12.31.2012

Per oggi la musica si ferma. Da studentessa in Medicina e da torinese, non potevo esimermi...:





12.30.2012

Album 2012 #11 Antony and the Johnsons "Cut The World"

#11 ANTONY AND THE JOHNSONS "CUT THE WORLD"


Quanto al mio parere, credo di avere elogiato quest'album in anticipo rispetto alla sua uscita, scrivendo direttamente del concerto cui ho avuto la fortuna di assistere a Copenhagen... 
...quest'anno poi ho stressato a sufficienza con il concerto a Parigi (http://omote-no.blogspot.it/2012/07/antony-johnsons-paris-july-3-2012.html)...quindi più nulla da dire! :) Beh, solitamente un album A&TJ finirebbe automaticamente in prima posizione nel personale resoconto annuale, ma non si poteva non tener conto che l'unico brano inedito (oltre al lungo monologo "Future Feminism"), è la title-track "Cut The World"...brano che peraltro da solo varrebbe come un intero album :)



...anche Swanlights in versione sinfonica è decisamente sublime :)


...ma anche la vecchia cara Twilight...


Attendendo materiale inedito, buon Ascolto! :)

12.29.2012

Album 2012 #12 From the Mouth of the Sun "Woven Tide"/ Sigur Ròs "Valtari"

In posizione 12 metto due album, contrastanti tra loro, ma affascinanti alo stesso modo:


#12 FROM THE MOUTH OF THE SUN "WOVEN TIDE"

Lascio il link al post originale:http://omote-no.blogspot.it/2012/02/woven-tide.html





#12 SIGUR ROS "VALTARI"

Lascio il link al post originale:


Sigur Rós - Ekki múkk from Sigur Rós Valtari Mystery Films on Vimeo.


Sigur Rós - Varðeldur from Sigur Rós Valtari Mystery Films on Vimeo.

Buon Ascolto! :)

12.25.2012

Album 2012 #16 Hjaltalin "Enter 4"

#16 HJALTALIN "ENTER 4"
L'album è uscito pochi giorni fa, e dunque niente post riservato, ma oltre ai soliti video, volevo lasciare anche il link ad un progetto cinematografico legato all'album:
http://daysofgray.com






Hjaltalín - Lucifer/He Felt Like a Woman (Official Video) from Hjaltalín on Vimeo.

Buon Ascolto! :)

12.21.2012

Album 2012 #19 Soap&Skin "Narrow"

#19 SOAP&SKIN "NARROW"


Anche in questo caso, non c'è un post riservato...lascio un estratto live:

Buon Ascolto! :)

12.20.2012

Album 2012 #20 Dez Mona

#20 DEZ MONA "A GENTLEMAN'S AGREEMENT"


Non ne scrissi un vero post, ma comunque qui avevo inserito qualche video:
http://omote-no.blogspot.it/2012/11/a-gentleman-agreement.html

Qui sotto, invece un live:

12.19.2012

Album 2012 - appena fuori

Senza un ordine preciso, qui sotto gli album appena fuori dai 20 più ascoltati/apprezzati.

-) CHELSEA WOLFE - "UNKNOWN ROOMS: A COLLECTION OF ACOUSTIC SONGS"

Chelsea Wolfe - Flatlands (Glassroom Sessions) from Sargent House on Vimeo.

-) LITTLE ANNIE & BABY DEE "STATE OF GRACE"


-) MICHELLE BLADES "MARIANA"

-) PERFUME GENIUS "PUT YOUR BACK N 2 IT"


-) NICO MUHLY "DRONES"

-) KARINA ESP "DETACHMENT"


-) LINNEA OLSSON "AH!"


-) MARIELLE V. JAKOBSONS "GLASS CANYON"

-) KANDODO "KANDODO"

-) CARTER TUTTI VOID "TRANSVERSE"

CARTER TUTTI VOID - V3 (EDIT) from Mute on Vimeo.

-) CYCLOBE "SULPHUR - TAROT - GARDEN"

-) EXITMUSIC "PASSAGE"

Exitmusic | FOR NO ONE from FOR NO ONE on Vimeo.

-) PAUL CORLEY "DISQUIET"

-) MOUNT EERIE "CLEAR MOON"

-) MICHELLE BLADES "MARIANA"  

Buon Ascolto! :) 
Da domani si comincia con il #20

12.14.2012

Playlist: 3/3 2012

PLAYLIST 3/3 2012



1 Flatlands CHELSEA WOLFE
2 Black Summer EFTERKLANG
3 Come Play Frolic CHILDREN OF THE WAVE
4 Tarot CYCLOBE
5 Abschied X-TG (feat. BLIXA BARGELD)
6 State of Grace (with Baby Dee) LITTLE ANNIE & BABY DEE
7 Memory of the Sun DEZ MONA
8 Blueberry Pancakes FINK
9 Re NILS FRAHM
10 Raga Prelude I (Yaman) MICHAEL HARRISON & MAYA BEISER
11 Bowen Island KAKI KING
12 Take Us Alive OTHER LIVES
13 What's Wrong GRIZZLY BEAR
14 Betwen Earth and Sky SOPHIE HUTCHINGS
15 Between Monuments VALGEIR SIGURDSSON
16 Cargo Cult KAKI KING
17 Erik S. ASTRID

