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1.11.2013

Album 2012 #3 Valgeir Sigurðsson "Architecture of Loss"

#03 Valgeir Sigurðsson "Architecture of Loss"

I primi 3 album dell'anno si equivalgono nella loro diversità (ed a questo punto mancano all'appello soltanto più due collaborazioni al femminile)...copio sotto direttamente il post originale (http://omote-no.blogspot.it/2012/09/architecture-of-loss.html):
VALGEIR SIGURDSSON - "ARCHITECTURE OF LOSS"     
Ogni produzione della Bedroom Community, label fondata dallo stesso Sigurdsson nel 2006 a Reykjavik, prima di essere il risultato del lavoro di un singolo componente  dell'etichetta, è il risultato del lavoro collettivo di un gruppo di musicisti di formazione classica che da tempo portano avanti in sinergia un progetto comune (seppur con le proprie diramazioni), ossia l'intenzione di andare oltre ad ogni definizione di genere e categorie, unendo strumenti classici (persino orchestre sinfoniche) all'elettronica e creando un' inconfondibile miscela di sperimentazione capace di unire classica, ambient, drone, folk e quant'altro. I membri del collettivo (di cui su questo spazio web si è più e più volte parlato), sono: Valgeir Sigurdsson,Nico MuhlyBen FrostNadia SirotaDaniel BjarnassonSam Amidon e Puzzle Muteson
Trattandosi di un collettivo, per tutti coloro che ben conoscono le precedenti produzioni sia di Sigurdsson che degli altri membri, si può quindi parlare di un ulteriore cambio di direzione, o meglio, uno sviluppo ancor più ambizioso ed affascinante, in cui la combinazione classica/elettronica viene certamente mantenuta, ma ora sono gli stessi strumenti classici ed in particolare gli archi a trasformarsi in suoni sintetici, drone, soundscapes ed in qualcosa di indefinibile. Se si pensa all'album "Solaris" in cui Ben Frost e Daniel Bjarnasson sono riusciti a trasformare il suono di un'intera orchestra sinfonica in qualcosa di sintetico e persino drone, od ancora alla recente collaborazione tra Nico Muhly e Nadia Sirota (a breve ne scriverò), si ha un ottimo punto di partenza per capire la complessità di questa terza uscita di Sigurdsson
"Architecture of Loss" è stato inialmente commissionato come musica di accompagnamento per l'omonimo balletto diretto da Stephen Petronio per capire poi che l'intera composizione aveva un'identità a se e decidere dunque di pubblicarla come album, aggiungendo poi soltanto un brano, l'ultimo: "Gone not Forgotten".
I  collaboratori ufficiali di Sigurdsson in questo progetto sono: Nadia Sirota alla viola, Nico Muhly al pianoforte e Shahzad Ismaily alla chitarra, basso e percussioni, ma tornando al discorso del collettivo dietro ogni lavoro sotto Bedroom Community, bisogna dire che anche gli altri membri hanno messo, chi più, chi meno, il loro zampino nella sua realizzazione.
Se i precedenti "Ekvilibrium" e "Draumlandid" erano caratterizzati da una linea più melodica e da un maggior peso orchestrale a dare una sensazione solenne ma eterea, Architecture of Loss invece si presenta subito come un lavoro più oscuro e complesso, caratterizzato dall'alternarsi di momenti di forte tensione che si delineano con vere e proprie esplosioni sonore, e momenti di tregua in cui i suoni sembrano dissolversi e trasformarsi in melodia. Un dinamismo che trasforma le basse frequenze di un ronzio, nell'apertura in tono solenne di una viola ondeggiante che si sofferma su una singola nota per poi incresparsi e trasformarsi con forza in effetti drone sintetici, accompagnati dall'inalterata linea melodica del pianoforte. Momenti caotici ed irrequieti e momenti di malinconica tregua, il tutto a simboleggiare la perdita ed il dolore che da essa naturalmente consegue. Insomma, un lavoro per nulla adatto ad un ascolto distratto o confinato al seplice sottofondo quanto piuttosto bisognoso di una particolare attenzione per riuscire a cogliere la continuità nel processo di trasformazione di ogni singolo elemento strumentale.
Dopo un ascolto del genere, proiettato oltre ad ogni tipo di definizione e che riesce a trasformare l'organico in sintetico per poi tornare nuovamente all'organico, viene da chiedersi (come del resto dopo "Solaris"): quale potrà mai essere il passo successivo??






