10.10.2012

Into the Diamond Sun

STEALING SHEEP "INTO THE DIAMOND SUN"
Dopo un periodo di ascolti a tinte fosche o comunque impegnativi, per cambiare registro (forse anche in maniera drastica), riprendo il discorso Stealing Sheep; trio di Liverpool di cui scrissi non molto fa in occasione dell'uscita del loro primo EP (nonchè bozza di questo full-lenght) "Noah & the Paper Moon".
A differenza del precedente lavoro, registrato tra palestre in disuso, camere da letto e gli Abbey Road Studios, e caratterizzato soprattuto dall'incertezza di un progetto appena nato ma subito "esploso" grazie anche all'appoggio di buona parte della stampa inglese, e di un pubblico via via crescente e convinto dalle loro numerose esibizioni divise tra festival minori e piccoli club, "Into the Diamond Sun" risulta essere certamente un lavoro più rifinito e complesso in cui le Stealing Sheep hanno trovato il loro marchio di fabbrica...anche se dicono di non volersi soffermare su nulla di preciso e che in futuro tutto si evolverà man mano. 
Del resto le tre componenti del gruppo: Becky Hawley alle tastiere/parte elettronica, Emily Lansley alla chitarra e Lucy Mercerer alle percussioni, non vogliono sentire parlare di generi od influenze nè esser viste come una entità sola, come converrebbe ad un trio corale con un'estetica ben definita, tenendo piuttosto a ribadire che ognuna ha messo del suo e che il risultato finale del progetto è dovuto alle diverse prospettive...sarà il motivo dietro all'immagine caleidoscopica scelta per la copertina? Una strana miscela tra psych-folk, pop, elettronica, ambient, chitarre distorte, sintetizzatori vintage (un po' come il loro guardaroba), il cui risultato è un album dinamico e vivace i cui continui cambi di ritmo sono una linea portante ma capace di concludersi con un brano di 8 minuti che con coerenza si trasforma più e più volte fino a spegnersi lentamente in 3 minuti di accordi al pianoforte dotati di rara grazia. 
Sono convinta che vederle suonare live siano meravigliose. 
http://stealingsheep.co.uk/



The Garden


Shut Eye


Genevieve


Buon Ascolto! :)

10.07.2012

Suspicion

Manca ancora un mesetto scarso all'uscita del loro quinto album, mah...c'è già un singolo a disposizione:
"SUSPICION"



Buon Ascolto! :)

10.05.2012

Other Lives live in Paris

Per il "live del week-end" è arrivato il turno del concerto degli Other Lives che ho visto lo scorso luglio a Parigi...dopo la botta emotiva degli Antony and the Johnsons (o meglio Antony ed orchestra sinfonica) alla Salle Pleyel giusto 3 giorni prima, dovevo riprendermi dallo sconquasso e devo dire che loro in parte ci sono riusciti :)
...lo so che avrò postato gli Other Lives altre 8000 volte in precedenza, ma se avete avuto modo di vederli quest'estate a Ravenna o Sesto al Reghena, o magari in giro per qualche festival europeo, beh, mi capirete.

OUVERTURE
AS I LAY MY HEAD DOWN
DARK HORSE
OLD STATUES
LANDFORMS
DESERT
GREAT SKY
TAKE US ALIVE
FOR 12
TAMER ANIMALS
WEATHER
THE PARTISAN (Leonard Cohen)
DUST BOWL III



Buon Ascolto e buon week-end! :) 

P.S: se vi interessano, sul sito www.citedelamusiquelive.tv trovate anche il live dei Wild Beasts e degli Hot Chip.

10.02.2012

Screws

NILS FRAHM "SCREWS"
Pensate di perdere, anche solo per un breve periodo di tempo, l'utilizzo del mezzo corporeo che più di altri vi permette di svolgere il vostro lavoro od attività e pensate al naturale stato d'ansia e preoccupazione, (oppure triste rassegnazione) che scaturisce dalla possibilità di perdere tutte le capacità acquisite dopo anni di studi od allenamenti...la mano per un chirurgo, il braccio per un tennista, la vista per un pilota, l'udito per un musicista e così via...
Il motivo dietro quest'ultimo lavoro del pianista berlinese Nils Frahm è proprio questo, la perdita (temporanea), di uno dei dieci mezzi che gli permettono di suonare, in seguito ad un banale caduta dal letto con annessa frattura del pollice sinistro e la necessità di ricorrere a ben 4 viti (da qui il titolo "Screws"), per risaldare le ossa tra loro.
Come lo stesso Frahm ha definito questo lavoro, si tratta di "9 brani per 9 dita", e che forse per incoraggiamento personale ha deciso di pubblicare in formato digitale il giorno del suo 30simo compleanno (20 settembre), ma per fine anno è prevista comunque l'uscita dell'album in formato CD/vinile. "Screws" deriva dalla necessità di suonare ugualmente nonostante i medici gli avessero consigliato un lungo periodo di pausa; nove brani i cui titoli riprendono la scala armonica, ed i pronomi "You" in apertura e "Me" in chiusura, quasi a voler mantenere allacciato il legame tra lui ed il suo pianoforte. Si tratta dunque di un album dal tratto fortemente intimista, che si muove tra rassegnazione e speranza, meditando sulla possibilità di non poter più recuperare la funzionalità manuale precedente al trauma.
A quanto pare però il suo pollice però ora ha recuperato la sua funzionalità motoria, ma ascoltando questo suo ultimo lavoro non si percepisce nulla in meno dei suoi precedenti, pur trattandosi di un virtuoso, la capacità emotiva della sua musica va ben oltre ad una limitazione tecnica.
Come mi è stato suggerito su un precedente post (grazie ancora!!), l'album si trova è disponibile in free download qui:
http://screws.durtonstudio.com/
...oppure soundcloud:


Qui sotto in versione live, con tutte le sue dita a disposizione:


Buon Ascolto! :)