La vita, la mente, la genialità di Marina Abramovic, una delle performer artist più quotate e brillanti, ma anche coraggiose e sfrontate; uno degli attori (a mio parere) più talentuosi: Willem Dafoe (anche se di cavolate nella sua vita artistica ne ha fatte eccome!) e la musica di Antony, il tutto sotto la direzione artsistica di Robert Wilson, questo è (sarà) "The Life and Death of Marina Abramovic".
Parlare anche solo in breve delle esplorazioni artistiche di Marina Abramovic comporterebbe ugualmente un post estremamente lungo, ma per chi non la conosce (male, molto male! :D), bisogna dire che ha affrontato: schiaffoni in faccia, serpenti ("Dragon Heads"), spazzolate violente di capelli ("Art Must Be Beautiful"), il gioco del coltello tra le dita ("Rhythm 10"), fiamme e perdite di sensi ("Rhythm 5"), tagli causati dagli spettatori di fronte a cui lei è rimasta inerte ("Rhythm 0"), qualsiasi atto di autolesionismo nato dal bisogno di conoscere fino a che punto il nostro fisico e la nostra mente possono spingersi ("Lips of Thomas").
Qui è possibile visionare qualche filmato delle sue performance: http://www.ubu.com/film/abramovic.html Per ultimo, tra marzo e maggio (2010), Marina Abramovic ha realizzato al Moma di New York, la sua performance "The Artist is Present". Per ben 3 mesi, 7 ore al giorno, si è seduta sulla stessa sedia ed ha fissato senza accennare alcuna parola, chiunque le si sedesse di fronte (alla fine circa 1400 persone). Il tempo era soggetto alla decisione individuale, andando dai pochi secondi ai 600 minuti di resistenza di un'artista (che a sua volta ha definito la sua "contro-esperienza" come un'opera d'Arte). Ovvio, tra i tanti si sono apprestate anche alcune celebrità (Isabelle Huppert, Rufus Wainwright, Lou Reed, Antony Hegarty, Christiane Amanpour...etc etc).Qui è possibile visionare TUTTI gli scatti effettuati: http://www.moma.org/interactives/exhibitions/2010/marinaabramovic/
Nella mia totale ignoranza non sapevo, prima di un mese fa, chi fossero i Cindytalk poi il 1° settembre vado ad un concerto dei Blind Cave Salamander, più che altro per via di Julia Kent e dopo la loro performance decido di fermarmi per il live di questi "loschi figuri", i Cindytalk per l'appunto, tanto per sentire come suonano, anche se generalmente quando sento le parole post punk/industrial/dark-wave me la do a gambe levate... parte questo delirio di suoni disarmonici, sonorità elettroniche, schitarrate che a me non son mai piaciute, il tutto accompagnato dalla proiezione di un film (credo polacco, ma sto cercando invana di conoscerne il titolo!!), poi giunge sul palco questa figura che prende subito la mia attenzione, la vocalist: Cindy (una volta Gordon Sharp); sicuramente una voce particolare, direi gutturale, una presenza scenica un po' assurda (in senso positivo!), tipo balletti improbabili, bevute a tutto andare di alcolici, momenti in cui se ne va per qualche minuto dal palco e poi torna d'improvviso...lì, per lì mi genera una certa curiosità, ma assicuro che reggere ad un'ora di suoni così disarmonici è stata dura ed arrivata a casa non è che poi mi sia informata sul loro conto, anzi. E poi (forse colpa del Karma, ma che in un certo senso ringrazio per il tempo libero che mi sta concedendo) mi ritrovo segregata in casa con 4 viti ad una gamba (anche scorticata)e 3 costole incrinate (incidente in moto), però per l'appunto ho un sacco di tempo per ascoltare tonnellate di musica e così riprendo il discorso Cindytalk e scopro che mi piacciono!!
In breve: progetto che nasce nel 1982 dalla mente di Gordon Sharp (ex membro Freeze) e come debutto pubblicano l'album d'esordio "Camouflage Heart", poi Sharp collabora con i Cocteau Twins e This Immortal Coil per "It'll End in Tears", successivamente i Cindytalk pubblicano "The Wind is Strong", "In This World" e "Wappinshaw" (1994); a questo seguono 15 anni di silenzio in cui Gordon Sharp se ne va in Giappone collabora a progetti che vanno dall'elettronica alla techno , ma soprattutto capisce che è giunta l'ora di dar spazio alla sua parte femminile, e dunque Gordon diventa Cindy, o Cinder. Nel 2009 i Cindytalk tornano con il singolo "Transgender Warrior" (sotto etichetta Mego) e pubblicano "The Crackle of My Soul" e "Up here in the Clouds", che però risentono molto dell'influenza "giapponese" di Cindy e secondo me sono inferiori rispetto ai precedenti (e quindi caricherò qui quelli "vecchi").