A partire dalla metà della prossima settimana inizierà la consueta "classifica".
Buon ascolto! (spero...) :)

12.11.2012

Portishead live 2008

Mancano all'appello svariati album, ma ormai siamo a dicembre inoltrato ed è tempo di tirare le somme. Per il fine settimana sarà pronta la playlist del terzo ed ultimo quadrimestre (cui seguirà più avanti quella riassuntiva dell'intero 2012), e dalla prossima settimana partirà la consueta "classifica" di fine anno.
Nel frattempo, un live dei Portishead
SETLIST
SILENCE
HUNTER
MYSTERONS
THE RIP
MAGIC DOORS
WANDERING STAR
MACHINE GUN
NYLON SMILE
THREADS
ROADS
WE CARRY ON

 
Buon Ascolto!! :)

12.07.2012

Scott Matthew "Personal Hitparade"

Scott Matthew in questi giorni è in giro per l'Europa (no, non è prevista alcuna tappa italiana), per una serie di concerti riservati ad un pubblico ristretto, in cui il Nostro rivisita classici del passato a suo modo...la sua voce, il suo ukulele ed un accompagnamento alla chitarra. Sotto, una playlist con i video disponibili fino ad ora, basta cliccare play una volta e dovrebbero partire l'uno dopo l'altro in quest'ordine (forse):

TO LOVE SOMEBODY (Bee Gees)
I WANNA DANCE WITH SOMEBODY (Whitney Houston)
ROSES ARE NOT RED (Vesecky, Simone White)
HARVEST MOON (Neil Young)
ANNIE'S SONG (John Denver) 

 
Buona visione e buon week-end! :)

12.04.2012

Desertshore/The Final Report

X-TG "DESERTSHORE/THE FINAL REPORT"

