Prima di passare alla solita cupezza, subito qualcosa di ben più leggero (forse addirittura frivolo?...ma a me piace!); dopo 4 anni dalla sua ultima uscita (piuttosto di successo) "
The Reminder", il 4 ottobre uscirà il nuovo album di
Leslie Feist. S'intitolerà "
Metals", includerà 12 tracce ed oltre alla consolidata collaborazione con
Gonzalez, si aggiungerà anche lo zampino (e che zampino!), di
Valgeir Sigurdsson...sicchè a tempo debito il discorso verrà qui ampliato.
Ora si torna alla cupezza, ma forse più che questa, meglio dire "introspezione", a volte indigesta ed a volte inaspettatamente lineare, se non melodica...il tutto in 3 album (e per una volta gli archi quando presenti , sono solo una piccola aggiunta):
FENNESZ "Seven Stars"
Registrato lo scorso gennaio a Vienna in 3 settimane, con la collaborazione di Christoph Amann alla batteria nel brano "Seven Stars".
Da più parti ho letto che le intenzioni di Fennesz per quest'ultimo lavoro erano di fare un album più leggero, con sonorità meno violente ed ossessive ma che includesse anche questa "novità", l'aggiunta di una batteria. In effetti a ben ascoltarlo risulta subito chiaro che la sua indole di lunghi e sconfinati drone e suoni glitch è messa un po' da parte, sì, permangono in 3 brani su 5 ma tutto sommato di breve durata e non così aggressivi, ma questi vengono meno nel brano "Luminal", e di sorpresa spariscono nella title-track "Seven Stars"...forse sono io che ho l'orecchio abituato alle sue distorsioni, ma a me pare un vero e proprio brano, persino dotato di melodia!
Intanto si sa che la sua terza collaborazione con Ryuichi Sakamoto, dal titolo "Flumina", dovrebbe uscire a breve...ed anche per questo, il discorso verrà ampliato qui. Qui
NICHOLAS SZCZEPANIK "Please Stop Loving Me"
Cognome impronunciabile ed indefinibile la sua sonorità. "
Please Stop Loving Me" è una singola traccia lunga quasi 48 minuti, ma nonostante la lunghezza, non ha nulla a che fare con i loops continui e ripetuti di
Basinski.
Lungo questi lunghissimi (e dilatati) 48 minuti vi è una continua evoluzione, sottili ed impercettibili variazioni che si sommano pian piano, capaci di portare alla percezione che la sonorità si sta ascoltando ora è completamente differente da quella iniziale, soltanto quando si è in prossimità del finale. Complesso rendere l'idea, l'unica è trovare ed il tempo e soprattutto l'attenzione necessaria. Certo rientra in tutto e per tutto in quel genere di ascolti non adatti a tutti, persino io l'ho trovato estenuante ed a tratti la tentazione di pigiare stop è stata davvero forte, ma ero in auto da sola e ne avevo per almeno un paio di ore di guida, sicchè era la classica situazione "ora o mai più"...pesante sì, ma alla fine è stato piacevole!
Qui (e buona fortuna:)!)
FJORDNE "Charles Rendition"
Il nome del progetto e la copertina dell'album inducono facilmente a pensare si tratti di un artista del nord Europa, Norvegia, Svezia o Islanda, invece si tratta di un musicista giapponese,
Fujimoto Shunichiro e tra l'altro distribuito da un'etichetta di Singapore, la Kitchen. A questo punto è altrettanto facile pensare al minimalismo al tempo stesso geometrico e contorto dei musicisti giapponesi (escludiamo tra i pochi Sakamoto), invece si tratta di un album piuttosto elaborato, ricco di incursioni jazz, e soprattutto strumentale, difatti Fujimoto compone i suoi brani utilizzando strumenti acustici (in quest'album è prevalente l'uso del pianoforte, ma non mancano anche fiati e qualche arco), poi modula il tutto in forma elettronica, con un risultato tutt'altro che sintetico. Brani piuttosto introspettivi come "
Gathering", "
Forfeiture", uno solo include una voce molto posata e retrò "
Hope", fino ad arrivare al brano secondo me più accattivante "
Ald Square" in cui fiati e pianoforte si mischiano dando un senso quasi ipnotico e disorientante.
Ispirato al romanzo "
Great Expectations" di Charles Dickens, "
Charles Rendition" è il quinto album di Fjordne, ben 3 rilasciati nel 2008 ”
Unmoving” , “
The Last 3 Days of Time” e “
Stories Apart from the World”, ed uno rilasciato nel 2009 “
The Setting Sun”.
Qui
Buon ascolto! :)