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1.05.2015

15 Shades Of White



Buon Ascolto!

12.10.2014

Resoconto 2014

Non è certo ancora la playlist definitiva 2014, ma tant'è un sunto dei rari album secondo me degni di nota in quest' annata così poco interessante:

1 Grouper "Ruins"

2 A Winged Victory for The Sullen "Atomos"

3 Christina Vantzou "No.2"

4 Matteah Baim "Falling Theater"

5 Hildur Gudnadottir "Saman"

6 Aaron Martin & Christoph Berg "Days Has Ended"

7 Ben Frost "A U R O R A"

8 Jenny Hval & Susanna "Meshes Of Voice"

9 Picastro "You"

10 Mirel Wagner "When The Cellar Children See The Light OF The Day"

 

 

Me ne sono sfuggiti?

 

10.15.2014

Grouper live@Primavera Sound

Quando la vidi al Blah Blah qui a Torino, ormai 2-3 anni fa, spuntai con soddisfazione il suo segno sull'elenco di musicisti che probabilmente non avrei mai visto dal vivo. Da allora ho spuntato con soddisfazione molti artisti presenti su quell'elenco ed altri se ne sono aggiunti, ed altri sono ormai passati nella sezione "impossibili" (William Basinski e Boards Of Canada), tuttavia forse lei rimane la più significativa. Con ciò? Boh, ascoltavo il suo ultimo "Ruins" e mi è venuta un po' di nostalgia.

Ah già, e comuque "Ruins" nonostante le critiche non proprio positive, a mio parere dopo "Atomos" del duo A Winged Victory for the Sullen è l'album più significativo di quest'anno per il resto un po' amorfo.

Buon Ascolto e buona visione!



10.09.2014

Aidan Baker "Triptychs: Variations On A Melody"

Traendo ispirazione dalle Gymnopédies di Erik Satie, Aidan Baker in quest'ultimo lavoro della sua ricchissima discografia propone tre variazioni, per l'appunto trittici, per ogni composizione scelta tra le opere del compositore francese. Compositore cui, come cita Baker sul suo bandcamp, la musica ambient e le sue numerose diramazioni devono molto. Ogni trittico si compone di una variazione con chitarra elettrica, una variazione acustica ed un'ultima variazione che vede il contributo di musicisti del calibro di Julia Kent, Peter Broderick e Felicia Atkinson (dovendone scegliere tre), a dare ognuno il proprio apporto con le relative strumenazioni ed intuizioni musicali.

Ne risulta un lavoro decisamente interessante, intimo, cupo, a tinte fosche e persino funereo. Perché no. Un buon avvio verso il grigiore e le nebbie autunnali.

Buon Ascolto!

9.29.2014

Puzzle Muteson "Theatrics"



Buon Ascolto!

9.19.2014

This is My Hand

New tunes, new haircut.
Con "This is My Hand" in loop perpetuo nelle cuffie, l'ultimo lavoro di My Brightest Diamond (aka Shara Worden e tutta la sfilza di collaboratori che si alternano nella formazione), da queste parti sembrerebbe aggiudicarsi il titolo di album dell'anno. Una volta tanto un pop sofisticato ruba il posto alle solite ossessioni elettro-ambient-acustiche...o comunque, tutto verrà ribaltato con la prossima imminente release Grouper :)
Un album ricchissimo di orchestrazioni che continuano un percorso iniziato con il precedente lavoro con la yMusic Ensemble di Rob Moose, Nadia Sirita e CJ Camerieri (presente anche in quest'ultimo album), ma con l'assenza o quasi di archi, dando grande spazio ai fiati ed a un basso decisamente corposo.
Buon Ascolto!

9.05.2014

When The Cellar Children See The Light Of Day

MIREL WAGNER "WHEN THE CELLAR CHILDREN SEE THE LIGHT OF DAY"
L'artista finnico-etiope dopo l'ottimo esordio self-titled (Mirel Wagner), quasi a voler sottolineare la sua natura oscura e cinica racchiusa quindi in un lavoro personale e sentito, decide sapientemente di continuare il suo percorso spartano ed al tempo stesso di rara eleganza, costituito dalla sua voce molto vicina a sonorità più blues, accompagnata da quieti flussi di chitarra rigorosamente acustica, aggiungendo però in questo secondo lavoro sparute note di pianoforte ed un lievissimo accenno d'archi tramite un violoncello ed sobria una chitarra elettrica nel singolo "The Dirt". Null'altro che gingilli sobriamente decorativi che non hanno alcun intento di distrarre dalla base del suo stile, e paiono tutt'altro che ruffianate volte ad introdurre un futuro stravolgimento. Uno stile volutamente "vuoto", costruito per dar spazio alle immagini che si susseguono in maniera dettagliata raccontando una storia a sé in ogni brano.
Un lavoro ponderato e meditato in una baracca nella penisola di Hailuoto nord della Finlandia e successivamente registrato in studio con l'ausilio di Vladislav Delay, come ampliamente sottolineato fin'ora, non si discosta dal suo esordio nè nello stile nè nella forma e nei contenuti, sicché, marciume, desolazione, putrefazione, mosche, morte, sporco, ma anche rari e confortanti momenti di serenità, la fanno da protagonista. E forse, come nella vita, sono proprio i momenti di conforto quelli che mettono più inquietudine.