L'idea dei Throbbing Gristle (alla formazione X-TG poi ci arriviamo), di rivisitare l'album "Desertshore" di Nico e John Cale, non è certo una novità recente; fu infatti Peter Christopherson nel 2006, ad un paio di anni dalla fortunosa reunion TG a proporre il progetto agli altri membri. In 6 anni il progetto è mutato più volte ed ha subito i numerosi ed imprevisti contraccolpi che hanno caratterizzato la recente storia dei membri TG.
Andando con ordine: i Throbbing Gristle si riunirono nel 2004 dopo più di un ventennio dal primo sciogliemento, avvenuto nel 1981 dovuto a questioni di incompatibilità e per dare spazio ai progetti "collaterali" (termine ovviamente senza alcuna connotazione di secondarietà), intrapresi successivamente dai suoi membri...Cosey Fanni Tutti e Chris Carter riuniti nel progetto Carter/Tutti, Peter Christopherson membro portante dei Coil e Genesis P-Orridge nel progetto Psychic TV. Inaspettatamenete l'idea di una reunion non cadde in un inutile trascinarsi avanti di cariatidi senza più nulla da proporre (esempi del genere sono ben altri...), ma anzi, portò la produzione di nuovo materiale, tra cui un cofanetto di 7 DVD, l'inedito "Part Two" e l'uscita in edizione limitata in 777 copie della rivisitazione "The Second Annual Report". Nel 2007 il progetto "Desertshore" cominciò a prendere la sua prima forma, e le prime basi vennero rese pubbliche con un'installazione presso l'ICA di Londra; in seguito questa prima versione in cui la voce era affidata a Genesis P-Orridge fu pubblicata in ediziona limitata in un cofanetto di 12 CD.
Nel 2010 la rottura di Genesis P-Orridge con i Throbbing Gristle fu definita, ed avvenne nel bel mezzo di un tour europeo...sicchè i restanti componenti, Cosey Fanni Tutti, Chris Carter e Peter Chistopherson terminarono le date rimanenti con il nome X-TG...niente di più concreto di una scelta simile.
La reinterpretazione di "Desertshore" dunque prese un'altra piega, e la voce di P-Orridge venne eliminata dal progetto, nonostante ciò i 3 continuarono a lavorarci su fino a che, ennesimo contraccolpo, Christopherson morì nel sonno nella sua casa a Bangkok nel 2011.
Carter/Fanny Tutti in memoria di "Sleazy" decisero di proseguire ulteriormente, introducendo la partecipazione di figure musicali e cinematografiche capaci di dare la giusta atmosfera ad un progetto così ambizioso...le loro scelte difatti sono ricadute su Blixa Bargel, Antony Hegarty, Marc Almond sul regista Gaspar Noè e l'attrice Sasha Grey.  La première del progetto (quasi) ultimato si tenne a Newcastle pochi mesi dopo la scomparsa di Christopherson, divenendo di fatto una commemorazione, così come la versione finale dell'intera rivisitazione di "Desertshore", confezionata in un packaging davvero pregevole contenente un doppio CD dal titolo "Desertshore/The Final Report", dove quest'ultimo segna appunto l'ultimo atto di ciò che restava dei TG riprendendo le ultime registrazioni di materiale inedito effettuate con "Sleazy".
Venendo all'album, negli anni più e più artisti si sono prestati a reinterpretare i brani di Nico (ne è un ottimo  esempio Soap&Skin con "Janitor of Lunacy" ) , ma ciò che risulta davvero pregevole nel lavoro X-TG è che l'intero progetto "Desertshore" non appare come un semplice (ma bellissimo) album di cover, ma  invece come una sua completa rivisitazione ed in alcuni casi persino come uno stravolgimento.
Ad aprire vi è Antony Hegarty (che in passato aveva offerto la sua voce ad una personale quanto empatica versione di "Afraid"), con "Janitor of Lunacy"...brano di raro magnetismo in cui la sua voce ululante e se possibile, più enigmatica ed oscura che mai, si fonde a riverberi, drone e fiati pulsanti a sostituire l'harmonium della versione originale, dando l'impressione di essere inghiottita da un vortice oscuro di desolazione. Nulla a che fare con l'effetto disturbante e disperato quanto caratteristico del fascino unico di Nico (ça va sans dire), e lo stesso effetto di calore è dato dall'interpretazione di Marc Almond per "The Falconer".
A Blixa Bargeld spetta il compito di esaltare ed in qualche modo riprendere il magnetismo dell'accento teutonico di Nico, reinterpretando in maniera disturbante  e dura "Abschied" e "Mutterlein", accompagnati entrambi dalle distorsioni e dai drone di Fanni Tutti e Carter.
"Afraid", brano che nella sua versione originale era caratterizzato da un forte aspetto emotivo e che rispecchiava in maniera struggente la solitudine ed il disagio, nella versione X-TG è affidato all'attrice Sasha Grey che riesce a donare al brano un'inaspettata apatia...la disperazione si trasforma nella resa e nella totale mancanza di emotività, mentre l'inquietante voce bianca accompagnata da un clavicembalo in un motivetto infantile in "Le Petit Chevalier", con il regista Gaspar Noè si trasforma in una voce baritonale soggetta a continue distorsioni metalliche, accompagnata da pulsanti trame elettroniche.
A Cosey Fanni Tutti sono riservate "All That is My Own" e "My Only Child", a cui inaspettatamente, nonostante l'abbondante conversione elettronica e drone, la sua voce riesce ad imprimere una nota di calore ed emotività. A chiudere "Desertshores", brano che apre con note rarefatte al pianoforte per poi sprofondare gradualmente in uno spettrale vortice sospeso di eterna disperazione che non lascia vie di fuga, vortice in cui le voci si alternano a rotazione per poi sovrapporsi in maniera convulsa e disordinata nello stesso loop che ripete la frase "meet me on a desertshore" a dare un senso claustrofobico di rassegnazione.

Oltre a tutto questo mio banale ciarlare, lascio sotto alcune delle interviste realizzate da The Quietus, che ha seguito da vicino tutto l'evolversi di "Desertshore":
Blixa Bargeld
http://thequietus.com/articles/10761-desertshore-blixa-bargeld-interview
Antony Hegarty
http://thequietus.com/articles/10775-antony-hegarty-desertshore-interview
Sasha Grey
http://thequietus.com/articles/10743-sasha-grey-desertshore-interview



Qui sotto invece una lunga intervista a Cosey Fanni Tutti, in cui non si fa accenno a "Desertshore", ma si tratta comunque di un'ottima lezione di musica:

Lecture: Cosey Fanni Tutti (London 2010) from Red Bull Music Academy on Vimeo.

Buon Ascolto :)

11.27.2012

Ólafur Arnalds @Iceland Airwaves 2012

Il disco della settimana, ma probabilmente anche tra i più interessanti del 2012, ossia la rivisitazione della pietra miliare "Desertshore" di Nico, ad opera di Cosey Fanni Tutti e Chris Carter con il contributo di  Peter Christopherson prima che morisse nel 2010 (a cui si aggiunge la partecipazione di svariati artisti del calibro di Blixa Bargeld, Antony Hegarty, Marc Almond...), richiede tempo e particolare attenzione, sicchè, il consueto live del week-end è anticipato al martedì:

Ólafur Arnalds live @Iceland Airwaves 2012
Þú ert jörðin
Tomorrow's Song
Poland
Gleypa okkur
Near Light
Ljósið


Buon Ascolto! :)

11.23.2012

Einstürzende Neubauten - Live in Paris 2010

Per il live del week-end questa settimana è la volta degli Einstürzende Neubauten in un live registrato a Parigi nel 2010, in occasione del loro tour celebrativo delle 3 decadi di attività.
E' un po' lunghetto, ma le temperature non invogliano ormai più ad uscire di casa e comunque vale la pena stare appiccicati allo schermo per le due ore e passa dell'intera registrazione!

