8.13.2012

CocoRosie at Meltdown

...continuando sulla scia, sempre al Meltdown Festival:
We Are On Fire


Tearz for Animals


Daisychain


By Your Side (con incursione di Nomi Ruiz e Yasmine Hamdam)


Ferie permettendo uno dei due motivi per cui sarei andata principalmente al Meltdown, era il live di Matteah Baim (l'altro motivo, il principale, era l'arrangiamento sinfonico per The Disintegration Loops di Basinski e la sua performance con Johanna Constantine...attendo qualche video), comunque sia la Baim ha concesso un live anche al Cafe Oto (sempre a Londra), e qualcuno ha avuto la grazia di filmare almeno un frammento:



Buona visione! ;)

8.09.2012

JaPW al Meltdown

Per chi in questi giorni (1-12 agosto), si sta logorando il fegato quanto me a furia di pensare all'assoluta bellezza del programma del Meltdown Festival di quest'anno, qui sotto alcuni video del live di Joan as Police Woman alla Queen Elizabeth Hall (3 agosto):

"No More Sad Refrains" (Sandy Danny)


"To Be Lonely" (accompagnata dai 3 Johnsons: Julia Kent, Maxim Moston, Rob Moose)


"What a World" accompagnata da Rob Moose


"The Hijack of My Life", brano parte del suo progetto con David Sylvian (prossima uscita)


"You're my man", sempre parte del progetto con David Sylvian


...buon ascolto!

8.06.2012

Cut the World - video

 E' inutile dilungarsi sul quinto e nuovo album "Cut the World" degli Antony and the Johnsons dopo quel lunghissimo post scritto al ritorno dal primo dei due concerti a Copenhagen...visto che quest'ultimo lavoro, come noto, è composto dalle registrazioni live proprio di quei due concerti. L'album, in uscita oggi, oltre che in formato CD, Mp3 e quant'altro, si trova anche in un bellissimo formato doppio vinile sotto etichetta Secretly Canadian (edizione prenotata qualche giorno fa, ma dovrò tristemente attendere il suo arrivo tra più o meno una settimana), oppure per la Rough Trade.
L'unico brano registrato in studio, ma sempre con la Danish National Chamber Orchestra, è lo stesso che da il titolo all'album, appunto "Cut The World", tra l'altro l'unico inedito anche se di fatto composto per "The Life and Death of Marina Abramović" e suonato ad ogni data degli ultimi due tour.
Qui sotto il video con protagonisti Willem Dafoe, Carice van Houten ed appunto Marina Abramović...non è un caso che ad aprire l'album sia Cut The World seguito dal discorso "Future Feminism"...  Ma per non lasciar distorcere in maniera stupida e superficiale il messaggio del video, sarebbe meglio invertire l'ordine ed ascoltare prima per intero gli 8 minuti di discorso:


...a questo punto sarà chiaro che il messaggio non è certamente un radicale "sgozziamo tutti gli uomini", quanto piuttosto l'impegno che spetta a noi donne di trovare un obiettivo comune e quell'unione che spesso ci manca... 
Buona visione! :)

8.03.2012

Sigur Ros live@Celebrate Brooklyn/Valtari Experiment

Qui sotto lo streaming del recente concerto dei Sigur Ros a New York (31/7/12), ricordando che il prossimo 2 settembre suoneranno a Verona e che sarà l'unica data italiana per il tour "Valtari" (credo comunque sold-out da tempo).
Setlist:
1 Ekki múkk 
2 Varúð 
3 Ný batterí 
4 Í Gær 
5 Vaka 
6 Sæglópur 
7 Svefn-g-englar 
8 Viðrar vel til loftárása 
 9 Hoppípolla 
10 Med blóðnasir 
11 Olsen Olsen 
12 Festival 
13 Hafsól 
14 Glósóli 
15 Popplagið



Il loro ultimo lavoro "Valtari" è un progetto che fin dall'inizio si è ampliato al mondo delle immagini, difatti i Sigur Ros hanno commissionato 12 differenti film-makers chiedendo loro, senza alcun tipo di indicazione o restrizione, di realizzare dei corti ispirandosi unicamente alle proprie percezioni e sensibilità. Fino ad ora ne sono usciti la metà, e con cadenza più o meno regolare i restanti video verranno pubblicati via via fino a novembre.

