Visto che ultimamente ricevo mail minacciose dall' "alto", l'album lo trovate qui .
Da 4/5 giorni non riesco ad ascoltare praticamente altro, non che i loro precedenti lavori "Limbo, Panto" e "Two Dancers" non li trovassi molto più che piacevoli, anzi!, ma talvolta forse un po' troppo eccessivi nell'abuso del falsetto ed eccessivi in genere nelle parti vocali; in quest'ultimo "Smother" invece la voce di Hayden Thorpe e di Tom Fleming trovano finalmente un perfetto sinergismo...nessuno dei due finisce con lo strafare, e viene persa ogni traccia di "isterismo", sicchè risulta un album molto più pacato, elegante e ben equilibrato...tanto da arrivare al fondo dell'album con un brano come "End Come Too Soon", 7 minuti e mezzo (poco più) intermezzati da una lunga pausa ambient che pian piano da spazio ad un crescendo di piano per poi sfociare nel finale con la voce in questo caso delicatissima di Hayden Thorpe che ripete disperatemente "...too soon, it's too soon, it's to soon"...ed a questo punto è fatta, sono cotta! :)
Qui sotto una versione slow di "Bed of Nails", la performance si riferisce al 16 aprile scorso, quando in occasione del Record store Day hanno suonato in anteprima gran parte dell'album al Rough Trade Store:
L'altro lo trovate qui... e non vi è altro da aggiungere! :)
Buon ascolto!
5.09.2011
5.05.2011
Clara Engel
"Tangerines"Per questa volta spazio ad un'artista emergente, anche se, questo termine può portare un tantino su una pista sbagliata, dato il fatto che lei in realtà ha già pubblicato ben 8 lavori tra Ep, singoli e full-lenght...si tratta di Clara Engel, musicista canadese (precisamente di Montreal):
La sua biografia su facebook (www.facebook.com/claraengelmusic) dice così:
Both fierce and delicate, Clara Engel’s music is reminiscent of an era in history when theatre, art, and music were an integral part of a bigger and more vital whole, an era that the 21st century is craving more than ever. Her arresting, androgynous voice and presence, coupled with lyrics that stand alone as poetry, set Clara’s work apart from current music trends. Poet Janaka Stucky describes Engel’s work as “timeless songs that sound at home in the ribcage of rock n roll’s skeleton." The underground, multi-faceted Canadian artist has independently released 6 albums, and collaborated with musicians from the UK, Germany, Brazil, and the USA. In the words of Jeremy Reed, Britain’s most dynamic, adventurous, and controversial poet: “"Clara Engel's voice comes to me from that deepest of all places, imaginative space, from which she visually retrieves an inner landscape converted by breath into the rock equivalent of poetry. Rarely has a voice sounded so authoritative, so unapologetic in its disclosures, so sure of its direction in going home into song. I'd say 'Madagascar' beats them all, and it's only a beginning at harnessing poetic inspiration to the resonating dynamic of voice and the lyrical ache of a great individual singer."http://claraengel.bandcamp.com/
Qui sotto il suo EP "Madagascar" edito poi anche in versione vinile dalla VoxHumanRecords:
di cui lascio anche una versione live:
http://www.myspace.com/claraengel
"River on the Moon"
4.30.2011
Cripticismi primaverili.
Dato il tempo piovoso ed il crollo delle temperature, ho ripescato due album (che in realtà poi sono usciti soltanto qualche settimana fa), piuttosto uggiosi, malinconici e meditativi...quelli per cui non credo possa essere valida alcuna recensione, vale la soggettività, la sensibilità e non in minor misura, il contesto in cui ci si appresta all'ascolto.
-1) Dustin O'Halloran abbandonato il progetto Devics con Sara Lov, ha approfondito il suo amore per il cinema e si è buttato nel comporre colonne sonore (forse la più famosa riguarda la sua collaborazione alla soundtrack di Marie Antoinette diretto da Sofia Coppola). Le sue atmosfere pacate, minimali e riflessive in "Lumiere" sono state arricchite ulteriormente nel loro significato da collaboratori come Johann Johannsson e Max Richter (due da niente insomma...), rendendo questo lavoro insolitamente orchestrale per uno come O'Halloran...ma niente pomposità, nessuno slancio maestoso...del resto, come per il cinema, non servono particolari mezzi, non servono inutili effetti aggiuntivi, ore di trucco, men che meno effetti speciali, e se il regista (od il compositore) è davvero capace, non serve nemmeno una fotografia curata, la percezione "opaca" può essere la più esaustiva possibile. (se poi invece l'estrema nitidezza delle opere di David LaChapelle o Gregory Crewdson riesce ad emozionarvi...beh, forse è probabile che quest'album vi annoi parecchio)
-2) Il secondo è Antonymes (ossia Ian M. Hazeldine), fotografo, designer ed artista concettuale dal nord del Galles, già alla sua terza prova dopo il precedente album uscito nel 2009 "Beauty Becomes the Enemy of the Future" (titolo alquanto saggio!!)e "31:Before the Light Fails" uscito lo scorso anno. Per rimanere in linea, anche quest'ultimo ha un titolo piuttosto accattivante "The license to Interpret Dreams". La sua musica è sintetica, vero, è fatta tramite programmi informatici e sintetizzatori, ma non per questo risulta poi fredda o distaccata...tutt'altro! (un po' come il buon vecchio Basinski insomma)
Buon Ascolto!
4.27.2011
Da tener d'occhio
In questo momento scrivo dal terminal 3 dell'aeroporto di Copenhagen, quindi ho una scusa se non sono riuscita a reperire ancor nulla di sostanzioso a proposito...ma ci proverò giusto tra qualche ora, promesso! Giusto ieri sera guardavo gli aggiornamenti youtube ed ho scorso un video sul canale della CargoVideo a proposito di questa gggiovane violoncellista svedese: Linnea Olsson...a parte il fatto che onestamente la ragazza mi ha lasciata a bocca aperta a chiedermi dove fosse stata prima d'ora...ma io me lo sento, è un'artista da iniziare a seguire, credo ci darà delle grandi soddisfazioni!
(sul canale della CargoVideo ci sono altri video)
Linnea Olsson - The Ocean by Juliapop
Buon inizio ascolto...per ora!
(sul canale della CargoVideo ci sono altri video)
Linnea Olsson - The Ocean by Juliapop
Buon inizio ascolto...per ora!
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Premetto che per questa volta non ho potuto fare a meno di concedermi un certo grado di melensità e stucchevolezza, ciò non senza imbarazzi....
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