Buon Ascolto! :)

9.27.2012

Architecture of Loss

                                                                                                                       

VALGEIR SIGURDSSON - "ARCHITECTURE OF LOSS"     
Ogni produzione della Bedroom Community, label fondata dallo stesso Sigurdsson nel 2006 a Reykjavik, prima di essere il risultato del lavoro di un singolo componente  dell'etichetta, è il risultato del lavoro collettivo di un gruppo di musicisti di formazione classica che da tempo portano avanti in sinergia un progetto comune (seppur con le proprie diramazioni), ossia l'intenzione di andare oltre ad ogni definizione di genere e categorie, unendo strumenti classici (persino orchestre sinfoniche) all'elettronica e creando un' inconfondibile miscela di sperimentazione capace di unire classica, ambient, drone, folk e quant'altro. I membri del collettivo (di cui su questo spazio web si è più e più volte parlato), sono: Valgeir Sigurdsson, Nico Muhly, Ben Frost, Nadia Sirota, Daniel Bjarnasson, Sam Amidon e Puzzle Muteson
Trattandosi di un collettivo, per tutti coloro che ben conoscono le precedenti produzioni sia di Sigurdsson che degli altri membri, si può quindi parlare di un ulteriore cambio di direzione, o meglio, uno sviluppo ancor più ambizioso ed affascinante, in cui la combinazione classica/elettronica viene certamente mantenuta, ma ora sono gli stessi strumenti classici ed in particolare gli archi a trasformarsi in suoni sintetici, drone, soundscapes ed in qualcosa di indefinibile. Se si pensa all'album "Solaris" in cui Ben Frost e Daniel Bjarnasson sono riusciti a trasformare il suono di un'intera orchestra sinfonica in qualcosa di sintetico e persino drone, od ancora alla recente collaborazione tra Nico Muhly e Nadia Sirota (a breve ne scriverò), si ha un ottimo punto di partenza per capire la complessità di questa terza uscita di Sigurdsson
"Architecture of Loss" è stato inialmente commissionato come musica di accompagnamento per l'omonimo balletto diretto da Stephen Petronio per capire poi che l'intera composizione aveva un'identità a se e decidere dunque di pubblicarla come album, aggiungendo poi soltanto un brano, l'ultimo: "Gone not Forgotten".
I  collaboratori ufficiali di Sigurdsson in questo progetto sono: Nadia Sirota alla viola, Nico Muhly al pianoforte e Shahzad Ismaily alla chitarra, basso e percussioni, ma tornando al discorso del collettivo dietro ogni lavoro sotto Bedroom Community, bisogna dire che anche gli altri membri hanno messo, chi più, chi meno, il loro zampino nella sua realizzazione.
Se i precedenti "Ekvilibrium" e "Draumlandid" erano caratterizzati da una linea più melodica e da un maggior peso orchestrale a dare una sensazione solenne ma eterea, Architecture of Loss invece si presenta subito come un lavoro più oscuro e complesso, caratterizzato dall'alternarsi di momenti di forte tensione che si delineano con vere e proprie esplosioni sonore, e momenti di tregua in cui i suoni sembrano dissolversi e trasformarsi in melodia. Un dinamismo che trasforma le basse frequenze di un ronzio, nell'apertura in tono solenne di una viola ondeggiante che si sofferma su una singola nota per poi incresparsi e trasformarsi con forza in effetti drone sintetici, accompagnati dall'inalterata linea melodica del pianoforte. Momenti caotici ed irrequieti e momenti di malinconica tregua, il tutto a simboleggiare la perdita ed il dolore che da essa naturalmente consegue. Insomma, un lavoro per nulla adatto ad un ascolto distratto o confinato al seplice sottofondo quanto piuttosto bisognoso di una particolare attenzione per riuscire a cogliere la continuità nel processo di trasformazione di ogni singolo elemento strumentale.
Dopo un ascolto del genere, proiettato oltre ad ogni tipo di definizione e che riesce a trasformare l'organico in sintetico per poi tornare nuovamente all'organico, viene da chiedersi (come del resto dopo "Solaris"): quale potrà mai essere il passo successivo??
Qui sotto lascio il link dove si può ascoltare l'intero album in streaming fino a domenica:

