5.20.2010

Baby Dee e le de-calcificazioni ossee

L'ultima volta che sono riuscita a vederla è stato l'autunno scorso, mi ero accontentata di vederla in un festival in Svizzera (pubblico pessimo)...nemmeno un mese prima al Festival Torino Spiritualità con David Tibet (ed un mucchio di volte prima ancora, dovendo macinare Km un po' ovunque, ma anche un altro paio di volte qui a Torino)...insomma, ieri 19/5 era la data in cui Baby Dee si è esibita all'ex Cimitero San Pietro in Vincoli. La location ospita il "festival" Bija, organizzato da Fabrizio Modonese Palumbo (Blind Cave Salamander, Larsen...) che ha ospitato più volte Julia Kent (Antony And The Johnsons/Blind Cave Salamander), Nurse With Wound, Larsen, Blind Cave Salamander, e prossimamente (13/6) Larsen accompagnati da Jamie Stewart (Xiu Xiu), tutte date meravigliose ristrette ad un piccolo circolo di "nicchia" (difatti le facce sono sempre le stesse :D...la settimana scorsa per Nico Muhly con Ben Frost e Velgeir Sigurdsson, non ho contato le persone, ma non credo si superassero le 40 unità). Le performance si tengono in una piccola cappella che avrà una capienza massima di 50/60 persone e difatti un contatto così "intimo" e riservato permette di godersi in pieno le sonorità ricercate e sperimentali che l'associazione Bija si propone di offrire. Ieri sera, escludendo tutta la mia attesa ed impazienza di rivedere una delle mie icone per l'ennesima volta, si sono intromessi una serie di contrattempi che alla fine mi hanno rovinato in parte la serata: l'orario di inizio era fissato per le 21-30, quindi nei miei progetti c'era tutto il tempo di uscire dall'ospedale, correre a casa, sistemarmi, prendere il registratore ed andare...ma col cavolo, sono uscita dal tirocinio ad un orario spaventosamente tardo, e la mia compagna venuta a prendermi era incacchiata nera neanche fosse una novità io sia sempre in ritardo :),  e quindi niente reflex, niente registratore...niente! Arghhh!  Arriviamo alle 21-20, il cancello ancora chiuso e circa 10 persone ad aspettare...un po' pochine :); poco dopo arrivano Modonese Palumbo e Baby Dee, scendono dall'auto entrambe con una bottiglia di vino in mano :), e Baby Dee è al suo meglio: capelli tinti di un colore imprecisato, solito pigiama e ciabatte con tanto di calze bucate :), ci saluta ed entra al cimitero. Poco dopo riusciamo ad entrare, e Modonese Palumbo con Baby Dee sono tranquillamente seduti (continuando a bere la bottiglia di vino) disponibili a parlare con chiunque...e noi ne approfittiamo, tra una lettura di una lapide e l'altra. Il biglietto, spiacevolmente, per questi concerti parte del Bija, più che biglietti sembrano scontrini della Fnac...quelli che dopo un paio di mesi l'inchiostro si cancella del tutto e ti rimane un pezzo di carta bianco, ma vabbè :); sono le circa le 22-00 e prima della Sua esibizione assistiamo ad una performance di Eliana Amato; la mia compagna sostiene sia parte  dell'opera teatrale tratta da Jodorowski "Quando Teresa si arrabbiò di nuovo", a me ricorda "Psicosi delle 4:48" di Sarah Kane (visto anni fa in francese soltanto perchè lo interpretava la Huppert, ma io non so il francese :D)...mah, ci resterà questo dubbio a vita:), e mentre stavo prendendo la mia sedia in plastica, Baby Dee mi chiede se ne passo una anche a lei :). Finita la performance teatrale finalmente inizia il vero show ed io cerco di arrangiarmi con ciò che ho a portata di mano...tento di registrare con l'iPod...per poi rendermi conto che la registrazione (1h e 23) c'è, ma non riesco nè a sentirla direttamente, nè a riportarla sulla libreria iTunes nonostante ci abbia provato tutta la notte :(. Piano piano qualche persona in più è arrivata, raggiungendo forse, a malapena la cinquantina di persone...poco male; Baby Dee con tutta la  sua finta  timidezza sale sul piccolissimo palcoscenico, su cui sta giusto il pianoforte e parte con l' "Overture" in una versione più prolungata, forse ispirata dal suo riflesso sulla parete della cappella illuminata di blu...fissa a lungo la sua ombra e continua a suonare trasportata da quel momento. Tutta la serata ha giocato con il fatto di trovarsi in un cimitero, dicendo di essere a suo agio tra le ossa dei morti e dei vivi (noi del pubblico :D), poi non ricordo esattamente la scaletta, ma ovviamente parlando di ossa non poteva che eseguire "The Only Bones that Show", poi "The Early King", "Lilacs" (in cui si è emozionata ed una lacrimuccia è scappata anche a me), "Unheard of Hope" a dir poco da brividi, "A Book of Songs For Anne Marie", "As Morning Holds A Star", "Love's Small Song", "Black But Comely", "Morning Fire" (non sono per nulla nell'ordine esatto), e ci ha concesso un bis lanciandosi sul palco in una specie di scivolata mal riuscita (facendosi anche male alle ginocchia...non ha più l'età per certe cose e le sue condizioni di salute non sono splendenti...ha passato metà concerto a soffiarsi il naso e tossire :D)ed infine si è cimentata in un racconto in stile Alberto Angela su come le api circoscrivendo in volo una specie di "8", riescono a comunicare tra loro per darsi input precisi su quali fiori dirigersi. Terminato il concerto (io speravo vanamente eseguisse ""You'll Find Your Footing", sigh!), si è appostata su una panchina fuori dalla cappella, adiacente il giardino dell'ingresso nuovamente disponibilissima a conversare...ma a quel punto io non avevo fatto nè colazione, nè pranzo nè cena  ed urgevo  ingerire zuccheri!
Sono certa che a Bologna stasera farà un'altra data meravigliosa e chi ci andrà ha tutta la mia invidia!

2 commenti:

  1. hai fatto emozionare anche me con questo racconto di quella serata!!! :)

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  2. @birdantony: :), più ci ripenso, più mi accorgo di quanto sia meravigliosa...ci si aspetta sempre un naturale atteggiamento da "performer", invece lei è stata una cordialissima "padrona di casa", più che sentirsi la protagonista della serata, si è sentita parte dell'evento; sia spettatrice che performer. Subito dopo  Antony, lei è la maggior responsabile dei miei occhi lucidi, battiti cardiaci accelerati, sudori freddi, pensieri fissi...insomma, veri e propri innamoramenti :). 

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