"
All things Will Unwind" esce a 3 anni di distanza dal precedente album "
A Thousand Shark's Teeth", periodo di tempo in cui comunque
Shara Worden non si è adagiata su una sempre più crescente celebrità, anzi, il numero di collaborazioni è stato piuttosto sostenuto, da
David Byrne per l'album "
Here Lies Love" (ispirato alla figura eccentrica e stravagante di Imelda Marcos, ed alla sua smisurata passione per le scarpe), al solito
Sufjan Stevens, al riuscitissimo progetto "
Clogs"; ha preso parte all'opera rock dei
The Decemberist "
The Azards of Love", ha collaborato con
Sarah Kirkland Snider, nonchè recentemente ha confessato di stare prendendo parte alla prossima realizzazione visuale di
Matthew Barney (artista contemporaneo/regista e mente geniale, autore di quel capolavoro estetico che è
"The Cremaster Cycle", e purtroppo per lui :), anche ex-marito di
Bjork), di quest'ultimo progetto si sa ancora molto poco, eccetto che di sicuro non vedrà la luce a breve, data la sua complessità (...vedremo).
Tornando ad "
All Things Will Unwind", si può dire che si tratta di un album nato su "commissione", difatti nel 2010 Shara è stata invitata a comporre qualche nuovo brano per un concerto della serie
American Songbook che si tengono al
Lincoln Center (NYC), concedendole totale libertà artistica ed un budget senza limitazioni. Cogliendo l'opportunità soprattutto di quest'ultimo punto la Worden ha potuto pensare alla realizzazione di ciò ce lei stessa ha definito come "una dichiarazione artistica", una crescita nei contenuti dei suoi testi, un arricchimento per quanto riguarda l'estetica, ed un'evoluzione musicale.
Procedendo per passi, Shara in questi ultimi 3 anni ha avuto una figlia, ha perso una persona a lei cara, e si è ri-trasferita da New York a Detroit, città che ha trovato profondamente cambiata per via di un progressivo impoverimento, risultato del dissesto economico; è venuta a contatto con quartieri via via sempre più degradati e case abbandonate, ma anche con un'artista che si occupa di piantare cespugli di rose nei giardini delle abitazioni vuote, nel tentativo di mantenere comunque vivo un luogo...per spiegare a fondo sono stati girati due corti, uno incentrato sulle scelte stilistiche (si scopre anche il perché della copertina album) e musicali, l'altro sulle storie da cui ha preso ispirazione in quanto a stesura testi:
My Brightest Diamond - ALL THINGS WILL UNWIND: Stories and Sounds from
Asthmatic Kitty on
Vimeo.
My Brightest Diamond - ALL THINGS WILL UNWIND: Visuals from
Asthmatic Kitty on
Vimeo.
Shara amplia le sue visioni, riflette sulla ciclicità della vita,la nascita, la morte, chi c'era prima e chi verrà dopo, ma si dedica anche a riflessioni politiche e sociali, deducibili in testi come la nota "
We Added it Up", che trae spunto da un discorso di Obama circa gli opposti che regolano gli equilibri mondiali:
e molto più evidenti invece in "
There's a Rat", brano che ha anche un storia divertente :)
Quanto al lato musicale, Shara ha lasciato la chitarra elettrica,suonando di tanto in tanto un ukulele e qualche piccola strumentazione, per lasciare spazio sì alla formazione che vede
Brian Wolfe alla batteria,
Zac Roe alla chitarra, e
DM Stith, ma soprattutto alle orchestrazioni della
yMusic, ensemble formata dall'onnipresente (e sempre ottimo)
Rob Moose al violino e chitarra acustica,
Nadia Sirota alla viola,
Clarice Jenson al violoncello,
Alex Sopp al flauto,
CJ Camerieri alla tromba e corno inglese ed
Hideaki Aomori al saxofono e clarinetto, musicisti che conosciamo bene dalle numerose collaborazioni con Antony, Bon Iver, Valgeir Sigurdsson, Rufus Wainwright, la stessa Shara nei precedenti album come My Brightest Diamond e Sufjan Stevens. A differenza dei precedenti album, caratterizzati sì da un utilizzo di archi e strumenti a fiato, ma inseriti con una certa pomposità, in "All Things Will Unwind" non ci sono slanci eccetto che per "
Be Brave", le orchestrazioni sono essenziali e ben ponderate, talvolta appena accennate per lasciare spazio al significato dei brani, conferendo all'intero lavoro una certa eleganza.
In Italia il tour arriverà a fine novembre, il 21 al Circolo degli Artisti a Roma, e per noi più a nord, il 22 al Teatro Martinitt a Milano. Non saranno presenti tutti i membri della yMusic ensemble, ognuno impegnato nei molteplici progetti paralleli, ma i live dovrebbero essere caratterizzati da un piglio estetico e visuale, sarebbe affascinante se con lei si esibisse la danzatrice
Jessica Dessner (visibile nel video di "Be Brave"), che ha preso parte a tutti gli effetti al progetto.
Qui
"
I Have Never Loved Someone"
La
yMusic ensemble (
http://ymusicensemble.com/) ha pubblicato qualche settimana fa il primo album "
Beautiful Mechanical", in questo caso non metterò il link per il download, ma magari anche se distante dalla linea di questo blog, ne parlerò più approfonditamente in futuro, sicché si tratta di uno degli album che più mi hanno colpita quest'anno.
Buon ascolto! :)