2.06.2012

Viaggio sulla Luna

 Il progetto prende inizio nella prima metà del 2011, quando la Fondation Groupama Gan e la Fondation Technicolor, attive entrambe nella salvaguardia e nella promozione del patrimonio cinematografico, invitano gli AIR a comporre la soundtrack di accompagnamento per la versione restaurata del film (per noi spettatori di oggi si tratta in realtà un cortometraggio, dati i suoi 14 minuti di durata), "Le Voyage Dans la Lune" di Georges Méliès. Film muto e in bianco e nero (poi successivamente colorato a mano), del 1902 che vanta il merito di essere la prima trasposizione su pellicola di una storia di stampo fantascientifico e che contiene tra l'altro i primi tentativi di effetti speciali nella storia del cinema. Senz'altro anche per chi non lo ha visto per intero (su youtube si trova facilmente...), l'immagine a fianco scelta per la copertina album, è abbastanza familiare...ma forse è ancor più (tristemente) familiare per essere stata l'ispirazione del clip "Tonight, Tonight" degli Smashing Pumpkins...
Come noto, gli AIR in precedenza avevano già composto interamente la soundtrack per "The Virgin Suicides" di Sofia Coppola continuando il (meraviglioso) sodalizio anche per  i suoi successivi "Lost in Translation" e "Marie Antoinette", ed avevano composto anche la musica di accompagnamento per versione audio di "City" dello scrittore Baricco.
Ben altra responsabilità è però dover musicare un film così storicamente importante come "Le Voyage Dans la Lune", sapendo tra l'altro di avere soltanto 21 giorni a disposizione perchè la commissione del Festival di Cannes ha deciso di proiettare già nel corso dell'edizione scorsa ('11) la versione restaurata ed accompagnata dalla soundtrack...la proiezione ha avuto il pieno consenso, ed è stata successivamente presentata anche al MoMA di New York.
Si spera magari di riuscire a vederlo su grande schermo in qualche rassegna anche da noi, nel frattempo ci si può fare un'idea del contrasto musica elettronica applicata ad un film di 110 anni fa, dal DVD che accompagna l'album in uscita domani.
L'album è il risultato dell'ampliamento del progetto, portato a 31 minuti di durata aggiungendo brani con la collaborazione degli Au Revoir Simone per Seven Stars e di Victoria Legrand dei Beach House per il brano Who I Am Now?, cercando di riprendere l'idea di artigianalità e scarsità di mezzi con cui è stato realizzato "Le Voyage dans la Lune". Gli strumenti sono sì tutti suonati dal vivo, ma non si tratta affatto di un lavoro lo-fi ed improvvisato, ma di un album in linea con tutti i precedenti lavori degli AIR, curato in ogni punto e decisamente raffinato.
Ho letto svariate recensioni del disco per cercare di farmi un'idea obiettiva dato che ho sempre trovato gli AIR decisamente affascinanti e creativi, e mi ha stupita leggere ancora una volta questo insensato ribadire che Moon Safari è stato il loro lavoro più incisivo...nonostante siano passati 14 anni! Nulla di più odioso ed inutile che leggere e sentire continui riferimenti a lavori passati considerandoli come punti di paragone per tutto ciò che viene realizzato successivamente...
L'album si può sentire per intero in streaming su NPR:
http://www.npr.org/2012/01/24/145761308/first-listen-air-le-voyage-dans-la-lune?ps=mh_fl
...oppure Qui

Buon ascolto! :)

2.03.2012

With Endless Fire

ILYAS AHMED "WITH ENDLESS FIRE"
Originario di Karachi (Pakistan), ma poi trapiantato presto negli USA, Ilyas Ahmed è un chitarrista folk-drone-sperimentale, che ha all'attivo ha diversi album da solista, la maggior parte di questi concentrati tra il 2005 ed il 2006 (ben 4 in soli due anni), a cui è poi seguito "The Vertigo of Dawn" nel 2008 e nel corso dell'anno successivo il più noto "Goner"....a cui è seguita una pausa fino a quest'ultima pubblicazione "With Endless Fire", lasso di tempo in cui comunque ha prestato la sua collaborazione con tali Grouper. E' un musicista capace di unire in musica  le sue origini asiatiche alle influenze folk e sperimentali acquisite poi in età più adulta. C'è da dire che le seconde prevalgono nettamente sulle prime; presenti anche solo a livello ritmico o poste in secondo piano, comunque le due parti si amalgamano in maniera efficace, caratterizzando il suono.
"With Endless Fire" è stato totalmente scritto e registrato a Portland, creandocosì come per i precedenti lavori, melodie costruite con l'alternarsi di chitarre elettriche e chitarre acustiche (elemento centrale), a cui si sommano un harmonium, batteria, basso e la sua voce soffusa e delicata. L'umore è piuttosto cupo, difatti i temi che ne hanno ispirato la realizzazione sono la memoria e la perdita, che si riflettono in brani piuttosto dilatati in cui si fanno spazio distorsioni, lunghi passagi drone, e momenti ossessivi, ma alternati comunque con buon senso a brani invece più rilassati, meno angosciosi e persino delicati.Qui



