12.27.2010

Album 2010 - #01 Antony & the Johnsons "Swanlights"

#01 - ANTONY & THE JOHNSONS "SWANLIGHTS"
Ho letto tutte le critiche e le recensioni...a qualcuno non è piaciuto, molti non ne sono soddisfatti, tantissimi si aspettavano di più...io nella mia poca obiettività (ma sono mooolto di parte in questo caso), lo trovo straordinario ed era l'album che più attendevo per quest'anno! Diverso sì, un album indubbiamente più complesso ed elaborato dal punto di vista concettuale, nuove sonorità ...ma per fortuna, no?!?
Poi un Antony così iper-attivo va premiato: un Ep (Thank You for your Love), la collaborazione con Laurie Anderson (Homeland), la collaborazione con Oneohtrix Point Never "Returnal" (brano eccelso ed il più apprezzato del 2010 personalmente) e poi l'album "Swanlights", ed ancora il libro che raccoglie le sue opere (oggetto che ho preso in 2 copie e che custodisco come una reliquia ;) ...!!
L'unico aspetto "negativo" è l'effetto sorpresa , che come per "The Crying Light", è a metà,  ma non perchè non li trovi due album incredibili (tutt'altro!!), il fatto è che negli anni un bel numero di brani li conoscevo già, dai suoi concerti, dalle registrazioni audio dei suoi live...quindi quel che forse manca è appunto "l'effetto sorpresa" e l'idea di "nuovo album".
Siccome il primo ascolto è il più importante secondo me, quello che segna i successivi, dunque:
Metà ottobre, mi arriva "Swanlights" in Lp accompagnato da un poster gigante (1,50m x1,04) della copertina e mi arriva anche in Cd...per il libro dovrò aspettare inizio novembre, così me lo faccio prestare dal mio solito amico cui è arrivato prima, e mi faccio portare (non potendo guidare data l'operazione ed i chiodi nella gamba), nel posto che avevo prestabilito per il primo ascolto, ossia nella casa estiva di mia nonna, in montagna...sicché ha un giardino enorme. È una bella giornata, non fa neanche freddo, è sereno...mi siedo in giardino, faccio partire l'album sul mio iPod ed intanto accompagno l'ascolto sfogliando il libro...
Swanlights vale già il primo posto solo per "Eveything is New"...dopo anni di ascolti solo in versioni live, finalmente la versione studio e con questa, il ribaltamento del suo significato; dapprima un brano che ho sempre trovato assolutamente soggettivo, che cambiava a seconda del mio umore; la descrizione di quell'istante in cui un evento qualsiasi, per quanto banale, come una bella giornata di sole in cui si scorge qualche gemma sui rami degli alberi, a segnare la fine dell'inverno, o viceversa una visione pessimista ...ma comunque quell'istante che per qualsiasi ragione segna un'alterazione della nostra percezione della realtà...e poi Swanlights mette fine a questa visione soggettiva, attribuendo un significato diverso ed oggettivo al brano: una nuova percezione di se che permette una nuova apertura alla realtà, quindi vista con una consapevolezza diversa. Stupendo! Poi la seconda sorpresa: "The Great White Ocean" in una forma più lineare e soprattutto alleggerita dal "caos" che caratterizzava la versione utilizzata da Prada nel 2007 (che però forse continua a piacermi un po' più);  e poi "Ghost", non è semplicemente fantastica??!!?? A questo punto il primo pacchetto di fazzoletti è già andato...ho la lacrima facile :)
Arriva finalmente un brano mai sentito prima "I'm in Love"...ed è una sorpresa!...amo il susseguirsi di immagini che si proiettano nella mia testa seguendo il testo, amo il ritmo e la sonorità così insoliti, mi convince subito! (L'ho persino inserita nella playlist che utilizzo quando vado a correre...quando potrò finalmente ricominciare!). Segue "Swanlights"...rimango imbambolata...questo inizio che sembra trascinarsi a  fatica, come un risveglio dopo una notte agitata ed insonne, cupo, opaco, affaticato (perfetto!), per poi "esplodere" in una rinnovata vitalità ed è a questo punto che le parole:
"A spirit jumps out of a body and turns into a violet ghost"
trovano il loro pieno significato. A questo punto non riesco a procedere, la riascolto altre 3 volte di fila completamente persa e meravigliata. E qui la versione acustica pubblicata dal The Guardian che poi ho caricato su youtube:

