E' inutile spendere molte parole, poco tempo fa ho scritto un post un po' psicopatico a proposito dei Wires Under Tension (impossibile da riassumere in poche righe), a chi fossero piaciuti (alla fine credo tipo solo a me...), piacerà sicuramente il nuovo album di Jessica Pavone: "Army of Strangers". A dire il vero i due lavori sono agli antipodi, poco li accomuna, se non la sperimentazione e la sensazione che abbiano creato qualcosa di nuovo...cosa non da poco in un periodo in cui ci sono centinaia di gruppi/gruppetti simili, se non uguali tra loro. Forse un ascolto non facile, talvolta anche fastidioso...ma un ascolto tira l'altro e dopo poco ci si rende conto di come una strumentazione classica, possa essere perfetta anche abbinata a sonorità rock piuttosto che elettroniche.
Mi rendo conto anche del fatto che già il nome fa un po' sorridere...in realtà la Pavone è una violinista di New York, poco nota quanto operosa...ha all'attivo una mole impressionante di album, collaborazioni e progetti paralleli da lasciare accigliati!
A me piace e parecchio...e non capendoci nulla di musica, direi sia uno degli album che più mi hanno impressionato dall'inizio dell'anno...quegli ascolti che nascono diffidenti e poi col tempo sanno convincerti fino in fondo.
In versione "acustica" con Mary Halvorson:
Buon ascolto!
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Premetto che per questa volta non ho potuto fare a meno di concedermi un certo grado di melensità e stucchevolezza, ciò non senza imbarazzi....
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