SETLIST:
The Garden
Die Befindlichkeit Des Landes
Von Wegen
Die Interimsliebenden
Nagorny Karabach
Dead Friends (Around The Corner)
Unvollständigkeit
Installation N°1
Youme & Meyou
Let's Do It A Dada
Haus Der Lüge
Rampe
Sabrina
Susej : Encore I
Headcleaner
Silence is Sexy : Encore II
Selbstportrait Mit Kater
Redukt
Total Eclipse Of The Sun

 

Buon Ascolto e buon week-end! :)

11.20.2012

Paul Corley "Disquiet"

PAUL CORLEY "DISQUIET"

Paul Corley, spesso definito come il nuovo acquisto Bedroom Community, in realtà fa parte dell'entourage che ruota attorno a Valgeir Sigurdsson sin dal 2007, ossia da poco dopo la fondazione della nota etichetta islandese. Compositore ed ingegnere del suono, in precedenza aveva collaborato con Ben Frost, Tim Hecker e lo stesso Sigurdsson, ma "Disquiet" segna il suo esordio come musicista solista, anche se al suo lavoro figurano collaborazioni del calibro di Ben Frost, Matthew Collings, Sigurdsson, ed il contrabbassista Borgar Magnasson.
"Disquiet" continua ed aggiunge un tassello allo strano percorso musicale intrapreso dalla Bedroom, strumenti organici, in questo caso il pianoforte che serve da base a tutto il lavoro, chitarra elettrica ed un contrabbasso, e parti inorganiche che si sviluppano in evoluzioni drone arricchite da field-recordings che si fondono fino a creare qualcosa che non può essere definito elettroacustica, ma che rimane ancora nel campo della sperimentazione, e dell'indefinito.
L'intero lavoro si articola in 4 brani, ciascuno dalla durata piuttosto lunga, e tutti finemente legati l'un l'altro...inutile dire che l'ascolto richiede tempo, attenzione e soprattutto la capacità di "immergersi" nelle sue sonorità riuscendo a catturare ognuna delle numerose sfumature che man mano si evolvono fino a dare forma alla complessità dell'insieme. Il tutto sembra voler evocare una lunga riflessione dettata dallo sconforto e dalla malinconia più profonda, i toni sono oscuri ed opachi ma non bisogna aspettarsi slanci emotivi di alcun tipo, si tratta di una riflessione su ciò che non può più essere cambiato, una riflessione nostalgica, ed i numerosi scricchiolii inducono ad immaginare un vecchio pavimento in legno ed una casa vuota in cui la polvere ha ormai ricoperto ogni angolo, rendendo l'atmosfera grigia e carica di abbandono e silenzio. 
Apre l'album "She's in the Ground", che inizia con un lento ripetersi di note sommesse al pianoforte esaltando immediatamente il tratto malinconico, si aggiungono numerosi field-recordings composti da scricchiolii, gocce che man mano si raccolgono a formare una pozza e sospiri, il tutto in un'atmosfera di oscura quiete. Si aggiunge a poco a poco la parte dronica che sostituisce la malinconia con una forte sensazione di sconforto e disperazione, accentuata dalla caoticità  della tecnica fingerstyle applicata al piano (di cui Muhly, restando in tema Bedroom Community, è un maestro). Il tutto collassa lentamente su se stesso dando spazio a brevi ed alternati effetti pulsanti a cui si aggancia la successiva "Narrow", brano che appare frammentato in suggestioni di crescente tensione emotiva (e qui è facile intuire il contributo di Frost), le atmosfere quiete del pianoforte spariscono nella prima parte del brano per lasciare spazio in maniera più accentuata all'inquietudine delle corde manipolate dalle mani, per poi caratterizzare la sua conclusione distendendosi su nitidi accordi alla chitarra elettrica. "Dialogue & Passing Judgement" suona come un cuore pulsante mentre manipolazioni agli archi donano un effetto di lontananza più che spaziale, temporale. Un loop quasi basinskiano a cui si aggiungono via via elementi, come un confuso ricordo evocato d'improvviso, che pian piano diventa sempre più vivo e ricco di dettagli...tanto (forse) da diventare insostenibile...ad ogni modo viene abbandonata la polverosa stanza con il pavimento in legno, passi pesanti scendono le scale e si allontanano dal luogo che fino a questo momento ha  evocato pensieri e ricordi così oscuri. A chiudere è la title-track "Disquiet", brano che si sviluppa in 14 minuti come un requiem caratterizzato da pesanti note fumose, che sembrano però concludersi in una rassegnata accettazione.
Un esordio incredibilmente raffinato e complesso, tanto evocativo che assume quasi i tratti di una seduta psicanalitica...che sia questo l'intento di Corley o no, poco importa, è talmente abile a ricreare in musica lo spazio fisico di una stanza vuota e polverosa da permettere all'ascoltatore di trovarsi esattamente lì a riflettere e sviscerare le proprie inquietudini.
 