"Ég Anda" diretto da Ramin Bahrani. Il regista assicura che il pesce non è morto e che non ha sofferto in alcun modo durante le riprese...che non sia morto lo spero, ma che non abbia sofferto mi è alquanto difficile crederci :(

Sigur Rós - Ég anda from Sigur Rós Valtari Mystery Films on Vimeo.

"Varúð" diretto da Ryan McGinley:

Sigur Rós: Varúð from Sigur Rós Valtari Mystery Films on Vimeo.

"Fjögur píanó" diretto da Alma Ha'El e con Shia Labeouf:

Sigur Rós - Fjögur píanó from Sigur Rós Valtari Mystery Films on Vimeo.

Per gli altri corti già pubblicati: http://vimeo.com/valtarifilmexperiment oppure, con le prossime date di pubblicazione: www.sigur-ros.co.uk/valtari/videos

Buon ascolto, buona visione, buon week-end!! :)

7.30.2012

Glass Canyon

MARIELLE V JAKOBSONS "GLASS CANYON"

E' stato alquanto complesso riuscire a trovare tra le recenti uscite un album capace di affascinare al primo ascolto, anzi, a dirla tutta sembra il triste trend di questo magro 2012. Quando il nome di Marielle V Jakobsons è apparso nuovamente in giro per il web, collegato al suo nuovo album (anzi, in un certo qual senso primo), dal titolo "Glass Canyon", il sentore che questo sarebbe andato in airplay sul mio iPod a lungo era scontato.
Si diceva poco più in su che "Glass Canyon" è il suo primo album, in realtà, è da specificare che si tratta del suo primo album solista sotto suo vero nome; nel 2009 aveva già pubblicato un album solista sotto moniker Darwinsbitch dal titolo "Ore", con il progetto Myrmyr che condivide con Agnes Szelag altri due album dal titolo "Amber Sea" (2011) e "Fire Star" (2009), ed ancora le pubblicazioni come Date Palms, il progetto condiviso con Gregg Kowalsky.
Si aggiunge ulteriormente la recente uscita "Improvisations for Strings and Electronics", risultato della collaborazione con Agnes Szelag ed Helena Espvall, altro lavoro affascinante e tra i pochi di quest'anno da tenere stretti...
Marielle V Jakobsons, a parte la sfilza di collaborazioni, è una sofisticata polistrumentista di Oakland, più precisamente violinista e pianista. La sua indole sperimentatrice l'ha portata ben in là da un repertorio strettamente classico...la sua musica unisce le componenti "organiche" degli strumenti classici (spesso in versione elettronica), alle componenti "artificiali" dei sintetizzatori, laptop, field-recordings,  e strumentazioni elettroniche varie. Di per se non è una caratteristica che la distingue da numerosi altri musicisti, quanto piuttosto l'estetica dietro la sua musica, tanto da essere stata definita anche come una designer del suono, capace anche di creare connessioni tra l'udibile ed il visibile dando un "volto" al suono...insomma, per rendere più chiaro il tutto, questa è una sua creazione:

Tornando a "Glass Canyon", il titolo suggerisce immediatamente il senso di contrasto tra natura ed artificio la cui connessione è esplorata a fondo nell'equilibrio che la Jakobsons stabilisce tra le parti acustiche ed elettroniche, ogni titolo dei 6 brani che compongono questo album da l'idea di un abbinamento errato, illogico: "Purple Sands", "Crystal Orchard" (frutteto di cristallo), "Cobalt Waters", "Dusty Trails", "Albite Breath" e "Shale Hollows"...
Il contrasto è sviluppato attraverso l'intrecciarsi di archi, pianoforte e sintetizzatori...field-recordings che evocano sensazioni naturali, come il vento, od un respiro, od ancora sensazioni acquatiche come un flusso che scorre per poi essere bruscamente interrotto. Sensazioni coperte ed alternate da flussi drone a dare invece una crescente sensazione pulsante di lente erosioni che si perpetuano nei cicli naturali, disintegrando pian piano ogni cosa per trasformarla in altro. L'approccio non sembra esser  quello di prendere una posizione netta separando ciò che è organico da ciò che è artificiale, ma piuttosto cercare una combinazione tra le due...forse così come la musica organica si è trasformata in musica elettronica, anche parte di ciò che è naturale "deve" subire lo stesso processo. Se Philip Glass non avesse già provvisto ai tempi in maniera così eccelsa, questa potrebbe essere la soundtrack perfetta per "Koyaanisqatsi" di Godfrey Reggio :)



Buon Ascolto!! :)