Nell'indecisione se approfondire o meno tutta quella mole di album interessanti usciti ultimamente (Perfume Genius, Shearwater, Xiu Xiu, Soap&Skin...), tenendo conto che si tratta di lavori comunque decisamente più mainstream, forse non avrebbe molto senso trovare ribadito anche qui quello che è già stato scritto in centinaia di altri siti e blog ben più organizzati. Mi concentro invece sul "solito" album sperimentale (...ormai genere ben assodato), che in un certo senso prosegue il discorso delle collaborazioni d'eccellenza di cui si era già trattato in precedenza, tra cui A Winged Victory for the Sullen, Hauschka & Hildur Gudnadottir, The Boats, Alva Noto & Ryuichi Sakamoto, Ben Frost & Daniel Bjarnasson, Human Greed e mettiamo in elenco anche Basinski con Moston, oltre a quelli che ora mi sfuggono...
Tra l'altro poi, l'album in questione mi piace decisamente molto (ma molto-molto), e mi ha bloccato un po' gli altri ascolti...
FROM THE MOUTH OF THE SUN - "WOVEN TIDE"
Il progetto From the Mouth of the Sun, coinvolge il musicista di Gothemborg Dag Rosenqvist (noto con lo pseudonimo Jasper TX, con cui però è bene ricordare che ha chiuso definitivamente), pratico di drone, ambient ed elettronica, ed il polistrumentista (violoncellista e chitarrista) Aaron Martin.
La loro prima collaborazione musicale è da riportarsi al 2008, quando Rosenqvist (come Jasper TX), stava lavorando alla realizzazione dell'album "The Black Sun Transmissions"; dopo aver ascoltato Martin nel progetto "Cello Recycling/Cello Drowning", esperimento molto affascinante condiviso con MachineFabriek, inizialmente commissionato per la sonorizzazione di un'installazione in una galleria d'Arte (un giorno dovrò approfondire anche qui), chiese il suo contributo per il brano "Weight of Days". A questa primo avvicinamento seguirono numerosi scambi di idee e numerosi scambi di registrazioni tra i due, ma la nascita di From the Mouth of the Sun è da riportarsi al 2010, quando il temibile vulcano islandese Eyafjallajokull (pronunciarlo è impossibile!!), decise di risvegliarsi violentemente provocando quella colossale colonna di fumo e cenere che oscurò l'Islanda (ricordo delle fotografie bellissime scattate ai cavalli biondi islandesi impolverati dalla patina grigiastra), e bloccò il traffico aereo in tutta Europa. Rosenqvist rimase fermo in Olanda, trovando tempo per lavorare su delle registrazioni di chitarra elettrica fornitegli da Martin, da cui ha avuto poi origine il brano "Like Shadows in an Empty Cathedral" che in alcune sfumature iniziali ricorda un po' Basinski nei Disintegration Loops, ed il brano "The Skin Drinks Light that has Passed Through Leaves". Il risultato di una una lunga lavorazione avveuta spesso a distanza è "Woven Tide", album composto da 8 tracce più un remix di "Pools of Rust" realizzato da Danny Saul, che si sviluppa come una contrapposizione finemente legata di elementi acustici, quindi un violoncello, pianoforte, organo, voci corali, trombone e corno francese, ed elementi "sintetici", quindi distorsioni, chitarra elettrica, field-recordings e la ricerca di un suono sporco utilizzando l'effetto polveroso del vinile.
L'apertura dell'album spetta a "The Crossing", breve intro che riproduce l'effetto di un'orchestra sinfonica quando accorda gli strumenti prima di iniziare un concerto, per poi passare a brani di più lunga durata, "Pools of Rust", "Color Ross"(traccia utilizzata anche come parte della soundtrack per "Remember Me, My Ghost" di Ross McDonnell e Carter Gunn), "A season in Waters" e la già citata "Like Shadows in an Empty Cathedral", sviluppate in un continuo crescendo ponderando con cura la parte strumentale che la parte elettronica, riflettendo sui lenti cambiamenti della natura e sulla sua ciclicità.
Dag Rosenqvist uscirà nei prossimi mesi con un altro album frutto di un'ennesima collaborazione, questa volta con Johan Winther (Tsukimono), in un progetto chiamato The Silence Set.
Lascio qui sotto "Woven Tide" in streaming:
...oppure Qui
Buon Ascolto!! :)