 Riesco a procedere ed arriva il brano per me più emozionante (e forse che preferisco dell'intero album) "The Spirit was Gone", ed a questo punto ho fatto fuori anche il secondo pacchetto di fazzoletti. Poi il brano accompagnato dalle sequenze del film diretto da Peter Sempel "Just Visiting this Planet" (che straconsiglio!), in cui Kazuo Ohno e suo figlio Yoshito trasformano semplici movenze ed espressioni in Arte e poesia...beh è davvero struggente:
Quanto a "Thank You for Your Love" non è che non mi piaccia, nell'Ep sta benissimo, ancor più bella la versione live leggermente rivista nel testo, in cui a ringraziare dell'amore ricevuto non è una persona, ma la Natura...però nell'album non ci vedo molto senso, discosta da tutto il resto e messa dopo "The spirit was gone", interrompe bruscamente l'atmosfera creata.
Poi il duetto che forse non aveva preventivamente intimorito soltanto me :), dati i precedenti con la stessa Bjork, non proprio eccelsi...ed invece "Fletta" è un gioiellino, con cambi di ritmo al pianoforte, che ogni tanto mi ricordano Sakamoto in "Composition 0919" (mah), personalmente ne sono soddisfatta, insomma, Bjork non pianta nemmeno urla insensate!
Così si arriva agli ultimi due: "Salt, Silver, Oxygen" in versione orchestrale come per "Ghost" e qui la presa di coscienza, la consapevolezza rinnovata che riflette e vede la realtà sotto nuove spoglie..."Elect the Salt Mother, for she's a selective Christ", e se Cristo fosse stato una ragazza? Se non fosse stato il testosterone a prendere le decisioni nella Storia, e con esso i suoi naturali risultati: competizione, aggressività, insensibilità, prevaricazione (non è un attacco al genere maschile il mio eh), ma invece fosse stato il femminino, quindi un innato senso materno e protettivo, la sensibilità, quindi anche una maggiore cura e rispetto della Natura...come sarebbe stato? E' una speranza che questo spirito possa farsi strada ora...sarebbe bello, ma quando la donna assume, per necessità, per farsi strada, per fare carriera in una società così maschilista, lo stesso atteggiamento aggressivo e competitivo che l'ha sottomessa per millenni, allora la società non ha davvero più alcuna speranza!
Termina poi con "Christina's Farm" (tornano le CocoRosie :D), il brano che mi ha più incantata nello scorso tour sinfonico, 7 minuti che crescono lentamente, con una dolcezza unica, fino a quando le orchestrazioni diventano sempre più corpose e la voce di Antony ripete con un tono ipnotico "Everything was new, every sock and shoe. My face and your face, tenderly renewed", lasciandomi incredula e disarmata a chiedermi come sia possibile per un essere umano produrre qualcosa di così raffinato e  profondamente bello.
Ad oggi il mio numero di ascolti è arrivato a quota 102 in poco più di due mesi, ogni ascolto mi da una percezione differente del significato dell'album e credo che prima di comprenderlo totalmente ce ne vorrà ancora parecchio così come le modalità di ascolto che devo affrontare: in una giornata assolata, all'esplodere della primavera, in una notte estiva limpida e con la Luna piena...
L'unica cosa Antony, appurato che la notizia sul tuo ritiro dai tour era una baggianata, è comunque dal 12 agosto del 2009 che io non ti vedo...e mi manchi! Se volessi ripartire magari in primavera... :) noi ci siamo!

12.25.2010

Joan as Police Woman coverizza i Broken Social Scene

Torno a casa ora dalla cena della vigilia con i genitori della mia compagna, piena come un bue ripieno di non ho idea cosa (ma per gentilezza non si può mica dire "basta, grazie", soprattutto quando la suocera non fa che rinfacciare sia tutto il giorno che cucina...), do una rapida controllata alle notifiche e cosa trovo?...Joan as Police Woman che per un evento benefico coverizza "Lover's Spit" dei Broken Social Scene...e non è niente male!

Joan As Police Woman » Broken Social Scene from The Voice Project on Vimeo.