Buon Ascolto! :)

11.15.2012

CocoRosie - studio session

Ci sono voluti diversi giorni, ma infine ecco qui: 
CocoRosie - studio session with Rajasthan Roots and Takuya Nakamura 

TEARZ FOR ANIMALS
GOD HAS A VOICE
K-HOLE
FAIRY PARADISE
WE ARE ON FIRE
TURN ME ON

CocoRosie - studio session with Rajasthan Roots... di Omoteblog

Buon Ascolto e buona visione!  :)

11.09.2012

Myrmyr live@Kings Road Park

Il live del week-end questa settimana è affidato al progetto Myrmyr, duo di Oakland formato da Marielle V. Jakobsons ed Agnes Szelag (cercando indietro in questo spazio web il discorso è ampliato anche ai loro molteplici progetti collaterali).
Qui sotto l'intero set, diviso in due parti, registrato lo scorso giugno al Kings Road Park di Los Angeles:





Buona Visione e buon week-end! :)

11.06.2012

Up-Close

Disquiet.tv è un sito che organizza e trasmette concerti via streaming in diretta, e contrariamente alla possibilità di avere migliaia di utenti collegati nello stesso momento, riserva i suoi aventi a pochissimi utenti in modo da rendere lo streaming il più possibile scorrevole e di alta qualità.
Recentemente ha trasmesso un bellissimo live del progetto "Solaris" di Ben Frost e Daniel Bjarnason in collaborazione con la Sinfonietta Cracovia (non vi avevo avvisato, ma i posti residui erano davvero pochi), ed ancora un set del progetto Kronos Quartet.
Questa sera invece è in programma la diretta di "Up-close", rappresentazione Michel van der Aa che mischia musica elettronica ed orchestrale con il teatro, evento in diretta dal Muziekgebouw aan ’t IJ di Amsterdam.
Ci si deve prenotare (in maniera del tutto gratuita) semplicemente lasciando la propria mail a questo link: http://disquiet.tv/news/premiere/
I posti virtuali disponibili sono soltanto 300, ma ne rimane ancora qualcuno...lascio sotto il trailer:

Buona Visione! :)

A Gentleman's Agreement

Gli avevamo lasciati un anno fa con "Sàga", album composto in collaborazione con la BOX (Baroque Orchestration X) e dotato di un particolare fascino ottenuto con una serie di strumenti a corda ed a fiato di epoca barocca. In "A Gentleman's Agreement" i Dez Mona riprendono e ripartono dal loro precedente album (2009) dal titolo "Hilfe Kommt" con un maggior arricchimento strumentale dato da una chitarra elettrica e sobrie componenti elettroniche...ma non mi dilungherò qui con un post infinito come per Sophie Hutchings o Kaki King. Punti alti e punti più bassi, lascio sotto l'intero album in streaming ed a chi lo ascolterà (o lo ha già fatto), l'invito a scrivere la propria opinione:


Funny Games

Buona Ascolto! :)

11.02.2012

Efterklang & the Wordless Music Orchestra

Per il live del  week-end ci si trasferisce dall'Australia alla cara Danimarca (anche se in realtà il live in questione è stato registrato a New York poco più di un mese fa):

Efterklang live@Metropolitan Museum of Art with Wordless Music Orchestra

setlist
HOLLOW MOUNTAIN
APPLES
SEDNA
TOLD TO BE FINE 
THE LIVING LAYER
VAELV
THE GHOST
BLACK SUMMER
BETWEEN THE WALLS
SO
MONUMENT



Buon ascolto e buon week-end! :)

