7.30.2013

Okkyung Lee "Ghil"

OKKYUNG LEE "GHIL"
La violoncellista sud-coreana Okkyung Lee sembra proprio non essere interessata al concetto di armonia e tantomeno ad una linearità sonora, seppur il suo strumento forse più di qualunque altro le permetterebbe di indagare all'infinito questi due aspetti. Se come me, nel suono di un violoncello cercate armoniose melodie malinconiche o persino melanconiche giocate su un raffinato minimalismo, nell'ascoltare per la prima volta le distorsioni della Lee è facile che rimarrete dapprima un po' perplessi e scossi, ma è altrettanto facile che le sue sonorità rincuoranti tanto quanto qualcuno che strofina le sue unghie su una lavagna od un povero animale mandato al macello e ben conscio di cosa gli stia accadendo, dopo poco vi catturino col loro senso di indefinito, lasciandovi però sfibrati esattamente come un suo archetto dopo pochi minuti di utilizzo:
L'album in questione, dal titolo "Ghil", è stato registrato in Norvegia con la collaborazione del musicista noise Lasse Marahug in parte avvalendosi del perfetto isolamento sonoro tipico di uno studio di registrazione, ed in parte sfruttando il contributo dei rumori esterni, ed in questo caso, il ronzio elettrico una centrale energetica, lo scorrere della vita nelle strade di Oslo od il vento tra gli alberi e gli scricchioli in una cabina situata nel bel mezzo di una foresta. E se ciò non bastasse, il tutto avvalendosi di un microfono da due soldi ed un registratore a nastro del 1976. Delle 3 ore e più di materiale realizzato l'album è stato editato fino a ridurre il lavoro complessivo a 44 minuti di pura distorsione, caos sonoro, disintegrazioni e "brutalità" che come i suoi precedenti lavori è risulta davvero difficile da ascoltare in una sola volta, al punto che dopo qualche brano è pressoché necessario fare una pausa e dare tregua alle orecchie, ma tuttavia, preso a piccole dosi, è un lavoro piuttosto affascinate ed originale.

Buon (faticoso) Ascolto! :)

7.24.2013

My Home, Sinking

"MY HOME, SINKING"

"My Home, Sinking" è il nuovo progetto a formazione aperta del sound artist veneziano Enrico Coniglio, cui si unisce un gruppo di musicisti di rango quali Barbara de Dominicis il cui contributo vocale è immediatamente riconoscibile nelle tracce "Touching the Void" e "Sunset Eyed" accompagnata dal violoncello di Katie English, Laura Sheeran (fantastica in "The Body Tired"), Korg Monotron al pianoforte, sintetizzatore e field recordings, Orla Wren e Marc Aubele. Una fascinosa sinergia di intenti ed un risultato sonoro ben definito quanto caratterizzato da ognuno degli ospiti del progetto con il proprio apporto elettronico ed acustico. Il tutto rilasciato in un'elegante edizione limitata a 250 copie di cui attualmente ne rimangono appena una manciata, ed acquistabili sul sito bandcamp: http://myhomesinking.bandcamp.com
Come al solito, la complessità ed il fascino di un album non possono trovare giustizia in un breve sunto, men che meno in questo caso, sicché:


Qui sotto altre tracce dell'album:


Buon Ascolto! :)

7.18.2013

CocoRosie "Child Bride"

L'ormai consolidata collaborazione tra le sorelle Casady e la film-maker australiana Emma Freeman ha dato sempre risultati più che ottimi, grazie ad una particolare sinergia tra musica ed immagini, testi e luci, ma forse questa volta, più di tutte, la capacità di ritrarre un'incomprensibile usanza deviata, brutale e schifosa in maniera incredibilmente elegante e sobria, è andata ben oltre l'estetica perfetta delle precedenti collaborazioni. Direi un lavoro perfetto:

COCOROSIE - CHILD BRIDE (OFFICIAL VIDEO) from Emma Freeman on Vimeo.

Ricordo anche che Bianca Casady è la curatrice del primo volume del magazine "Girls Against God" (https://www.facebook.com/GirlsAgainstGod), acquistabile qui:http://becapricious.com/index1.php/?p=5276 e la stessa Bianca insieme alla collaborazione di Antony Hegarty, l'artista e scrittrice Judy Chicago, il sindaco di Reykjavik (città così dignitosa da essere l'unica fino ad ora ad avere annullato qualsiasi forma di scambio con la Russia per via delle sue politiche omofobe) Jòn Gnarr, Robyn ed un lungo elenco di altri artisti/musicisti, è co-curatrice del volume "Let's Start a Pussy Riot", acquistabile sul sito della Rough Trade.
Buona lettura e buona (triste) visione!

PS: Google Plus si è intromesso senza volontà nel blog, sicché, temo ci possano essere dei problemi nell'inserimento commenti (e spero non altro). Qualche giorno, per capire come ripristinare il tutto...

