5.28.2010

Welcome to...Hood


Band, o meglio dire, collettivo di Leeds formatosi nel 1991 i cui componenti fissi (e fondatori) sono i fratelli Adams (Chris e Richard), che a loro volta collaborano con un'infinità di altri gruppi. Il loro operato include  6 album ufficiali:

- Cabled Linear Traction (1994)
- Silent '88 (1996)
- Rustic Houses, Forlom Valleys (1998)
- The Cycle of Days and Seasons (1999)
- Cold House (2001)
- Outside Closer (2005)

svariate compilations, svariati singoli, ed una vastità di edizioni super-extra limitate di b-sides e quant'altro, sotto la Domino Records.
Non ricordo chi mi indirizzò al loro ascolto, probabilmente come accade spesso,  il mio carissimo amico Davide, ma ricordo che era il 2005, era appena uscito l'ultimo "Outside Closer" di cui avevo sentito qualche brano ed andai subito in fissa, in poco tempo riuscii a trovare tutti gli album precedenti, eccetto l'ultimo...questa faccenda non l'ho ancora capita...sta di fatto che nel corso degli anni li ho abbandonati e ripresi più volte, ed ogni volta li ho visti sotto un profilo differente, non so mai che direzione prendere per interpretarli, qualcosa mi sfugge, soprattutto a livello personale, non riesco a capire che genere di sensazione mi diano... Gli Hood non hanno nulla a che fare con la primavera/estate, sono decisamente autunnali, freddi, depressivi, tristi, bui...etc etc, e quindi, dato che dopo un inverno esageratamente lungo, ora è finalmente è arrivata una stagione più gradita, perchè deprimersi così? Mah..credo sia tutta colpa del loro nuovo prossimo lavoro dedicato ai Mondiali di calcio (??!!??), binomio alquanto assurdo e per questo ne sono piuttosto curiosa!
 Ad esser sincera ciò che hanno fatto fino al loro secondo album non mi entusiasma, esageratamente TROPPO lo-fi, sonorità più rock, troppe chitarre per i miei gusti...na-na-na, poi la svolta: l'introduzione di sonorità elettroniche, l'utilizzo di qualche sintetizzatore , l'apparizione sporadica di una strozzata voce femminile, titoli dei brani piuttosto elaborati, ed ecco fatto. Così ecco una mia personale playlist del loro operato; mi ero prefissa di inserire 10 titoli (per restare nell'ottica dei loro album), ma poi mi è stato impossibile e stringendo-strindendo sono arrivata a quota 16 estrapolati dagli album: "Rustic Houses; Forlom Valleys", "The Cycle of Days and Seasons" (per questo ho fatto una faticaccia, andrebbe inserito per intero), "Cold House" e "Outside Closer".

01- Boer Farmstead                                                                
02- Hood is Finished
03- September Brings the Autumn Dawn 
04- L. Fading Hills
05- The Negatives...
06- Still Rain Fell
07- Branches Bare
08- ...The Cliff Edge of Workaday Morality
09- I Can't Find my Brittle Youth
10- Western Housing Concerns
11- How Can You Drag Your Body Blindly Through?
12- Enemy of Time
13- Lines Low to Frozen Ground
14- The Lost You
15- Closure
16- Houses Tilted Towards the Sea
DOWNLOAD (password: omote)

Piccola notazione: nella mia libreria iTunes li ho inseriti direttamente dal CD, quindi sono registrati come .m4v (leggibili appunto con iTunes oppure con un lettore VLC), eccetto i brani presi da Outside Closer che sono in mp3 (non avendo trovato il formato fisico:-)...), ho fatto la prova sul mio computer e tutto sembra funzionare (ordine brani, copertina e tutto il resto), ma potrebbe essere che fila tutto per il fatto che fanno già parte della libreria...nel caso carico tutto come mp3.

