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12.11.2011

Album 2011 #18 Nat Baldwin "People Changes"/PJ Harvey "Let EnglandShake"

In questo caso due album diversissimi tra loro si eguagliano in numero di ascolti...e poi non sapevo decidermi!
#18 NAT BALDWIN - "PEOPLE CHANGES"
Rimando al post originale:


#18 PJ HARVEY _ "LET ENGLAND SHAKE"
Un vero e proprio post a riguardo non c'è, se non le due parole mal-scritte sotto, comunque non c'è bisogno del link :).
Registrato con il solito John Parish in una chiesetta ottocentesca posta su di una scogliera a picco sul mare, nel Dorset. "Let England Shake" è un album che incede al ritmo regolare ed omogeneo di una marcia militare, sì, scorre velocemente, con prepotenza, ma allo stesso tempo con la pesantezza di trascinarsi dietro scarponi ingombranti e duri, le riflessioni che non riguardano il proprio intimo, ma un'intera nazione. PJ non parla di se, amplia il suo campo visivo, invita la sua Inghilterra a svegliarsi, parla di guerra, della sua storia e delle sue conquiste (fatte a quali spese?), usandole come spunto di riflessione per la posizione dell'Inghilterra di oggi...




Buon ascolto!

5.31.2011

People Changes/Flying Birds

1) NAT BALDWIN "PEOPLE CHANGES"
Dietro un ottimo consiglio, "People Changes" (qui) del bassista dei Dirty Projectors, Nat Baldwin. In realtà non sapevo nemmeno dei suoi precedenti lavori da solista "Most Valuable  Player", "Enter the Winter" e "Lights Out" (meglio tardi che mai, ma dove vivo??!!??).
Registrato in una baracca isolata in un bosco nel New England lui, la sua voce delicata ed il suo contrabbasso, ma nel corso dell'album si trovano anche un saxofono, ed una batteria...basta, mi fermo qui! Ascoltatelo che è bellissimo.
L'album è uscito per l'etichetta Western Vinyl, che dopo i Wires Under Tension inizia a piacermi sempre più.
Qui sotto in una performance live del secondo brano dell'album (e personalmente il mio preferito) "Weights":


2) MUSIC FOR MONEY "FLYING BIRDS"
Dopo il primo e sconosciutissimo album "X", "Flying Birds" (qui) rappresenta il secondo  lavoro per i Music for Money, quintetto canadese (precisamente da Montreal) che definisce la propria musica come: “una colonna sonora strumentale per fuggire dalla realtà“.
Abbastanza indefinibili appunto, farli rientrare in un genere piuttosto che in un altro non è impresa semplice, post-rock, elettronici, sperimentali, usano sintetizzatori, allo stesso tempo archi, un piano, un beat-boxer, chitarre, e diavolerie elettroniche varie ed il risultato sono 13 tracce l'una diversa dall'altra, ma ben collegate tra loro.
Ogni brano è rappresentato da un'illustrazione (contenuta nel digital booklet) che vuol dare un senso od almeno l'idea che si cela dietro quel brano...il tutto perfettamente riassunto (secondo me), nella copertina album...un mix di tutto, ma che insieme ha un suo significato.