7.15.2013

The Dusted Sessions

DATE PALMS "THE DUSTED SESSIONS"
Al duo Date Palms, originariamente formato e composto dalla violinista, sperimentatrice sonora, ideatrice di strani strumenti e flautista Marielle V. Jakobsons (basta cercare nei pecedenti post per accorgersi che è tra le preferite di questo spazio web) e Gregg Kowalsky per quanto riguarda la parte elettronica, per questo terzo album si sono aggiunti ben 3 componenti: basso, chitarra elettrica e tanpura; quest'ultimo internet mi dice essere uno strano strumento a corde di origine indiana...il tutto unito in un complesso volto ad arricchire e non stravolgere la strana miscela sonora del duo.
L'ispirazione polverosa e vorticosa, come già la stessa cover album suggerisce, deriva dalla zona desertica della Death Valley, e più precisamente dal fiume Yuba che scorre lungo la Sacramento Valley. Saranno forse proprio le condizioni di caldo estremo ed i relativi effetti ben poco benefici sul nostro organismo la causa (ed in questo caso ben venga) del tono psichedelico dell'intero album, che in una lentissima progressione ipnotica intervallata di tanto in tanto da correnti più forti e slanciate, si dirama, forse come lo stesso fiume Yuba, tra drone, elettronica, ed il loro caratteristico psychedelic minimalsm, cui emerge con particolare risalto lo strano effetto orientaleggiante dato dal suono del tanpura, in un risultato dal forte impatto psicotropo. Perfetto in queste torride ed afose giornate, almeno, tolte le grandinate super, qui a torino la condizione è purtroppo questa. 
Da sottolineare che i Date Palms suoneranno qui a Torino il prossimo 24 novembre...ma nulla si sa ancora circa i dettagli...insomma, I'll keep you updated! :)




Buon Ascolto! :)

7.11.2013

Pre-Nepenthe

In questi giorni di ferie gli ascolti sono stati parecchi, tuttavia, sarà la nuova influenza islandese che ha segnato il suo ultimo album, ma sulla Barwick mi sono soffermata parecchio...tuttavia l'album deve ancora ufficialmente uscire e quindi ci si dilungherà in tal proposito al momento opportuno... Nel frattempo, quasi come un'introduzione alle sue atmosfere eteree e suggestive, lascio qualche "vecchio" frammento:

Julianna Barwick | Vow | Live @ The Solomon R. Guggenheim Museum from A Story Told Well on Vimeo.


Buon Ascolto! :)

7.05.2013

The Lighthouse Project

AMIINA "THE LIGHTHOUSE PROJECT"

Una delle cose che amo di più quando vengo qualche giorno (e non sono mai troppi) qui a rilassarmi a Copenhagen, è sedermi sulle scalinate antistanti l'Operaen e godermi i lunghissimi tramonti ammirando la riva opposta del canale principale in cui si trova Amalienborg, una delle residenze reali della regina Margrethe...una delle poche che in questo periodo non ha ancora abdicato.
Le mie pessime abilità da fotografa
Questa abitudine di stare il più possibile all'aperto è senza dubbio piuttosto condivisa dai danesi stessi, ed alla vitale caoticità della città, bisogna aggiungere che la mia amica/collega danese in questo periodo è in fissa con Roisin Murphy, Goldfrapp e rimiscenze varie di musica dance di fine '90-inizio '00, dunque non bisogna certo immaginarsi un'atmosfera solitaria e silenziosa...o qualsiasi cosa le persone mediterranee pensano erroneamente della scandinavia e degli scandinavi.
Tuttavia, inoltrandosi nei canali più nascosti dalle guide per turisti, od andando direttamente in direzione KoncertHuset o Black Diamond, si può godere di una maggiore tranquillità e di fascinosissimi riflessi che il sole va a creare sulle superfici ultra-contemporanee in vetro ed acciao delle strutture. Insomma, poco importa la location, sono tutte perfette!
Così, cuffiette nelle orecchie ed iPhone/iPad carichi di musica, in questi giorni i tramonti si accompagnano perfettamente col il nuovo album del quartetto islandese tutto al femminile Amiina (anche se le aggiunte maschili di tanto in tanto non mancano). Forse non l'album più fascinoso dell'anno, tuttavia mi prendo la libertà di schierarmi sempre con gli islandesi (Bjork compresa!), ed ammettere (se non fosse già chiaro) che ho un occhio di riguardo per tutte le scandinave/i in genere :) ...sicchè conto i giorni che mi separano dal concerto dei The Knife (35).
P.s.: comunque non lavoro per l'ente promozione al turismo danese, s'intende, è tutta ammirazione gratuita :)


 

Concerto antecedente l'uscita di "The Lighthouse Project", ma degno di attenzione:
Buon Ascolto! :)