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1.22.2013

Stuart Warwick "The Butcher's Voice"

STUART WARWICK "THE BUTCHER'S VOICE"
Sarebbe interessante sapere di ognuno quale sensazione abbia provato nel guardare una copertina album così bizzarra e kitsch, altrettanto interessante sapere che cosa ci si possa aspettare da un'accozzaglia di elementi ad un primo e disattento sguardo, così volutamente disarmonici e contrastanti...
In realtà, l'elemento contrasto è un tratto caratteristico dell'album in questione "The Butcher's Voice" il cui titolo gioca sul termine queer "butch", che sta ad indicare la categoria più mascolina ("camionara" per intenderci) dell'universo omosessuale femminile, mentre il pilastro su cui è stato realizzato è l'affascinate, quanto spesso incompreso, tema dell'identità di genere. Tra i brandelli di carne appesi ed i cagnolini rosa, in primo piano appare un energumeno con sigaro in bocca, si tratta in realtà del trans FtM (female to male...per questo mi sono rivolta al maschile, altrimenti ricordate che per LE trans MtF ci vuole l'articolo al femminile!), Buck Angel, a cui è dedicato il brano "The Man with a Pussy"...denominato così per aver deciso di non sottoporsi all'intervento di riassegnazione del sesso. 
Parlando sempre di contrasto dunque, lascio sotto il brano sopra-citato "The Man with a Pussy" che a questo punto svelerà l'intimismo e la delicatezza dietro l'intero album. Tra l'altro il videoclip, a mio parere stupendo, non riprende Buck Angel ma David Hoyle, meglio noto come "The Divine David", icona dell'anti-stereotipazione LGBT inglese e personaggio piuttosto interessante su cui consiglio di approfondire un po':


"The Butcher's Voice" è il secondo album di Stuart Warwick dopo l'esordio nel 2010 con "The Ordeal", ma in realtà per essere precisi, l'esordio di Warwick risale al 2003 sotto moniker "Jacob's Stories"; ha una voce ed uno stile che sono stati paragonati a Perfume Genius, Antony Hegarty e Rufus Wainwright...vero, ma con una sua identità ed un suo tratto distintivo. Per continuare con le similitudini, oltre a Perfume Genius ed Antony Hegarty si potrebbe aggiungere anche John Grant, giusto per aver raggiunto la notorietà con un album che affronta temi così intimi come la propria identità di genere e la propria omosessualità, ma Warwick si distingue da tutti questi esempi noti per la rara capacità di unire un inaspettato quanto efficace humour a tematiche esistenziali e talvolta legate a condizioni di reale disagio.
Si passa dall'amore per un marinaio ubriaco, a pupazzi di Hello Kitty nascosti sotto assi di legno del pavimento per sfuggire alla vista del padre, il tutto tra ricche orchestrazioni composte da pianoforte, violoncello, arpa e contrabbasso, all'intimismo del solo binomio voce-pianoforte, ad atmosfere cariche di quel dark-humour citato prima, dal forte aspetto cabarettistico e teatrale.
Insomma, un lavoro ambizioso, complesso, accattivante ed articolato e si sa già che più in avanti nel corso del 2013 uscirà anche "The Butcher's Cut", che racchiuderà tutti i brani tagliati fuori da "The Butcher's Voice"...e soprattutto per l'estate Warwick ha in piano di buttarsi in un tour europeo...sperando passi anche dalle nostre parti! ;)



Un buonissimo inizio d'anno musicale direi.
Buon Ascolto!! :)