2.03.2012

With Endless Fire

ILYAS AHMED "WITH ENDLESS FIRE"
Originario di Karachi (Pakistan), ma poi trapiantato presto negli USA, Ilyas Ahmed è un chitarrista folk-drone-sperimentale, che ha all'attivo ha diversi album da solista, la maggior parte di questi concentrati tra il 2005 ed il 2006 (ben 4 in soli due anni), a cui è poi seguito "The Vertigo of Dawn" nel 2008 e nel corso dell'anno successivo il più noto "Goner"....a cui è seguita una pausa fino a quest'ultima pubblicazione "With Endless Fire", lasso di tempo in cui comunque ha prestato la sua collaborazione con tali Grouper. E' un musicista capace di unire in musica  le sue origini asiatiche alle influenze folk e sperimentali acquisite poi in età più adulta. C'è da dire che le seconde prevalgono nettamente sulle prime; presenti anche solo a livello ritmico o poste in secondo piano, comunque le due parti si amalgamano in maniera efficace, caratterizzando il suono.
"With Endless Fire" è stato totalmente scritto e registrato a Portland, creandocosì come per i precedenti lavori, melodie costruite con l'alternarsi di chitarre elettriche e chitarre acustiche (elemento centrale), a cui si sommano un harmonium, batteria, basso e la sua voce soffusa e delicata. L'umore è piuttosto cupo, difatti i temi che ne hanno ispirato la realizzazione sono la memoria e la perdita, che si riflettono in brani piuttosto dilatati in cui si fanno spazio distorsioni, lunghi passagi drone, e momenti ossessivi, ma alternati comunque con buon senso a brani invece più rilassati, meno angosciosi e persino delicati.Qui



Buon ascolto e buon week-end!! :)

2.02.2012

Abbassamento crioscopico

Neve da tre giorni, strade e marciapiedi come lastre di ghiaccio, temperature polari, viabilità in tilt, e la tristezza che la visione di tutto questo bianco genera... Però mi è venuto in mente questo:

2.01.2012

Restilyng facciata

È sempre lo stesso spazio web, si continuerà a parlare di musica, sperimentazioni sonore, violoncelliste :) e cianfrusaglie varie, quel che è cambiato è soltanto l'header (l'immagine della testata) del blog. Per questo devo ringraziare tantissimo ancora una volta Giancarlo (che ha realizzato anche la copertina della playlist '11), e che in questo caso ha saputo rendere l'idea della duplicità caratteristica delle maschere Omote...da cui deriva il nome di questo spazio web, affascinato dall'unione tra strumentazioni classiche e sonorità "sintetiche" legate alla "fredda" tecnologia, elementi apparentemente contrastanti che però spesso dimostrano invece di essere due antimeri speculari di una stessa faccia.
La maschera Omote pur essendo un oggetto statico e definito, può assumere espressioni differenti, dal triste al felice, dall'arrabbiato al sereno, dal riso al pianto, e questo solo variando il suo grado di inclinazione e quindi la quantità di luce che va a riflettersi su di essa. Non esiste dunque una percezione corretta sul suo stato d'animo, e su cosa voglia esprimere, la percezione è solo in funzione dell'angolazione da cui la si sta guardando.
Vabbè...meglio passare in fretta al prossimo album vah! :)

1.30.2012

Luci d'Agosto

Prima di passare doverosamente al lavoro in uscita di Perfume Genius "Put Your Back N 2 it" (ossessione da cui non riesco a distaccarmi), volevo completare il filone degli ultimi post:
DANNY NORBURY 
Musicista già accennato in precedenza in merito alla sua collaborazione al recente album dei The Boats "Ballads for the Research Departement", e per aver preso parte alla compilation omaggio al compositore Erik Satie "Erik Satie et les nouveaux jeunes", Danny Norbury è un violoncellista di Manchester che oltre le varie collaborazioni, ha pubblicato due lavori da solista :
- Dusk nel 2007
- Light in August nel 2009
A suo modo è anche lui un violoncellista sperimentatore, difatti si avvale di laptop, loops, field-recordings e collabora con formazioni dal taglio più elettronico, tuttavia nella sua musica è difficile riuscire a cogliere un' indole di ricerca/sperimentazione sonora, quanto più una maggiore affinità a ciò che più quietamente rientra nella musica neo-classica.
In "Light in August" il violoncello suonato da Norbury si fa accompagnare da un pianoforte, con cui costruisce progressivamente melodie malinconiche e riflessive che procedono con una certa linearità senza mai eccedere in tratti oscuri e claustrofobici, e tanto meno senza mai slanciarsi in momenti d'effetto. Si ha un po' la sensazione che l'ispirazione e che il tema centrale che sviluppa le tracce siano ricordi malinconci e nostalgici che riemergono nella luminosità accesa di agosto, che riesce così ad attenuarne la carica drammatica. Il tratto di unione classicità del violoncello/sperimentazione elettronica seppur sottile, riesce comunque ad emergere nel brano che chiude l'album "The Night is For You and for Me", creando un effetto ipnotico e dispersivo che se curato anche nel resto dei brani avrebbe sicuramente dato un contributo notevole alla riuscita dell'album.
Musicista elegante e molto piacevole...tuttavia, non per una questione di sessismo, ma personalmente continuo a preferire le colleghe violoncelliste...riescono a trasmettere più profondità sotto il profilo emotivo ed estetico...

Buon ascolto!! :)

1.26.2012

"Les Nouveaux Jeunes"

ERIK SATIE & LES NOUVEAUX JEUNES
Finalmente sono usciti un bel po' di album interessanti (Perfume Genius, Xiu Xiu, Ilyas Ahmed, From the Mouth of the Sun, ed un ottimo EP di tali MayMay), verrà il loro momento, ma per adesso volevo indicare questo album (in realtà doppio), uscito nel corso del 2011.
"Erik Satie & les Nouveaux Jeunes" è una compilation di brani ispirati al pianista e compositore francese Satie (tra l'altro considerato come un precursore del minimalismo), si tratta di rivisitazioni delle sue più note "Gymnopédies" e "Gnossiennes", e di brani che traggono soltanto ispirazione dai suoi componimenti. Non si ha a che fare con un compilation classica, bensì sperimentale dato che i suoi brani vengono rivisitati sotto chiavi elettroniche, drone, ambient, ma anche strumentali da 32 artisti diversi, che spaziano tra pianoforte, violoncello, chitarre elettriche, sintetizzatori, laptop, chitarre acustiche, archi e field-recordings. Tra gli artisti che hanno aderito a questo tributo: Dustin O'Halloran, Hauschka, Max Richter, The Boats e Danny Norbury (entrambi citati nel post precedente), Julia Kent, Peter Broderick, Rachel Grimes, ed Astrid. Come detto si tratta di un doppio album, quindi qui e qui.
Difficile scegliere quali brani scegliere, per questioni affettive vi posto questi:




Buon Ascolto!! :)