12.21.2010

Album 2010 - #05 Sam Amidon "I See the Sign"


#05 - SAM AMIDON "I SEE THE SIGN"
Non che dai suoi precedenti album non si fosse abbondantemente capito che questo ragazzo ha del talento, eccome se lo aveva già dimostrato, ma con questo album ha fatto decisamente il salto di qualità, aggiungendo alle sue sonorità, dapprima un po' "scarne", tutti gli apporti che di chi ci ha collaborato: il compositore Valgeir Sigurdsson (produttore Bedroom Community), le orchestrazioni di Nico Muhly e la voce di Beth Orton.
...ma insomma, qualsiasi cosa possa scrivere non potrebbe mai rendere le bellezza di quest'album, l'unicità di Sam Amidon, la perfezione con cui riesce a mescolare il folk più tradizionale con sperimentazioni avant-garde strumentali, il carattere nostalgico con cui "elogia" la cantante folk Bessie Jones e le sue ballate che Sam ha ricordato dalla sua infanzia (come per "Little Johnny Brown").


12.20.2010

Album 2010 - #06 Hjaltalin "Terminal"; Jeffrey Luck Lucas "The Lion's Jaw"

#06 - HJALTALIN "TERMINAL" ; JEFFREY LUCK LUCAS "THE LION'S JAW"

           
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Dopo vari disservizi di connessione ed 11 telefonate alla Telecom...
E' un pari-merito, difatti seppur siano due album diversissimi tra loro, il numero di ascolti è pressochè lo stesso e l'indice di gradimento è identico. Gli Hjaltalìn (complesso islandese che ricorda un po' gli "Architecture in Helsinki", anche se questi sono australiani...), però sono stati una scoperta particolarmente piacevole, e per questo devo ringraziare il mio solito amico, che poco prima che partissimo per l'Islanda, si è messo a fare qualche ricerca e gli ha "scovati" non so come :), però da quel momento in poi è stato ammmore, insomma, solari , energici, a volte ricordano gli Abba (raramente eh!), ma l'album inizia in bellezza e termina con un brano che forse sarebbe stato adatto alla soundtrack di "Via col vento" :), però che meraviglia!
Quanto a Jeffrey Luck Lucas, il suo è un album che trovo ugualmente meraviglioso,  solo decisamente più cupo e solitario,  peccato però non riesca a trovare una performance degna su YT, vabbè, però rimedio con una live session degli Hjaltalin accompagnati dall' orchestra sinfonica nazionale islandese , che vale da sola per 10: 
"Suitcase Man"

Io li trovo strepitosi!

12.15.2010

"Deep Field", meno un mese! Intanto "The Magic"

Interrompo per un attimo la "classifica", ma anche in questo caso è più che doveroso...siete pronti per il 17 gennaio? Su, manca soltanto un mese! Intanto nell'attesa si può dare un'occhiata qui:
http://www.clashmusic.com/feature/joan-as-police-woman-the-magic

Ne approfitto per dire che fino a venerdì mi asterrò dal procedere con la classifica (che tragedia, lo so...ma niente lacrime per favore! ;D)...è che giovedì devo sostenere un esame abbastanza tosto, e devo ripassare come una matta!
A venerdì! :)

12.14.2010

Album 2010 - #07 William Basinski "Vivian & Ondine"