12.24.2010

Album 2010 - #02 Baby Dee "A Book of Songs for Anne Marie"

#02 - BABY DEE "A BOOK OF SONGS FOR ANNE MARIE"
Ero convinta fin dalla sua uscita, che sarebbe stato l'album dell'anno per me, e di fatto lo è (le prime tre posizioni di questa "classifica" si equivalgono); è l'album che ho ascoltato maggiormente (256 volte!!), che mi ha emozionato di più, a cui sono più legata...ma come si vede dal resto di questo blog...io Baby Dee la amo! Ha una sensibilità rara, una grazia nello scrivere i suoi testi unica...e tutto questo in un corpo che non possiede la minima traccia di delicatezza; avendola vista live davvero TANTE volte (fortunatamente passa molto spesso da Torino), posso dire di quanto sia trasandata (va in giro in pigiami e vestaglie stra-datate, con gli zoccoli e calze bucate...è stata sdentata anche per parecchio tempo), indelicata nella sua gestualità e nella sua risata diabolica, nella poca cura della sua persona, poi però quando inizia a suonare tutti questi aspetti non hanno più alcuna importanza, la sua gestualità diventa persino elegante, diventa la persona più fragile ci possa essere, si emoziona lei...mi emoziono fino ai lacrimoni io (e credo di non essere l'unica). Altro punto a suo favore è il fatto che è sempre disponibilissima a conversare con il pubblico prima o dopo il concerto, ed avendo avuto il piacere un paio di volte, posso dire che è una persona carinissima.
Finiti tutti questi elogi :), vengo all'album; "A Book of Songs for Anne Marie" in realtà è un album uscito nel 2004, (anche in versione libro extra-limitato in sole 150 copie), ma Baby Dee non era soddisfatta del lavoro, reputandolo un po' troppo scarno, quasi una bozza che doveva essere rivista, elaborata per poi trovare finalmente la sua vera forma, così ha chiesto aiuto a Maxim Moston (violinista Antony & the Johnsons), con cui ha già collaborato in passato, e grazie ai suoi arrangiamenti ed alle sue orchestrazioni l'album ha trovato la sua forma definitiva. (se vi interessa la forma primaria vi passo poi il link).
"Black but Comely":
:')
Domani pausa dato che piuttosto di ritrovarmi a pranzo con la parentela (seppur poca), ho chiesto di fare un turno extra in ospedale, poi la 1 (che a questo punto si è capita no?) domenica o lunedì e nei giorni a seguire metterò su la playlist dei 25 brani per me più belli del 2010.
Buone feste in genere,a tutti!


12.23.2010

Album 2010 - #03 John Grant "Queen of Denmark"

#03 - JOHN GRANT "QUEEN OF DENMARK"
Qui non c'è molto da dire, o meglio, da aggiungere...esordio solista meraviglioso che ha sorpreso (ed incantato) un po' tutti quanti (eccetto che per i suoi videoclip)...se però John Grant decidesse di non snobarci (anche se è difficile, se non impossibile, dargli torto!) e di venire a fare un paio di date anche qui da noi...credo gli saremmo tutti ben grati :)
Qui una performance emozionata di "Caramel" e sotto "Where Dreams Go to Die" in una versione da lacrimuccia inevitabile!:


12.22.2010

Album 2010 - #04 Jamie Stewart/Jonathan Meiburg "Blue Water White Death"

#04 - JAMIE STEWART/JONATHAN MEIBURG "BLUE WATER, WHITE DEATH"
Difficile pensare che due individui così strambi (e credo anche opposti) come Jonathan Meiburg (Shearwater) e Jamie Stewart (Xiu Xiu), possano fare un album insieme, ma ancora più difficile e riuscire ad immaginare il risultato della loro collaborazione! :) Il nome dell'album (ed allo stesso tempo del loro progetto) è "Blue Water, White Death",  ispirato ad un documentario del 1971 sugli squali bianchi in Australia (:D). Album composto soltanto da 8 tracce (dai titoli improbabili), in cui la voce  melodica e le sonorità tipiche di Meiburg vengono bruscamente interrotte, quando tutto sembra scorrere con tranquillità, dalle follie isteriche ed elettroniche di Stewart...senza ci sia un'alternanza logica. Ne viene fuori un album assurdo, apparentemente insensato, sorprendente, rumoroso, cigolante, stonato ed a tratti anche fastidioso...una volta assorbito, però, è ammmore!
Peccato non ci siano performances live, comunque questo sarebbe il videoclip ufficiale di "Grunt Tube", girato, come si vede da qualche riflesso :), proprio da Jamie Stewart: