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9.21.2012

Unknown Rooms

CHELSEA WOLFE  "UNKNOWN ROOMS  -  A COLLECTION OF ACOUSTIC SONGS"

Per chi già conosce la complessità di Chelsea Wolfe, ciò che salta subito all'occhio di questa sua terza pubblicazione è la copertina dell'album, uno scatto capace di evocare nell'immediato una sensazione di fragilità ed intimità, in qualche modo uno scatto dotato di calore, insomma, nulla a che vedere con le immagini inquietanti dei precedenti due lavori ed in particolar modo del suo secondo "Apokalypsis", sulla cui copertina la Wolfe era ritratta priva di occhi. Per chi invece si accinge all'ascolto di Chelsea Wolfe per la prima volta, e proprio con questo suo terzo album "intermedio", più che di complessità bisognerebbe parlare di mutevolezza, una mutevolezza di stile non in relazione al bisogno di accontentare un pubblico sempre più variegato e dunque vasto (3 album in 3 anni, ed un quarto previsto a breve, non sorreggono questo tipo di tesi), ma piuttosto una mutevolezza simile a quella di Josephine Foster (volendo trovare paragoni), dunque data dalla necessità di esplorare la propria voce in relazione a contesti differenti, mantenendo comunque costante la sua affinità con il lato oscuro. 
Nel 2010 pubblica il suo primo album "The Grime and the Glow", caratterizzato da sonorità lo-fi legate al drone, ed in qualche misura ad influenze metal, nel 2011 "Apokalypsis" la cui costruzione sonora è stata riassunta dalla stessa Wolfe come "goth-folk-sperimentale", e si può pensare a musiciste come Fever Ray, o Zola Jesus od ancora Soap&Skin se solo si amplifica l'aspetto dark legato ai testi. Testi che riguardano paranoie, visioni post-atomiche e mancanza di prospettive future, senza comunque dover ricorrere al paragone con i Picastro o agli Hangin Freud (altra storia e ben altro fascino). Il passo "intermedio", come definito dalla stessa Wolfe, od un'altra evoluzione se si pensa al discorso fatto fino ad ora, consta in un album acustico di soli 25 minuti, in cui ad accompagnare la chitarra e la voce della Wolfe (peraltro in questa occasione dotata di particolare grazia) vi sono Ezra Buchla alla viola, Andrea Calderon al violino e Daniel Denton al basso. Per la sottoscritta questo "Unknown Rooms: A Collection of Acoustic Songs" è stata la prima occasione di ascoltare Chelsea Wolfe, o meglio, incantata dal brano di apertura "Flatlands" in cui violino e viola si intrecciano delicatamente su un testo melanconico ed una voce priva di forzature e naturalmente sofferta, ed a seguire dall'intero album, registrato tra i boschi della California del Nord riuscendo ad ottenere, forse di conseguenza, un maggior calore sonoro comunque mantenendo inalterata la solita cupezza caratteristica della Wolfe, dunque catastrofi naturali, paranoie e testi lugubri, spaziando però questa volta tra un indie-folk e un dark-folk piuttosto ricercati ed eleganti. Le mie convinzioni di aver "trovato" una nuova reginetta folk-sperimentale, tipo una versione dark-side di Matteah Baim, sono state immediatemnte troncate andando a cercare su youtube qualche video che la riguardasse...trucco a dir poco pesante e look esagerati nell'enfatizzare il suo lato oscuro, ma non delusa dai suoi precedenti lavori che certamente hanno il loro fascino. Tornando al discorso della mutevolezza, dopo questo terzo album ne è previsto un quarto in uscita nel 2013 in cui questa volta la Wolfe si confronterà con un contesto elettronico...un buon presupposto, staremo a vedere! "Unknown Rooms: A Collection of Acoustic Songs" uscirà il 16 ottobre e per ora si trova in formato video soltanto un'incantevole versione di "Flatlands"...in attesa di altre sessioni live:

 
Questo invece è uno dei suoi "stati" precedenti:  

Buon Ascolto e week-end! :)