#07 - WILLIAM BASINSKI "VIVIAN & ONDINE"
Non ci sono vie di mezzo, Basinki o lo si ama o lo si detesta trovando magari le sue sonorità estremamente ripetitive, alienanti, e così infinite da non riuscire a darne un senso... Basinki lavora per immagini, non crea semplicemente atmosfere, come accade per la maggior parte di quella che viene definita "musica ambient", difatti non va vista in quest'ottica, rischiando di sminuire enormemente le sue opere. Anzi, ha la capacità di escluderti da tutto il resto, "intrappolarti" nella sonorità e farti vivere quei 45-50 minuti (tempo medio delle sue opere), altrove, ha la capacità di creare un caos tale nella mente, da suscitare decine di pensieri, che forse senza alcun filo logico, si collegano tra di loro. Va ascoltato in totale solitudine, mentre si fa una passeggiata fuori città, in montagna, chiusi in casa in un pomeriggio piovoso...o non so, ognuno ha le sue... "Vivian & Ondine" è un'unica traccia di 45 minuti circa, Basinki l'ha composta (o pensata) durante una vacanza a Pantelleria, ed ispirato dall'acqua (come già in passato per "Watermusic", ma anche "El Camino Real"...), dalle correnti e dal sole...ha composto questa meraviglia e poi dedicata alle sue nipotine, per l'appunto, Vivian e Ondine. Paragonandolo ad altre sue opere come la serie "Disintegration Loops" (capolavoro!), ispirate dall'11 Settembre, dove di fatto registrava i suoi loops addirittura bruciando i nastri e suscitando realmente qualcosa che si disintegra, che crolla su di se, che viene distrutto, "Vivian & Ondine" appare una composizione più serena (forse per questo a molti non è piaciuta così tanto); ci si sente trasportati da questa corrente marina, che sembra avere un movimento perpertuo e concentrico, sembra non lasciare scampo, eppure la sensazione percepita è di totale benessere. Lavorando per immagini e non per atmosfere, appunto, nella mia mente malata :), la prima volta che lo ascoltai, mi venne in mente qualcosa di assurdo: quando avevo 13-14 anni e passavo intere pomeriggi attaccata alla PlayStation, da appassionatissima della saga Tomb Raider, e così, in un livello del terzo capitolo, ci si trovava nelle isole del Pacifico, iniziava con la povera Lara vittima delle correnti marine, da cui bisognava in qualche modo divincolarsi, cercare un appiglio, una corrente meno forte, prima che la barra che indicava la disponibilità di ossigeno si azzerasse...era abbastanza realistico da potersi immedesimare, e "Vivian & Ondine" sarebbe stata la soundtrack perfetta!
Straconsiglio di vedere Basinski dal vivo almeno una volta nella vita, difatti alla sua musica abbina sempre opere di video-artist come James Elaine!!
Piccolo estratto live (se poi volete vederlo, 19 e 20 febbraio qui a Torino):
E qui in "Melancholia", con video-art di James Elaine:
 P.s. spero il link per il download vada bene, non ho avuto tempo di verificare, in caso contrario, l'ho in formato fisico (mannaggia solo in Cd e non i Lp!) e posso riuploadarlo senza problemi.

12.13.2010

Album 2010 - #08 Julia Kent "Last Day in July"


#08 - JULIA KENT "LAST DAY IN JULY"
 Non propriamente un album, si tratta solo di 4 brani, un EP...ma qui non siam fiscali, e la Kent non si discute! :) (E poi l'ultima volta che sono andata a vederla live lei è stata così carina ad autografare la mia copia!)
EP arrivato di punto in bianco senza alcun preavviso, accompagnato dalla notizia che tra qualche mese uscirà il suo secondo album da solista "Green and Grey" di cui farà parte il brano "Ailanthus" (parte anche di questo Ep).
Così, allo stesso modo d'improvviso giunge anche il temporalone che la Kent ha immaginato (e direi persino raffigurato visivamente seppur in musica), a segnar la fine dell'estate; un evento così banale capace di segnare però il passaggio tra due momenti nettamente distinti...
E' la descrizione di un semplice acquazzone che ci fa render però conto che l'estate è al termine, ed è talmente perfetta che ascoltandola questa  descrizione, si riescono ad immaginare come se si trattasse di un documentario naturalistico, le fasi scandite di questo fenomeno. Si inizia con "Ground" ossia un temporalone estivo, quelli che arrivano d'improvviso verso sera con nuvoloni talmente carichi da sembrar neri, dopo una giornata afosa ed umida. E' un temporalone di quelli a gocce grosse che martoriano le piante ed i fiori sul terrazzo, le piante lungo i viali e che quando si esaurisce lascia un forte odore di terra ed erba bagnata, poi però la gente torna per le strade e cammina calpestando le pozzanghere sui marciapiedi ed  il rumore delle scarpe a contatto con l'asfalto cambia, ora è un rumore sordo, netto, facilmente distinguibile.
Restano l' umidità e l'aria un po' più fresca, una luce un po' più opaca ed una percezione differente...ma in fondo mettersi una maglia in più , non è poi così drammatico,anzi è persino confortante.

Io amo questa donna!:)
Nei link invece performances relative all'Ep:
"Last Day in July"
"Carapace"
"Ailanthus"
Poi nella compilation di fine anno che uploaderò tra un po', la Julia farà la sua presenza con una collaborazione ed un suo brano, entrambi abbastanza sconosciuti.