Qui parte della performance dello scorso 1° settembre al Cortile della Farmacia a Torino:
Secondo me bisogna cominciare dal loro lavoro migliore, che è: "Wappinschaw" 1994
1 The First Time Ever...
2 A Song of Changes
3 Empty Hand
4 Return to Pain
5 Wheesht
6 Snow Kiss
7 Secrets and Falling
8 Disappear
9 Traumlose Nachte
10 And Snow in Sunshine
11 Prince of Lies
12 Hush
1 Landing
2 Firsthing
3 To the Room
4 Waiting
5 Through Flowers
6 Secondsight
7 Through the Forest
8 Arrival
9 Is There a Room for Hire?
10 Choked I
11 Choked II
12 Dream Ritual
13 Fuck you Mrs. Grimace
(il link include "Transgender Warrior", che può essere benissimo glissato!)
1 It's Luxury
2 Instinct
3 Under Glass
4 Memories of Skin and Snow
5 The Spirit Behind the Circus Dream
6 The Ghost Never Smiles
7 A Second Breath
8 Everybody is Christ
9 Disintegrate
Nella mia degenza ho raccolto anche altro materiale (un mix fatto dalla rivista Wire Magazine, il live del 1° settembre che ho registrato, gli album "Up here in the Clouds" e "The Crackle of my Soul")...e se qualcuno è interessato, carico tutto quanto!
BUON ASCOLTO! :)
Nuovo Ep per Julia Kent "Last Day in July" che fa da preludio al suo prossimo secondo full-length album da solista: "Green and Grey". E' disponibile in digital download qui: http://music.juliakent.com/ (e come bonus il videoclip per il brano "Last Day in July") oppure in formato fisico nei suoi shows (tipo stasera e domani al Cortile della Farmacia- Museo di Scienze Naturali- qui a Torino)...sto contando le ore :)
"Last day in July" è ispirato alla fine dell'estate, e suppongo in Canada corrisponda alla fine di Luglio...ma anche qui, è un paio di settimane che ho messo ormai la maglia...ed in vacanza addirittura la giacca!
La descrizione di un acquazzone che ci fa render conto che l'estate è al termine, talmente perfetta che ascoltandola questa descrizione, si riesce ad immaginare come in un documentario naturalistico, le fasi di questo fenomeno.
Si inizia con "Ground", un temporalone estivo, quelli che arrivano d'improvviso verso sera con nuvoloni neri, dopo una giornata afosa e umida, un temporalone di quelli a gocce grosse che martoriano le piante ed i fiori sul terrazzo, le piante lungo i viali e quando termina rimane l'odore di terra ed erba bagnata, poi però la gente torna per le strade e cammina calpestando le pozzanghere ed il rumore delle scarpe a contatto con l'asfalto cambia, è un rumore sordo, netto, facilmente distinguibile.
Restano l' umidità e l'aria un po' più fresca...ma in fondo mettersi una maglia in più ha il suo fascino.
Aspettando "Green and Grey" che a questo punto sono convinta sarà ancora più meraviglioso del precedente "Delay"...
Il MiTo Settembre Musica quest'anno è stato fatto su misura per le madame che vanno al Teatro Regio orrendamente impellicciate ed accompagnate dai loro tristi mariti industrialotti...NOIOSO! L'anno scorso però bisogna ricordare che nel programma sono rientrati Current 93, Nurse With Wound e...Julia Kent.
...e quindi per chi è di Torino (o si trova a Torino o dintorni), ma soprattutto a chi piace e molto Julia Kent (tanto da averla vista come me una ...entina di volte; sola, con Antony, con Palumbo e Beauchamp, o con la de Dominicis) ma piacciono anche Fabrizio Modonese Palumbo e Paul Beauchamp (compari nel progetto "Blind Cave Salamander"), beh...doppio appuntamento al Cortile della Farmacia (Museo di Scienze Naturali in Via Giolitti 36)...sì, lo so che bazzica spesso qui a Torino, ma è sempre un gran piacere!!
1 Settembre: Blind Cave Salamander + Cindytalk
2 Settembre: Julia Kent + Barbara de Dominicis (+ videoinstallazioni di Davide Lonardi)
"Saper aspettare"...fosse così semplice... questo si riferisce anche al non farsi prendere dalla foga e dalla curiosità quando si viene a sapere che a breve uscirà un disco, un EP, o semplicemente un singolo (lo stesso per un film, un cortometraggio, un documentario) che sappiamo a priori non ci lascerà indifferenti, perchè è proprio opera di QUELL' artista, e nonostante le possibilità di avere tutto e con molto anticipo, invece, si sceglie di aspettare con pazienza, non leggendo nessuna recensione, nessun commento di coloro che invece hanno già "fatto", ma guardando stizziti il calendario...e le giornate sembrano non passare mai, fino al giorno in cui finalmente il nostro oggetto del desiderio arriva nel nostro negozio di dischi di fiducia (in cui, anche se non c'era alcuna necessità, lo abbiamo prenotato con larghissimo anticipo). Dopo una giornata stressante di lavoro, o di università, o di ospedale in cui tutto il resto del personale medico/infermieristico ti tratta da schifo perchè sei l'ultimo anello della catena :), si corre al suddetto negozio di dischi, si ritira il "pacchetto", ci si libera da ogni impegno, si corre a casa, ci si sistema e poi finalmente si posa il vinile sul giradischi, od il CD nello stereo o nel computer, e poi ci si adagia sulla nostra poltrona, o sul divano, o sul letto...poco importa e si pigia "play"...tutta la nostra attesa e pazienza vengono ripagate in un nanosecondo e quel primo ascolto ci rimarrà impresso condizionando quelli successivi, anche se trattandosi del primo, molti particolari ci sfuggono, ma pazienza (dopo 8 anni dall'acquisto di "Geogaddi" dei Boards of Canada sono ancora qui ad arrovellarmi senza esiti :D).