Buon Ascolto!

5.11.2014

Picastro "You"

PICASTRO "YOU"


Album pubblicato per l'etichetta Static Clang a distanza di 4 anni dal precedente "Become Secret", ma in realtà pronto già da tempo, tanto che per gli interessati, quasi ogni brano che compone questo quinto full-lenght dei Picastro era conosciuto tramite video relativi a performance live caricate su youtube, vimeo, soundcloud ed affini, da svariati anni. La voce monotona e lagnosa, e per questo fascinosissima, della Hysen rimane sempre la stessa, lo stesso vale per l'accompagnamento violoncello, chitarra, e batteria, ed altrettanto per le atmosfere lugubri e funeree,eppure questo "You" suonacome un lavoro che si distacca radicalmente dai precedenti, resta da capire se è per via dell'approccio meno "artigianale" oppure per l'inadeguato adattamento al contesto storico... Per meglio intenderci, senz'altro viene meno quella tipica atmosfera rigorosamente lo-fi, dando uno spazio, seppur minimo, a contaminazioni elettroniche e processi di rielaborazione in studio, insomma, il suono risulta indubbiamente più pulito, forse troppo pulito rispetto ai precedenti lavori caratterizzati da fruscii, imperfezioni e rumori ambientali, ma questo punto non può che essere lasciato alla soggettività di chi ascolta. Il secondo punto meriterebbe un'analisi sociologica più approfondita, elemento non di competenza di chi scrive, ma al primo ascolto, il sound caratteristico dei Picastro e le loro già citate atmosfere lugubri, decadenti e funeree, tanto affascinati e coinvolgenti fino a poco tempo fa, sono risultate "fuori tempo", e concedendo una piccola digressione che potrà risultare del tutto fuori luogo ed insensata, mi è venuto alla mente il cartoon MTV "Daria", pensando a quanto fosse perfetto ed appropriato nel suo naturale contesto storico di fine '90/inizio '00, e quanto sarebbe insignificante venisse riproposto nel contesto attuale con tutte le piccole e grandi rivoluzioni che si sono susseguite negli ultimi 10/15 anni. Ma non è questo il caso, ben chiaro, lontani da ogni forma di ruffianaggine, ci si trova di fronte ad un album complesso, affascinante, e come vale per tutti i loro precedenti lavori questo effetto "estraniante" non è che un effetto voluto e ricercato nel dettaglio!
Ne risulta un album ancor più racchiuso, intimista e se fosse possibile, ancor più angoscioso dei precedenti, il tutto è ridotto all'osso, talvolta arricchito di voci corali ed effetti eco (nell'alienante "February" o in "Temur"), ed in "You" capita anche di trovarsi ad ascoltare inaspettati slanci energici dallo stampo gotico come in "Vampires".


Wavelength Presents: Picastro from Wavelength Music on Vimeo.

Buon Ascolto!






5.06.2014

Douglas Dare "Whelm"

Disco piacevole e poco impegnativo, dedito all"easy listening attingendo qua e la da Perfume Genius, Thom Yorke e perché no, in fondo pure dal suo conterraneo James Blake:




Buon ascolto!

2.18.2014

2.10.2014

Stefan Wesolowski "Liebestod"

STEFAN WESOLOWSKI "LIEBESTOD"
Polistrumentista e compositore polacco, Wesolowski fa parte di quella giovane generazione di musicisti di formazione classica che con abilità e libera da indottrinamenti accademici, ha saputo unire intimamente neoclassica orchestrale ed elettronica, pur sapendo evidenziare le potenzialità singole ed una netta individualità delle due componenti.Il suo ultimo lavoro "Liebestod", nel titolo stesso riprende l'aria conclusiva del Tristan und Isotte di Wagner (opera con cui tutti abbiamo fatto esperienza grazie ad i primi incantevoli 8 minuti del film Melancholia di von Trier), quindi una sottolineatura, se non un riconoscimento verso una formazione musicale di stampo classico che si riflette in texture finemente costruite su un importante utilizzo di viola, violino, pianoforte e trombone. Elementi uniti insieme ad un altrettanto importante componente elettronica in composizioni talvolta cariche di tensione via via crescente giocate sulle vibrazioni caratteristiche delle basse frequenze, talvolta pulsanti e talvolta invece inaspettatamente delicate ed avvolgenti. Spiccano tra tutte le prime due composizioni orchestrali dal tono solenne "Ostinato" e la pregiata "What The Thunder Said" "sporcata" di riverberi elettronici ed ulteriormente impreziosita dalla profondità del trombone, ma, a modesto ed inesperto parere della sottoscritta la title-track "Liebestod" rappresenta il punto di massimo piacere dell'intero album, in cui il ritmo sincopato e frenetico della viola viene finemente contrastato dal tono profondo del trombone e dalle venature malinconiche e delicate di violino e violoncello mentre una voce modulata recita il testo dell'omonima aria conclusiva del "Tristan und Isolde", in un'atmosfera sospesa e sognante (in barba a chi sostiene che la lingua tedesca è cacofonica!).





Jacaszek live at Urban Explorers Festival 2009 from David Star on Vimeo.

Buon Ascolto! :)