5.20.2010

Baby Dee e le de-calcificazioni ossee

L'ultima volta che sono riuscita a vederla è stato l'autunno scorso, mi ero accontentata di vederla in un festival in Svizzera (pubblico pessimo)...nemmeno un mese prima al Festival Torino Spiritualità con David Tibet (ed un mucchio di volte prima ancora, dovendo macinare Km un po' ovunque, ma anche un altro paio di volte qui a Torino)...insomma, ieri 19/5 era la data in cui Baby Dee si è esibita all'ex Cimitero San Pietro in Vincoli. La location ospita il "festival" Bija, organizzato da Fabrizio Modonese Palumbo (Blind Cave Salamander, Larsen...) che ha ospitato più volte Julia Kent (Antony And The Johnsons/Blind Cave Salamander), Nurse With Wound, Larsen, Blind Cave Salamander, e prossimamente (13/6) Larsen accompagnati da Jamie Stewart (Xiu Xiu), tutte date meravigliose ristrette ad un piccolo circolo di "nicchia" (difatti le facce sono sempre le stesse :D...la settimana scorsa per Nico Muhly con Ben Frost e Velgeir Sigurdsson, non ho contato le persone, ma non credo si superassero le 40 unità). Le performance si tengono in una piccola cappella che avrà una capienza massima di 50/60 persone e difatti un contatto così "intimo" e riservato permette di godersi in pieno le sonorità ricercate e sperimentali che l'associazione Bija si propone di offrire. Ieri sera, escludendo tutta la mia attesa ed impazienza di rivedere una delle mie icone per l'ennesima volta, si sono intromessi una serie di contrattempi che alla fine mi hanno rovinato in parte la serata: l'orario di inizio era fissato per le 21-30, quindi nei miei progetti c'era tutto il tempo di uscire dall'ospedale, correre a casa, sistemarmi, prendere il registratore ed andare...ma col cavolo, sono uscita dal tirocinio ad un orario spaventosamente tardo, e la mia compagna venuta a prendermi era incacchiata nera neanche fosse una novità io sia sempre in ritardo :),  e quindi niente reflex, niente registratore...niente! Arghhh!  Arriviamo alle 21-20, il cancello ancora chiuso e circa 10 persone ad aspettare...un po' pochine :); poco dopo arrivano Modonese Palumbo e Baby Dee, scendono dall'auto entrambe con una bottiglia di vino in mano :), e Baby Dee è al suo meglio: capelli tinti di un colore imprecisato, solito pigiama e ciabatte con tanto di calze bucate :), ci saluta ed entra al cimitero. Poco dopo riusciamo ad entrare, e Modonese Palumbo con Baby Dee sono tranquillamente seduti (continuando a bere la bottiglia di vino) disponibili a parlare con chiunque...e noi ne approfittiamo, tra una lettura di una lapide e l'altra. Il biglietto, spiacevolmente, per questi concerti parte del Bija, più che biglietti sembrano scontrini della Fnac...quelli che dopo un paio di mesi l'inchiostro si cancella del tutto e ti rimane un pezzo di carta bianco, ma vabbè :); sono le circa le 22-00 e prima della Sua esibizione assistiamo ad una performance di Eliana Amato; la mia compagna sostiene sia parte  dell'opera teatrale tratta da Jodorowski "Quando Teresa si arrabbiò di nuovo", a me ricorda "Psicosi delle 4:48" di Sarah Kane (visto anni fa in francese soltanto perchè lo interpretava la Huppert, ma io non so il francese :D)...mah, ci resterà questo dubbio a vita:), e mentre stavo prendendo la mia sedia in plastica, Baby Dee mi chiede se ne passo una anche a lei :). Finita la performance teatrale finalmente inizia il vero show ed io cerco di arrangiarmi con ciò che ho a portata di mano...tento di registrare con l'iPod...per poi rendermi conto che la registrazione (1h e 23) c'è, ma non riesco nè a sentirla direttamente, nè a riportarla sulla libreria iTunes nonostante ci abbia provato tutta la notte :(. Piano piano qualche persona in più è arrivata, raggiungendo forse, a malapena la cinquantina di persone...poco male; Baby Dee con tutta la  sua finta  timidezza sale sul piccolissimo palcoscenico, su cui sta giusto il pianoforte e parte con l' "Overture" in una versione più prolungata, forse ispirata dal suo riflesso sulla parete della cappella illuminata di blu...fissa a lungo la sua ombra e continua a suonare trasportata da quel momento. Tutta la serata ha giocato con il fatto di trovarsi in un cimitero, dicendo di essere a suo agio tra le ossa dei morti e dei vivi (noi del pubblico :D), poi non ricordo esattamente la scaletta, ma ovviamente parlando di ossa non poteva che eseguire "The Only Bones that Show", poi "The Early King", "Lilacs" (in cui si è emozionata ed una lacrimuccia è scappata anche a me), "Unheard of Hope" a dir poco da brividi, "A Book of Songs For Anne Marie", "As Morning Holds A Star", "Love's Small Song", "Black But Comely", "Morning Fire" (non sono per nulla nell'ordine esatto), e ci ha concesso un bis lanciandosi sul palco in una specie di scivolata mal riuscita (facendosi anche male alle ginocchia...non ha più l'età per certe cose e le sue condizioni di salute non sono splendenti...ha passato metà concerto a soffiarsi il naso e tossire :D)ed infine si è cimentata in un racconto in stile Alberto Angela su come le api circoscrivendo in volo una specie di "8", riescono a comunicare tra loro per darsi input precisi su quali fiori dirigersi. Terminato il concerto (io speravo vanamente eseguisse ""You'll Find Your Footing", sigh!), si è appostata su una panchina fuori dalla cappella, adiacente il giardino dell'ingresso nuovamente disponibilissima a conversare...ma a quel punto io non avevo fatto nè colazione, nè pranzo nè cena  ed urgevo  ingerire zuccheri!
Sono certa che a Bologna stasera farà un'altra data meravigliosa e chi ci andrà ha tutta la mia invidia!