Buon ascolto e buon week-end!! :)

2.02.2012

Abbassamento crioscopico

Neve da tre giorni, strade e marciapiedi come lastre di ghiaccio, temperature polari, viabilità in tilt, e la tristezza che la visione di tutto questo bianco genera... Però mi è venuto in mente questo:

2.01.2012

Restilyng facciata

È sempre lo stesso spazio web, si continuerà a parlare di musica, sperimentazioni sonore, violoncelliste :) e cianfrusaglie varie, quel che è cambiato è soltanto l'header (l'immagine della testata) del blog. Per questo devo ringraziare tantissimo ancora una volta Giancarlo (che ha realizzato anche la copertina della playlist '11), e che in questo caso ha saputo rendere l'idea della duplicità caratteristica delle maschere Omote...da cui deriva il nome di questo spazio web, affascinato dall'unione tra strumentazioni classiche e sonorità "sintetiche" legate alla "fredda" tecnologia, elementi apparentemente contrastanti che però spesso dimostrano invece di essere due antimeri speculari di una stessa faccia.
La maschera Omote pur essendo un oggetto statico e definito, può assumere espressioni differenti, dal triste al felice, dall'arrabbiato al sereno, dal riso al pianto, e questo solo variando il suo grado di inclinazione e quindi la quantità di luce che va a riflettersi su di essa. Non esiste dunque una percezione corretta sul suo stato d'animo, e su cosa voglia esprimere, la percezione è solo in funzione dell'angolazione da cui la si sta guardando.
Vabbè...meglio passare in fretta al prossimo album vah! :)

1.30.2012

Luci d'Agosto

Prima di passare doverosamente al lavoro in uscita di Perfume Genius "Put Your Back N 2 it" (ossessione da cui non riesco a distaccarmi), volevo completare il filone degli ultimi post:
DANNY NORBURY 
Musicista già accennato in precedenza in merito alla sua collaborazione al recente album dei The Boats "Ballads for the Research Departement", e per aver preso parte alla compilation omaggio al compositore Erik Satie "Erik Satie et les nouveaux jeunes", Danny Norbury è un violoncellista di Manchester che oltre le varie collaborazioni, ha pubblicato due lavori da solista :
- Dusk nel 2007
- Light in August nel 2009
A suo modo è anche lui un violoncellista sperimentatore, difatti si avvale di laptop, loops, field-recordings e collabora con formazioni dal taglio più elettronico, tuttavia nella sua musica è difficile riuscire a cogliere un' indole di ricerca/sperimentazione sonora, quanto più una maggiore affinità a ciò che più quietamente rientra nella musica neo-classica.
In "Light in August" il violoncello suonato da Norbury si fa accompagnare da un pianoforte, con cui costruisce progressivamente melodie malinconiche e riflessive che procedono con una certa linearità senza mai eccedere in tratti oscuri e claustrofobici, e tanto meno senza mai slanciarsi in momenti d'effetto. Si ha un po' la sensazione che l'ispirazione e che il tema centrale che sviluppa le tracce siano ricordi malinconci e nostalgici che riemergono nella luminosità accesa di agosto, che riesce così ad attenuarne la carica drammatica. Il tratto di unione classicità del violoncello/sperimentazione elettronica seppur sottile, riesce comunque ad emergere nel brano che chiude l'album "The Night is For You and for Me", creando un effetto ipnotico e dispersivo che se curato anche nel resto dei brani avrebbe sicuramente dato un contributo notevole alla riuscita dell'album.
Musicista elegante e molto piacevole...tuttavia, non per una questione di sessismo, ma personalmente continuo a preferire le colleghe violoncelliste...riescono a trasmettere più profondità sotto il profilo emotivo ed estetico...

Buon ascolto!! :)