10.30.2012

Night Sky - Sophie Hutchings

SOPHIE HUTCHINGS "NIGHT SKY"
In quella che viene definita musica "neo-classica", senza badare alle sottigliezze dei suoi svariati sotto-generi, è ormai diventato piuttosto frequente trovarsi ad ascoltare interi album concepiti attraverso l'osservazione di fenomeni naturali e delle interazioni che essi stringono con le attività umane (o forse sarebbe meglio invertire l'ordine); in ogni caso il ruolo del concept-album è divenuto pian piano sempre più centrale e diffuso. Restando nell'ambito neo-classico sono noti i lavori di compositori come la violoncellista islandese Hildur Gudnadottir che ha indagato sulle stratificazioni nuvolose, in seguito all'espandersi della luce ed ancora su un unico colore e le sue sfumature: il blu; altro compositore islandese piuttosto conosciuto è Valgeir Sigurdsson che ha scelto di concentrarsi in "Draumlandid" sul paesaggio alieno della sua terra, od ancora Julia Kent, capace di indagare sulle connessioni possibili tra il mondo artificiale ed il mondo naturale...e così via, i casi sono numerosi.
Non si discosta da questo prologo la pianista e compositrice di Sidney, Sophie Hutchings, che per la sua seconda uscita si è soffermata sul lasso di tempo che intercorre tra il crepuscolo ed i primi bagliori all'alba, da qui il titolo "Night Sky"...il cielo notturno e le sue suggestioni.
È da dire che non ci viene fornita indicazione sul periodo dell'anno in cui questa nottata ha luogo, se sia un lento imbrunire al termine di una lunga giornata estiva oppure il brusco far sera in un freddo pomeriggio invernale (invertendo i processi nel caso dell'emisfero australe), ma forse si tratta di un dettaglio che non ha poi così importanza. Ciò che conta però, in virtù del fatto che si tratta di un concept-album caratterizzato da una rara capacità di narrazione pressoché cinematografica ottenuta grazie ad una successione di tempi scanditi ed una complessità compositiva, è prestare una particolare attenzione al suo ascolto, tanto meglio se in un luogo in cui la visione delle stelle non è offuscata da nubi, smog ed inquinamento luminoso... Se poi non ci fosse questa possibilità ed il cielo è piuttosto plumbeo, beh...ci sono sempre quegli stickers piuttosto infantili che riprendono la forma di pianeti, stelle e lune...ovviamente un'offesa ad un lavoro così rifinito e poetico come "Night Sky" è ma tant'è se bisogna ricreare il contesto ideale all'ascolto per perdere i propri pensieri nella vastità dell'Universo che un cielo stellato è in grado di evocare :)
"Night Sky" si compone di 8 brani dotati di una maggiore ricchezza strumentale rispetto al precedente lavoro della Hutchings dal titolo "Becalmed", il pianoforte si lega a violoncello, violino, harmonium, percussioni e theremin a dare un aspetto cameristico di particolare umore melanconico e profonda carica emotiva. Un progressivo abbandonarsi al buio e con esso al sonno oppure alla contemplazione di questo fenomeno ciclico che si ripete quotidianamente eppure sempre carico di un senso di mistero, quasi primordiale...sensazione molto ben evocata dalla Huthcings tramite l'utilizzo di numerosi sussurri caotici e sovrapposti a riprendere le mille incertezze e domande che ci si pone davanti al buio.
Il buio e l'oscurità non sono dunque ricreati sotto-forma di atmosfere inquiete e negative, ma anzi, legati a sensazioni di quiete ed intimità, convertendo la musica in immagini nitide che seguono i gradi di luminosità.
"Half Hidden" apre l'album, siamo nella fase che precede il crepuscolo, il sole non è ancora tramontato dietro la linea dell'orizzonte, la sua sagoma è ancora visibile seppur gradualmente sempre più fioca. Il buio si costituisce lentamente, poche note al pianoforte si ripetono intervallate da lunghe pause per poi, quasi a voler dividere idealmente il brano in due parti, con dolcezza il piano diventa più omogeneo e si unisce al violoncello, al violino ed all'harmonium in una rara abilità di conversione della musica in immagini che seguono il fenomeno del tramonto e gli stati emotivi da esso provocati. Segue "Still Light", brano giocato su un breve accordo gradualmente discendente in tonalità, a riprendere il graduale diminuire d'intensità della luce e l'arrivo della notte; mentre "Shadowed" è di umore più melanconico ed introspettivo, in cui emergono i numerosi pensieri e riflessioni sotto-forma di echi. Il piano si sviluppa in un incantevole ed oscuro effetto a spirale mentre il violoncello da componente di sfondo, pian piano emerge con la sua carica emotiva in un lungo trascinarsi pregno di solitudine.
"Between Earth and Sky" si sviluppa in una lenta e graduale progressione di accordi al piano che si ripetono come loop fino al cambio improvviso di ritmo in un crescendo in cui lo stesso pianoforte assume un tratto singhiozzante, mentre il violoncello si evolve in suggestivi ed ipnotici glissando a cui si somma la sensazione astratta evocata dal theremin...il tutto in 7 minuti di rara grazia profondità.
"Saber's Beads" perfetto per una soundtrack, suona come un intermezzo, un momento di sospensione con note quasi improvvisate e dettate dal momento cui si aggiunge un tratto onirico all'harmonium.
Segue "By Night", un loop a cui ogni ripetizione si aggiunge una linea melodica, un brano di forte carica drammatica in cui oltre all'utilizzo del theremin si fa ricorso anche ad uno straziante oboe ed a qualche etereo vocalizzo che evoca abilmente quella strana ed indefinita sensazione di meraviglia ed impotenza che si prova nel silenzio della tarda notte.
Si procede con "The Near Side", siamo ormai al punto in cui inizia ad intravedersi il nuovo giorno, l'aurora che giunge e porta con se una leggera pioggia che fa da sottofondo. Il ciclo luce-buio di ripete ancora, come ogni giorno, lentamente l'atmosfera creata fino ad ora svanisce e con se il silenzioe la solitudine, le strade ricominciano a riempirsi di rumori, voci, a riempirsi della quotidianità. Il violoncello si fa meno oscuro e meno melanconico per far spazio ad atmosfere sognanti e macchinose che accompagnano lentamente ma sempre più da protagoniste la fine di un altro ennesimo ciclo. Infine "Last" a chiudere l'album, i suoni sono più caldi, così come la luminosità del sole via via più intensa inizia a riscaldare l'ambiente. Resta il ricordo confuso delle sensazioni portate dalla notte. Il pianoforte si fa più acuto, così come il violoncello, quasi a riprendere la sensazione dello scintillio dei raggi del sole su ciò che resta dell'umidità notturna.