Buon ascolto! :)

8.21.2012

Big Reveal

Dopo un paio di giorni passati ad ascoltare ossessivamente la prima pubblicazione solista della violoncellista Linnea Olsson (a breve...), apprendo che il terzo album di Valgeir Sigurdsson, dal titolo "Architecture of Loss", uscirà tra un mese (il 24 settembre) e che il primo brano gira già in streming sul web...ciò ha imposto finalmente una pausa dalla Olsson. Ovviamente uscirà per la sua etichetta Bedroom Community ed ovviamente vede coinvolto i suoi consolidati collaboratori Nico Muhly, Nadia Sirota, Ben Frost, Daniel Bjarnason etc etc http://valgeir.net/album/architecture-of-loss

Big Reveal:


Qui sotto con Ben Frost:

4.13.2012

DOC week-end

A proposito della Bedroom Community, etichetta islandese fondata nel 2006 da Valgeir Sigurdsson, credo di averne già scritto abbastanza in passato. Non a caso, oltre a Sigurdsson (che basterebbe da solo), del collettivo fanno parte altri tre dei miei musicisti preferiti: il compositore Nico Muhly, Ben Frost e Sam Amidon (l'unico a rendermi gradito persino uno strumento come il banjo!), a cui poi si sono aggiunti la violinista Nadia Sirota (membro anche del collettivo yMusic con Rob Moose), ed i più recenti acquisti, Puzzle Muteson ed il compositore islandese Daniel Bjarnason.
Tra il 2009 ed il 2010 Sigurdsson/Muhly/Amidon/Frost portarono in giro per l'Europa il "Whale Watching Tour", che tra l'altro fece tappa anche qui a Torino (fortuna!!), esperienza in cui le produzioni dei singoli artisti vennero portate in scena come frutto di una rivisitazione collettiva. Presto verrà presentato il film-documentario che riprende per intero i 90 minuti della tappa conclusiva del tour, concerto tenuto a Reykjavik nel 2010, ma intanto l'anno scorso è stato presentato al CPH:DOX, rassegna internazionale di documentari che si svolge a Copenhagen (in cui tra l'altro a novembre è stata proiettata finalmente anche l'anteprima di "Turning", che riprende il noto tour di Antony), il film qui sotto: "Everything Everywhere All the Time", che si concentra invece più l'aspetto della preparazione e del dietro le quinte del Whale Whatching Tour, un'ora intera in cui non mancano anche certo frammenti live od in studio. Il tutto è visibile in streaming fino a domenica:



Se non avete voglia di guardare l'intero documentario sopra, allora lascio un paio di video estratti dal tour, in attesa del film vero e proprio:




Buona visione e buon week-end! :)
(e ricordo che è disponibile solo fino a domenica!!)