Bene, ci sono (quasi) sempre riuscita quando me lo sono imposta, e le mie intenzioni per l'EP "Thank You for Your Love" erano queste...ho resistito a 2 settimane di vacanze con 2 persone che hanno provato in tutti i modi a tentarmi, ho resistito alle mie "amicizie" youtubiane che mi mandavano links a tutto andare ed ho anche resistito al download ufficiale dell'EP (per il fatto di avere preordinato il libro ed il vinile Swanlights)...tanto, il 31, alla riapertura del negozio di dischi di "fiducia" (ormai ex) avrei avuto il mio EP ed il 7" con la/e cover di "Returnal" degli Oneohtrix Point Never...poi 4 giorni fa mi arriva una mail contenente un mucchio di faccine sorridenti dal proprietario del solito negozietto di dischi "Sono spiacente di comunicarti che la riapertura non sarà il 31 bensì il 6 settembre. Mi scuso...blablabla ci vediamo lunedì 6 settembre"...vaffanculo!! ti rivedrò sì il 6 per i miei due dischi, ma poi non ti rivedrò mai più! ...e così mi sono detta, scelgo solo un brano, uno solo e mi concedo il suo ascolto..."My Lord, My Love" l'ebbi con l'ordinazione di "The Crying Light", "You are the Treasure" la conosco, ho optato per "Thank You for Your Love"...sì, già accennato sporadicamente negli anni, ora è un brano completo e riporta un po' la mente a "Fistful of Love"...ma cacchio, in contrasto con parecchi giudizi, a me piace, mi piace questo crescendo di intensità, i picchi che passano dalla disperazione all'appassionato al quasi isterico...insomma si sente che vi è del trasporto emotivo, eccome! e vederlo live in questo stato deve essere i-n-c-r-e-d-i-b-i-l-e...l'anno scorso ho battutto i miei record vedendolo ben 9 volte, sicuramente causa impegni mi dovrò limitare per il prossimo tour, ma se il resto dell'Ep è di questo livello, è in totale stato di grazia! E poi, va bene che ci ha abituato sempre molto più che bene, ma pretendere che superi l'Ep Another World, e quindi "Hope Mountain"(!!!), "Shake That Devil", "Crackagen", "Sing for Me" e la title track...non esageriamo! :)
Cambiando un attimo, quest'anno la mia compagna non ne aveva abbastanza dell'inverno passato (il più lungo della storia :) con punte qui a Torino di -18°C!) ed ha voluto trasportare me e Davide in Islanda (viaggio scampato l'anno scorso grazie proprio a "quel" certo tour sinfonico)...insomma, in 15 giorni, la metà sono stati di pioggia, e l'altra metà di nuvole misto pioggia con temperature tra i 10/15°C...un'allegria...e bisogna dire che per carità, è un bellissimo posto, però Reykjavik la si visita in due giorni, e poi si vaga per questi paesaggi lunari che sono sempre uguali...due settimane sono troppe! Però quello che mi è piaciuto è la vitalità di Reykjavik, locali aperti tutta la notte, gente in giro 24h/24, tantissimi concerti e praticamente scopri che (per vincere la noia credo) più o meno la metà della popolazione fa qualcosa di artistico, anche solo a livello di hobby e dunque vi sono un mucchio di gruppi musicali che fanno i generi più disparati mischiando di davvero di tutto...e poi noi qui quando si dice Islanda pensiamo subito soltanto a Bjork, i Sigur Ròs o Jonsì...ad essere considerato moltissimo invece è Valgeir Sigurdsson (quello della Bedroom Community, che collabora con Sam Amidon, Ben Frost, Nico Muhly, Bonnie "Prince" Billy, Ane Brun, le baffute Cocorosie, che ha composto la soundtrack per il "Cremaster Cycle" e per "Drawning Restraint 9" opere geniali dell'ex marito di Bjork, Matthew Barney ed ha fatto gli arrangiamenti per "I've Seen it All", il duetto Bjork-Thom Yorke per il film "Dancer in the Dark" di von Trier), tra l'altro il live di Sigurdsson, Muhly e Ben Frost (mancava soltanto Sam Amidon), a cui andai qualche mese fa per il loro Whale Watching Tour è il live più bello visto quest'anno, per fare un esempio:
Lascio il link di "Draumlandid" che fa da soundtrack all'omonimo documentario, album meraviglioso uscito quest'anno e da cui è tratto il video sopra "Past Tundra": (nella prima traccia è Amidon a cantare in islandese :D )