Buon Ascolto! :)

10.26.2012

Fennesz live@The V. Sessions

"Night Sky" di Sophie Hutchings lo trasciniamo alla prossima settimana, dato che nel week-end ci sarà la premiere a Sidney e magari ne viene fuori qualche video interessante (anche perchè fino ad ora non ce ne sono).
Per il live del week-end allora Fennesz:

Fennesz - Live At The V. Sessions from Zoyd on Vimeo.


Buon Ascolto e buon week-end! :)

10.23.2012

Moby - Live Hotel Tour

Anche per questa settimana mi trovo a dover invertire il "live per il week-end" con "l'album della settimana" poiché quest'ultimo ("Night Sky" di Sophie Hutchins), sta richiedendo più tempo del previsto. Lascio allora un live di Moby (che forse tutti non apprezzeranno....pazienza), registrato a Leuven nel 2005 e contenuto nel DVD del suo album "Hotel".
È una playlist in realtà, non un video singolo, ma basta pigiare una sola volta play per vederli in sequenza l'uno dopo l'altro.
Setlist
FIND MY BABY
RAINING AGAIN
NATURAL BLUES
SPIDERS
WHERE YOU END
IN MY HEART
GO
THAT'S WHEN I REACH FOR MY REVOLVER
TEMPTATION
BEAUTIFUL
VERY
NEXT IS THE E
PORCELAIN
DREAM ABOUT ME
WHAT DOES MY HEART FEEL SO BAD?
WE ARE ALL MADE OF STARS
SLIPPING AWAY
HONEY
BODYROCK
LIFT ME UP
WALK ON THE WILD SIDE
FEELING SO REAL



Buon Ascolto! :)