12.10.2010

Album 2010 - #11 Valgeir Sigurdsson "Draumlandid"

#11 - VALGEIR SIGURDSSON "DRAUMLANDID"
Valgeir Sigurdsson è un compositore islandese, è a capo dell'etichetta Bedroom Community (la stessa che produce Sam Amidon, Ben Frost e Nico Muhly), in passato ha collaborato con Bonnie "Prince" Billy, Ane Brun, le baffute Cocorosie, ha composto la soundtrack per il "Cremaster Cycle" e per "Drawning Restraint 9", opere d'Arte dell'ex marito di Bjork (Matthew Barney) ed ha composto gli arrangiamenti per "I've Seen it All", il duetto Bjork-Thom Yorke per il film "Dancer in the Dark" di von Trier."Draumlandid" è il suo secondo lavoro da solista, anche se sono ben presenti le collaborazioni dei soliti Sam Amidon (che nel brano "Grylukvaedi" canta persino in islandese), Nico Muhly e Ben Frost, ed è nato come soundtrack per l'omonimo documentario che denuncia come lo sfruttamento delle risorse energetiche in Islanda, in seguito alla crescita esponenziale del turismo e degli abitanti, stia devastando il patrimonio naturale dell'isola (faccio un mea culpa perchè a luglio ci sono andata anche io per un paio di settimane a fare la turista); comunque le immagini di questo posto surreale che è l'Islanda, abbinate alla musica di Sigurdsson, porta come risultato ad un'armonia pazzesca...insomma, qui il trailer:
http://www.youtube.com/watch?v=Kp5n2vd8c9o E questa sotto, è una performance di "Past Tundra" dal Whale Watching Tour, con Muhly, Frost ed Amidon...super!
(tra l'altro la tappa a cui ho assistito nel marzo scorso è stato il più bel concerto a cui sono stata quest'anno) :

8.17.2010

Dreamland...sì con qualche °C in più

"Saper aspettare"...fosse così semplice... questo si riferisce anche al non farsi prendere dalla foga e dalla curiosità quando si viene a sapere che a breve uscirà un disco, un EP, o semplicemente un singolo (lo stesso per un film, un cortometraggio, un documentario) che sappiamo a priori non ci lascerà indifferenti, perchè è proprio opera di QUELL' artista, e nonostante le possibilità di avere tutto e con molto anticipo, invece, si sceglie di aspettare con pazienza, non leggendo nessuna recensione, nessun commento di coloro che invece hanno già "fatto", ma guardando stizziti il calendario...e le giornate sembrano non passare mai, fino al giorno in cui finalmente il nostro oggetto del desiderio arriva nel nostro negozio di dischi di fiducia (in cui, anche se non c'era alcuna necessità, lo abbiamo prenotato con larghissimo anticipo). Dopo una giornata stressante di lavoro, o di università, o di ospedale in cui tutto il resto del personale medico/infermieristico ti tratta da schifo perchè sei l'ultimo anello della catena :), si corre al suddetto negozio di dischi, si ritira il "pacchetto", ci si libera da ogni impegno, si corre a casa, ci si sistema e poi finalmente si posa il vinile sul giradischi, od il CD nello stereo o nel computer, e poi ci si adagia sulla nostra poltrona, o sul divano, o sul letto...poco importa e si pigia "play"...tutta la nostra attesa e pazienza vengono ripagate in un nanosecondo e quel primo ascolto ci rimarrà impresso condizionando quelli successivi, anche se trattandosi del primo, molti particolari ci sfuggono, ma pazienza (dopo 8 anni dall'acquisto di "Geogaddi" dei Boards of Canada sono ancora qui ad arrovellarmi senza esiti :D).
Bene, ci sono (quasi) sempre riuscita quando me lo sono imposta, e le mie intenzioni per l'EP "Thank You for Your Love" erano queste...ho resistito a  2 settimane di vacanze con 2 persone che hanno provato in tutti i modi a tentarmi, ho resistito alle mie "amicizie" youtubiane che mi mandavano links a tutto andare ed ho anche resistito al download ufficiale dell'EP (per il fatto di avere preordinato il libro ed il vinile Swanlights)...tanto, il 31, alla riapertura del negozio di dischi di "fiducia" (ormai ex) avrei avuto il mio EP ed il 7" con la/e cover di "Returnal" degli Oneohtrix Point Never...poi 4 giorni fa mi arriva una mail contenente un mucchio di faccine sorridenti dal proprietario del solito negozietto di dischi "Sono spiacente di comunicarti che la riapertura non sarà il 31 bensì il 6 settembre. Mi scuso...blablabla ci vediamo lunedì 6 settembre"...vaffanculo!! ti rivedrò sì il 6 per i miei due dischi, ma poi non ti rivedrò mai più! ...e così mi sono detta, scelgo solo un brano, uno solo e mi concedo il suo ascolto..."My Lord, My Love" l'ebbi con l'ordinazione di "The Crying Light", "You are the Treasure" la conosco, ho optato per "Thank You for Your Love"...sì, già accennato sporadicamente negli anni, ora è un brano completo e riporta un po' la mente a "Fistful of Love"...ma cacchio, in contrasto  con parecchi giudizi, a me piace, mi piace questo crescendo di intensità, i picchi che passano dalla disperazione all'appassionato al quasi isterico...insomma si sente che vi è del trasporto emotivo, eccome! e vederlo live in questo stato deve essere i-n-c-r-e-d-i-b-i-l-e...l'anno scorso ho battutto i miei record vedendolo ben 9 volte, sicuramente causa impegni mi dovrò limitare per il prossimo tour, ma se il resto dell'Ep è di questo livello, è in totale stato di grazia! E poi, va bene che ci ha abituato sempre molto più che bene, ma pretendere che superi l'Ep Another World, e quindi "Hope Mountain"(!!!), "Shake That Devil", "Crackagen", "Sing for Me" e la title track...non esageriamo! :)

