SALTLAND "I THOUGHT IT WAS US BUT IT WAS ALL OF US"
Saltland nasce nel 2010 come uno dei tanti progetti, in questo caso solista, della violoncellista canadese Rebecca Foon...forse più nota come mente dietro a formazioni quali Esmerine, Thee Silver Mt. Zion e Set Fire To Flames. Dietro alla pubblicazione di questo primo album vi è stato un lungo lavoro, continue elaborazioni, ed al progetto inizialmente solista della Foon, costituito dal suo violoncello suonato con l'ausilio di pedaliere, effetti delay e componenti elettroniche, si è aggiunta una nutrita schiera di musicisti di rango quali Colin Stetson, Jamie Thompson (già collabotatore negli Esmerine), Sarah Neufeld e Richard Reed Parry dagli Arcade Fire e Mishka Stein.
Suoni organici ed elettronici si fondono in un fascinoso intreccio costituito da violoncello, violino, corposi giri di basso, echi, batteria elettronica, strumenti a fiato, sintetizzatori e la voce della Foon talvolta naturalmente dolce e melodica, talvolta invece modulata e frammentata, unendo atmosfere ambient e riflessive, a momenti invece più sincopati, attraverso un flusso sonoro che non perde mai di coerenza e continuità. Decisamente da sottolineare la capacità dei singoli musicisti di non metterci troppo del "proprio", a favore di un sound omogeneo e caratterizzato da una certa confortante oscurità che oscilla tra post-rock, folk, elettroacustica.
Il risultato è un ottimo album, diversificato in ogni suo brano e caratterizzato da una forte abilità evocativa sia dal punto di vista visivo-spaziale, che dal punto di vista temporale.
Esce sotto la consueta etichetta Constellation.
Suoni organici ed elettronici si fondono in un fascinoso intreccio costituito da violoncello, violino, corposi giri di basso, echi, batteria elettronica, strumenti a fiato, sintetizzatori e la voce della Foon talvolta naturalmente dolce e melodica, talvolta invece modulata e frammentata, unendo atmosfere ambient e riflessive, a momenti invece più sincopati, attraverso un flusso sonoro che non perde mai di coerenza e continuità. Decisamente da sottolineare la capacità dei singoli musicisti di non metterci troppo del "proprio", a favore di un sound omogeneo e caratterizzato da una certa confortante oscurità che oscilla tra post-rock, folk, elettroacustica.
Il risultato è un ottimo album, diversificato in ogni suo brano e caratterizzato da una forte abilità evocativa sia dal punto di vista visivo-spaziale, che dal punto di vista temporale.
Esce sotto la consueta etichetta Constellation.
Buon Ascolto! :)