10.19.2012

Glow - Kaki King

KAKI KING "GLOW"
Probabilmente per scrivere di Kaki King bisognerebbe essere esperti in tecniche per suonare la chitarra o perlomeno essere degli appassionati dello strumento e sapersi destreggiare con cognizione di causa tra la moltitudine di chitarre da lei adoperate e le svariate modalità di suonarle. Forse in questo caso, più di altri, bisognerebbe dar risalto a questi aspetti, ma come consuetudine qui non ci si dilungherà nella parte tecnica nè si darà risalto ai virtuosismi (di cui ignoro l'effettiva entità), ma piuttosto ci si sofferma all'album in se...compito più facile ed alla portata di tutti :)
"Glow" arriva dopo 5 full-lenght e 3 EP, il tutto in meno di 10 anni, periodo in cui Kaki King ha certamente messo il marchio su un sound del tutto personale ed al tempo stesso ha saputo caratterizzare ogni sua pubblicazione concentrandosi su aspetti diversi...passando dallo stile più minimale e lo-fi in "Everyboby Loves You", alle atmosfere eteree che contraddistinguono i due lavori  che hanno segnato il suo successo: "Legs to Make Us Longer" ed "...Until We Felt Red", per poi passare ad una maggiore ricchezza strumentale e vocale in "Dreaming of Revenge", per poi ancora prendere la forma di una vera e propria band nel meno fortunoso "Junior"...quest'ultimo a mio modestissimo parere molto meno affascinante rispetto ai suoi precedenti proprio per il venir meno di quell'atmosfera intima e soft creata sino ad allora, nonchè nei suoi live che poi sono sempre stati uno dei suoi punti di maggior forza. Chiunque l'abbia vista dal vivo almeno una volta ha ben presente cosa intendo...per chi la vedrà per la prima volta magari quando il suo tour giungerà nuovamente in italia (suona spessissimo dalle nostre parti), beh, posso dire che l'epressione incredula è una costante che vi accompagnerà durante tutta la sua esibizione.
Tornando a "Glow", bisogna dire inanzitutto che si tratta di un album postumo ad un forte periodo di crisi in cui Kaki King ha meditato anche di smettere di suonare del tutto per dedicarsi ad altro e capire come la sua vita sarebbe senza imbracciare una chitarra (cosa a cui è abituata da quando ha 4 anni), per poi rimettersi sui suoi passi e capire che ciò di cui aveva bisogno era riavvicinarsi al suo "vecchio" (meglio dire classico) modello, componendo un album per sola chitarra eliminando la parte vocale ed ogni componente superflua. Del resto, quando l'anticipazione dell'uscita di un nuovo album non era ancora circolata, Kaki King aveva già ripreso a suonare dal vivo mettendo da parte il resto della band per farsi accompagnare soltanto dal suo innumerevole set di chitarre...e questa per chi ha visto qualche data italiana dell'inverno 2011 o della scorsa estate, è stata una sorpresa di per sè che si è poi sommata dall'anticipazione live di qualche brano che sarebbe stato parte di "Glow" (su youtube gran parte dell'album era già presente sottoforma di live da mesi...).
Ideato come un album per sola chitarra in realtà "Glow" è probabilmente il suo lavoro più ricco a livello di strumentazioni, che includono una moltitudine di percussioni anche artigianalmente create dalla stessa Kaki, un basso, sintetizzatori (usati in maniera dell tutto parsimoniosa) ed il quartetto d'archi ETHEL di New York, una richezza di elementi che non sovrasta in alcun modo l'elemento centrale che è la chitarra, ma che anzi riesce a risaltarla in maniera particolare.
Il risultato si compone di 12 brani dai titoli piuttosto evocativi (e non sempre legati a storie specifiche), che spaziano tra diversi umori e ritmicità comunque dando nell'insime una sensazione più oscura e corposa  (ed a mio parere affascinate), rispetto ai suoi lavori precedenti. L'apertura "Great Round Burn" (titolo ispirato ad una giornata afosa ed assolata), è suonata con una chitarra a 12 corde a cui si sommano archi che invece di donare un aspetto cameristico al brano si sviluppano in convulsi volteggi che riportano ad una tradizione folkloristica celtica. La stessa chitarra a 12 corde riappare in "King Pitzel", brano anche questo ispirato alla tradizione irlandese, e nella più quieta e meditativa "Fences". "Streetlight In the Egg" vede l'uso del suo consolidato finger-tapping ed un accenno di sintetizzatori molto ponderato , così come in "Kelvinator, Kelvinator" e nella maliconica "No True Masterpiece Will Ever Be Complete". 
In un album che scorre lineare senza effettivi brani che valgono da singolo, a  modesto ed inesperto parere della sottoscritta, sono proprio i brani più meditativi ed evocativi a donare un fascino del tutto particolare a "Glow": "Bowen Island" è suonata con una chitarra modificata in modo tale da tendere le corde a creare un angolo su un piano di appoggio sistemato lungo la tastiera (si dice così?!?), ha un effetto che mi ricorda a tratti il suono sia di un koto che di un shamisen (strumenti a corde della tradizione giapponese...) e mi chiedo se lei abbia tratto ispirazione da questi, in ogni caso il risultato è davvero pregevole: 
mentre "Cargo Cult" il cui sottofondo è affidato al rumore della pioggia si sviluppa tra finger-tapping, percussioni e continui cambi di ritmo che esaltano la capacità di Kaki King di conferire corposità al suono:  
Spiccano poi l'oscura "Skimming The Fractured Surface to a Place of Endless Light" giocata sull'alteranza di continue pause e lente e faticose riprese, mentre sul finire dell'album giunge il piccolo capolavoro "The Fire Eater", brano in cui Kaki King è accompagnata dal quartetto d'archi Ethel...brano che si sviluppa a poco a poco in un intreccio di pizzicato che rende impossibile distinguere chitarra, violini e violoncello, per poi aprirsi in un crescendo armonico dal forte impatto cameristico in cui ogni parte è singolarmente distinguibile ed apprezzabile...la brutta notizia è che dal vivo probabilmente non la sentiremo nel prossimo tour, ma la buona notizia è che la sua collaborazione con ETHEL continuerà anche in futuro. Del resto, se avete già sentito in passato la versione "Bowen Island" suonata con la violoncellista Zoe Keating è immediatamente chiaro che un accompagnamento d'archi non può che impreziosire ulterioil suo sound (un album in collaborazione tra loro due me lo sogno da anni): http://youtu.be/xBQnBkIsMcE
 

Per farsi le idee un po' più chiare rispetto il continuo divagare del resto del post, qui il making of di "Glow".


King Pitzel


Buon Ascolto! :)