Cambiando un attimo, quest'anno la mia compagna non ne aveva  abbastanza dell'inverno passato (il più lungo della storia :) con punte qui a Torino di -18°C!) ed ha voluto trasportare me e Davide in Islanda (viaggio scampato l'anno scorso grazie proprio a "quel" certo tour sinfonico)...insomma, in 15 giorni, la metà sono stati di pioggia, e l'altra metà di nuvole misto pioggia con temperature tra i 10/15°C...un'allegria...e bisogna dire che per carità, è un bellissimo posto, però Reykjavik la si visita in due giorni, e poi si vaga per questi paesaggi lunari che sono sempre uguali...due settimane sono troppe! Però quello che mi è piaciuto è la vitalità di Reykjavik, locali aperti tutta la notte, gente in giro 24h/24, tantissimi concerti e praticamente scopri che (per vincere la noia credo) più o meno la metà della popolazione fa qualcosa di artistico, anche solo a livello di hobby e dunque vi sono un mucchio di gruppi musicali che fanno i generi più disparati mischiando di davvero di tutto...e poi noi qui quando si dice Islanda pensiamo subito soltanto a Bjork, i Sigur Ròs o Jonsì...ad essere considerato moltissimo invece è Valgeir Sigurdsson (quello della Bedroom Community, che collabora con Sam Amidon, Ben Frost, Nico Muhly, Bonnie "Prince" Billy, Ane Brun, le baffute Cocorosie, che ha composto la soundtrack per il "Cremaster Cycle" e per "Drawning Restraint 9" opere geniali dell'ex marito di Bjork, Matthew Barney ed ha fatto gli arrangiamenti per "I've Seen it All", il duetto Bjork-Thom Yorke per il film "Dancer in the Dark" di von Trier), tra l'altro il live di Sigurdsson, Muhly e Ben Frost (mancava soltanto Sam Amidon), a cui andai qualche mese fa per il loro Whale Watching Tour  è il live più bello visto quest'anno, per fare un esempio:



Lascio il link di "Draumlandid" che fa da soundtrack all'omonimo documentario, album meraviglioso uscito quest'anno e da cui è tratto il video sopra "Past Tundra": (nella prima traccia è Amidon a cantare in islandese :D )

 
Tracklist:

01. Grylukvaedi
02. Dreamland
03. Past Tundra
04. "I Offer Prosperity And Eternal Life"
05. Laxness
06. Hot Ground, Cold
07. Draumaland
08. Economic Hitman
09. Cold Ground, Hot
10. Beyond The Moss
11. Nowhere Land
12. Helter Smelter