02 Smokey Taboo
03 Hopscotch
04 Undertaker
05 Grey Oceans
06 R.I.P. Burn Face
07 The Moon Asked the Crow
08 Lemonade
09 Gallows
10 Fairy Paradise
11 Here I Come
Le sorelle Casady sono tornate con "Grey Oceans", un album che mi ha mandata fuori di testa, ammetto di essere di parte, ossia fanno parte di quella piccola schiera di musicisti che potrebbero fare qualsiasi cosa (anche un disco di soli rutti) e per me sarebbe pazzescamente bello ugualmente. Ho letto diverse critiche e recensioni a riguardo ed ho notato una scissione netta delle parti: chi le vede cresciute, abbandonando un po' dei giocattolini che costituivano il 50% delle loro sonorità ( e l'altro 50% alla voce di Sierra), dando più forza alla musica "vera"...altri le vedono sempre come le due "alternative a tutti i costi" che non hanno saputo proporre nulla di nuovo e che cominciano a stancare. Se devo dir la mia...il termine "alternative a tutti i costi" non si abbina a loro, sono strambe, matte, innovatrici, fuori dai generi...e per fortuna! Che piacciano o no sono uniche e si sono sapute distinguere da chiunque altro. Adoro il rumore della mucca che sembra morire in "Black Poppies" (dall'album The Adevtures of Ghosthorse and Stillborn) e tutto il resto delle loro follie sonore, che le rendono le CocoRosie. In Grey Oceans le vedo cresciute, sonorità ancora più particolari che non riesco ancora a paragonare, che non riesco del tutto ad assorbire, non riesco a capire se è un album che va ascoltato in un pomeriggio assolato od in un pomeriggio di pioggia, o di notte...ogni brano è un mondo a se. Si pare da Trinity's Crying, suoni cupi, voci angeliche, un piano che viaggia per i fatti propri ogni tanto, e finito di ascolatrlo lo rimetti su ancora ed ancora, poi si passa a "Smokey Taboo" dove vengono riprese sonorità (sintetiche) orientaleggianti, la voce rappata di Bianca si intreccia con la solita (meravigliosa) Sierra, poi "Hopscotch" sembra una filastrocca per bambini, una melodia infantile. "Undertaker" (una delle mie preferite) e la sua certa carica drammatica; fino a "The Moon Asked the Crow" così celestiale, fiabesca , Bianca da il meglio si se ed ogni volta pronuncia "twilght" non capisco più nulla, assolutamente perfetta, a "Lemonade" che mi emoziona non poco (uno dei loro brani che preferisco in assoluto), a "Gallows"...questo album lo attendevo e per quanto mi riguarda sono molto più che soddisfatta e non vedo l'ora di rivederle live per la 4^ volta.
Apro un piccolo capitolo sulla questione copertina: spiacevolmente ho letto da più parti che l'idea della barba posticcia non piace a molti...potrei scriverne pagine e pagine, ma parlando da spero futuro chirurgo plastico (specializzata in chirurgia del transessualismo), mi rattrista infinitamente leggere ciò. Finchè si tratta di un MtoF (male to female) la questione è più o meno accettata in quanto si vede in ciò qualcosa di delicato, sensibile, una liberazione dalla prigione del proprio corpo (e della società eterosessista), di artistico, ma quando si tratta di transessualità FtoM (female to male) la questione spaventa troppi e troppo, è un tabù ancora fortemente sentito (purtroppo), e la reazione è sempre quella di distacco e di turbamento. Non sarebbe forse ora di smetterla con questi atteggiamenti retrogradi e bigotti? In facoltà (Medicina) putroppo mi rendo conto che è il ragionamento che va per la maggiore.
(L'album uscrà l'11maggio e conterrà un brano in più: "St. Michael", nel frattempo è uscito su iTunes "Lemonade Ep"
Anche perchè dietro tutto ciò (chiamarlo disturbo mi pare riduttivo, ma tant'è) c'è una sofferenza davvero notevole :/ Anche perchè molti studi hanno dimostrato che l'intervento riparativo, chirurgico e ormonale, è ben lungi dal garantire a queste persone serenità, autostima ed un equilibrio psico-fisico per lo meno soddisfacente.
RispondiEliminaPer la precisione, 'transessualità' è la condizione di chi (con diagnosi di disturbo di identità di genere) ha portato a termine, perizia dopo perizia, tutto l'iter, e ha deciso per l'intervento chirurgico/ormonale, sia esso MtF che FtM ;) Ho voluto specificare perchè in facoltà ci hanno fatto un mazzo tanto a tale riguardo e poi perchè nella nostra società c'è ancora tanta, troppa ignoranza a proposito.
Ciao!
Ups, perdona le ripetizioni, non l'ho nemmeno riletto ;)
RispondiElimina@SigurRos82: ti ringrazio per il commento. L'anno scorso ho seguito il corso facoltativo "chirurgia del transessualismo" (dato che alle Molinette di Torino esiste il reparto apposito)e con molto dispiacere ho potuto constatare che oltre all'ignoranza, vi è anche e soprattutto una intollerabile freddezza di fondo; l'argomento è stato trattato esclusivamente dal punto di vista fisico/chirurgico, con la scusa che per l'appunto si tratta di un iter, in pratica la questione è stata posta sul profilo: gli psicologi e psichiatri accertano se è il caso, e noi medici ci occupiamo dell'atto "finale"...insomma, un vero e proprio passaggio del testimone, una catena di montaggio :(. Può essere che la difficoltà a trovare serenità anche dopo l'intervento (atteso per anni), più che derivare da un'infelicità di fondo, data dal proprio trascorso così complesso, sia in gran parte dovuto alla società stessa che tende sempre a dividere le categorie ed a dare rilevanza non alla vera essenza della persona, ma al suo patrimonio genetico XY od XX che sia? Tutto al contrario se penso al modello dei "fa'afafine" a Samoa, la società non ha preconcetti sul fatto che un individuo scelga il proprio ruolo (anche se l'omosessualità non è vista molto bene.
RispondiEliminaUn saluto!
Quello che mi hai raccontato, purtroppo, non mi stupisce più di tanto :/
RispondiEliminaCertamente queste persone hanno un malessere (chiamiamolo come preferiamo, depressione, infelicità, tratti psicopatologici, scarsa autostima) che non può che essere amplificato dal contesto sociale in cui vivono. Sono convinta che, oltre a possibili cause biologiche e relazionali/familiari, sia la società stessa, con le sue paure, tabù e pregiudizi, a 'creare' certe problematiche.
Ciao! ^_^