78 minuti che presentano in anteprima alcune parti dell'ultima intuizione compositiva del sempre più prolifico Nico Muhly, questa volta impegnato con un'Opera commissionata dalla Metropolitan Opera dal titolo "Two Boys", ed accompagnato da musicisti di calibro, membri (e non) della scuderia Bedroom Communities...i fidati Nadia Sirota, Sam Amidon, il duo di violiniste Jennifer ed Angela Chun, la soprano Jennifer Zetlan ed il tenore Paul Appleby, nellarielaborazione corale di lavori individuali.
Non che dai suoi precedenti album non si fosse abbondantemente capito che questo ragazzo ha del talento, eccome se lo aveva già dimostrato, ma con questo album ha fatto decisamente il salto di qualità, aggiungendo alle sue sonorità, dapprima un po' "scarne", tutti gli apporti che di chi ci ha collaborato: il compositore Valgeir Sigurdsson (produttore Bedroom Community), le orchestrazioni di Nico Muhly e la voce di Beth Orton.
...ma insomma, qualsiasi cosa possa scrivere non potrebbe mai rendere le bellezza di quest'album, l'unicità di Sam Amidon, la perfezione con cui riesce a mescolare il folk più tradizionale con sperimentazioni avant-garde strumentali, il carattere nostalgico con cui "elogia" la cantante folk Bessie Jones e le sue ballate che Sam ha ricordato dalla sua infanzia (come per "Little Johnny Brown").
"Saper aspettare"...fosse così semplice... questo si riferisce anche al non farsi prendere dalla foga e dalla curiosità quando si viene a sapere che a breve uscirà un disco, un EP, o semplicemente un singolo (lo stesso per un film, un cortometraggio, un documentario) che sappiamo a priori non ci lascerà indifferenti, perchè è proprio opera di QUELL' artista, e nonostante le possibilità di avere tutto e con molto anticipo, invece, si sceglie di aspettare con pazienza, non leggendo nessuna recensione, nessun commento di coloro che invece hanno già "fatto", ma guardando stizziti il calendario...e le giornate sembrano non passare mai, fino al giorno in cui finalmente il nostro oggetto del desiderio arriva nel nostro negozio di dischi di fiducia (in cui, anche se non c'era alcuna necessità, lo abbiamo prenotato con larghissimo anticipo). Dopo una giornata stressante di lavoro, o di università, o di ospedale in cui tutto il resto del personale medico/infermieristico ti tratta da schifo perchè sei l'ultimo anello della catena :), si corre al suddetto negozio di dischi, si ritira il "pacchetto", ci si libera da ogni impegno, si corre a casa, ci si sistema e poi finalmente si posa il vinile sul giradischi, od il CD nello stereo o nel computer, e poi ci si adagia sulla nostra poltrona, o sul divano, o sul letto...poco importa e si pigia "play"...tutta la nostra attesa e pazienza vengono ripagate in un nanosecondo e quel primo ascolto ci rimarrà impresso condizionando quelli successivi, anche se trattandosi del primo, molti particolari ci sfuggono, ma pazienza (dopo 8 anni dall'acquisto di "Geogaddi" dei Boards of Canada sono ancora qui ad arrovellarmi senza esiti :D).
Bene, ci sono (quasi) sempre riuscita quando me lo sono imposta, e le mie intenzioni per l'EP "Thank You for Your Love" erano queste...ho resistito a 2 settimane di vacanze con 2 persone che hanno provato in tutti i modi a tentarmi, ho resistito alle mie "amicizie" youtubiane che mi mandavano links a tutto andare ed ho anche resistito al download ufficiale dell'EP (per il fatto di avere preordinato il libro ed il vinile Swanlights)...tanto, il 31, alla riapertura del negozio di dischi di "fiducia" (ormai ex) avrei avuto il mio EP ed il 7" con la/e cover di "Returnal" degli Oneohtrix Point Never...poi 4 giorni fa mi arriva una mail contenente un mucchio di faccine sorridenti dal proprietario del solito negozietto di dischi "Sono spiacente di comunicarti che la riapertura non sarà il 31 bensì il 6 settembre. Mi scuso...blablabla ci vediamo lunedì 6 settembre"...vaffanculo!! ti rivedrò sì il 6 per i miei due dischi, ma poi non ti rivedrò mai più! ...e così mi sono detta, scelgo solo un brano, uno solo e mi concedo il suo ascolto..."My Lord, My Love" l'ebbi con l'ordinazione di "The Crying Light", "You are the Treasure" la conosco, ho optato per "Thank You for Your Love"...sì, già accennato sporadicamente negli anni, ora è un brano completo e riporta un po' la mente a "Fistful of Love"...ma cacchio, in contrasto con parecchi giudizi, a me piace, mi piace questo crescendo di intensità, i picchi che passano dalla disperazione all'appassionato al quasi isterico...insomma si sente che vi è del trasporto emotivo, eccome! e vederlo live in questo stato deve essere i-n-c-r-e-d-i-b-i-l-e...l'anno scorso ho battutto i miei record vedendolo ben 9 volte, sicuramente causa impegni mi dovrò limitare per il prossimo tour, ma se il resto dell'Ep è di questo livello, è in totale stato di grazia! E poi, va bene che ci ha abituato sempre molto più che bene, ma pretendere che superi l'Ep Another World, e quindi "Hope Mountain"(!!!), "Shake That Devil", "Crackagen", "Sing for Me" e la title track...non esageriamo! :)
Cambiando un attimo, quest'anno la mia compagna non ne aveva abbastanza dell'inverno passato (il più lungo della storia :) con punte qui a Torino di -18°C!) ed ha voluto trasportare me e Davide in Islanda (viaggio scampato l'anno scorso grazie proprio a "quel" certo tour sinfonico)...insomma, in 15 giorni, la metà sono stati di pioggia, e l'altra metà di nuvole misto pioggia con temperature tra i 10/15°C...un'allegria...e bisogna dire che per carità, è un bellissimo posto, però Reykjavik la si visita in due giorni, e poi si vaga per questi paesaggi lunari che sono sempre uguali...due settimane sono troppe! Però quello che mi è piaciuto è la vitalità di Reykjavik, locali aperti tutta la notte, gente in giro 24h/24, tantissimi concerti e praticamente scopri che (per vincere la noia credo) più o meno la metà della popolazione fa qualcosa di artistico, anche solo a livello di hobby e dunque vi sono un mucchio di gruppi musicali che fanno i generi più disparati mischiando di davvero di tutto...e poi noi qui quando si dice Islanda pensiamo subito soltanto a Bjork, i Sigur Ròs o Jonsì...ad essere considerato moltissimo invece è Valgeir Sigurdsson (quello della Bedroom Community, che collabora con Sam Amidon, Ben Frost, Nico Muhly, Bonnie "Prince" Billy, Ane Brun, le baffute Cocorosie, che ha composto la soundtrack per il "Cremaster Cycle" e per "Drawning Restraint 9" opere geniali dell'ex marito di Bjork, Matthew Barney ed ha fatto gli arrangiamenti per "I've Seen it All", il duetto Bjork-Thom Yorke per il film "Dancer in the Dark" di von Trier), tra l'altro il live di Sigurdsson, Muhly e Ben Frost (mancava soltanto Sam Amidon), a cui andai qualche mese fa per il loro Whale Watching Tour è il live più bello visto quest'anno, per fare un esempio:
Lascio il link di "Draumlandid" che fa da soundtrack all'omonimo documentario, album meraviglioso uscito quest'anno e da cui è tratto il video sopra "Past Tundra": (nella prima traccia è Amidon a cantare in islandese :D )