Faccio un piccolo prologo che mi aiuta ad arrivare al punto di questo album (meraviglioso!):
E' capitato, da studentessa di Medicina, di trovarmi nella situazione in cui si ha la sensazione che manchino dei passaggi fondamentali, dei collegamenti che permettono di connetere più fattori ad uno specifico meccanismo che correla una patologia ad un determinato gene, ad una determinata proteina, ad un determinata trasduzione cellulare del segnale; passaggi mancanti che se trovati permetterebbero di creare dunque dei network per cui si potrebbero connettere patologie e sintomatologie apparentemente molto diverse e "lontane" tra loro e circoscritte nella loro decorrenza, ad un unico fattore che invece le lega, una proteina, dunque un singolo tratto del DNA che le accomuna.
Lo stesso è avvenuto più volte nella storia della Scienza, quando campi di applicazione differenti, dapprima ognuno per la sua strada tanto da decidere di individualizzarsi, hanno capito, mettendo da parte un po' di inutile orgoglio e scetticismo, della necessità di unirsi... Combinandosi poi le due parti, oltre alle conoscenze, si sono abbinati anche i metodi d'indagine, si sono ampliati i rispettivi orizzonti...e così sono nate la biochimica, le biotecnologie, le scienze della mente, la bioinformatica...etc, etc. E con la stessa procedura e con lo stesso spirito nasce questo progetto, che forse come unico appiglio "passato" ha qualcosa dei Boards of Canada...anche forse un po' l'intento di applicare una formazione scientifica, o più semplicemente una semplice passione per la Scienza, alla musica.
Questa è una "recensione" decisamente disturbata, che probabilmente poi ha anche molto poco senso, ma è ciò che mi ha trasmesso questo album...insomma, così è come suonano questi "Wires Under Tension":
Io li trovo eccellenti!
Qui
Buon ascolto!
Così più volte nella storia della Medicina questi network sono stati definiti, nel mio stesso percorso di studi spesso mi sono trovata nella situazione in cui un "topo di laboratorio con spiccate doti intellettive" (togliendo le spiccate doti intellettive, la mia figura poi è quella, la classica occhialuta...!), abbia scoperto questo punto mancante, smentendo o rivoluzionando le conoscenze precedenti...ma il fatto più importante è che, legandosi queste conoscenze precedenti, non portano ad un punto di arrivo, ma ad un punto di partenza per scoperte future, che a loro volta potranno smentire anche l'ultimo passo compiuto. Non è affascinate questo punto?
Questa è l'essenza di "Light Science", esordio del duo Wires Under Tension; abbozzi, intuizioni , consapevolezze, nozioni sparute ed a volte presunti punti saldi trovano un collegamento, si sommano, si combinano e così facendo, uniti insieme trovano un nuovo senso, una nuova consapevolezza, proprio ciò che si riflette nella forma e nella sostanza di quest'album...questi frammenti sommati trovano un nuovo senso che li integra in un concetto significativo e che può essere un apri-pista per un percorso futuro ben delineato, ma incognito, poichè ancora privo di precedenti. Così sonorità scollegate tra loro: un classicissimo violino, dei classici fiati che danno anche una sensazione un po' "epica", una disarmonica batteria, ed attualissime sonorità elettroniche si combinano tra loro armonicamente, dando come risultato un "qualcosa" di non ancora definibile; neo-classica, post rock, psicadelia, sperimentazione, avanguardia connesse tra loro come potranno essere definite?
Questa è una "recensione" decisamente disturbata, che probabilmente poi ha anche molto poco senso, ma è ciò che mi ha trasmesso questo album...insomma, così è come suonano questi "Wires Under Tension":
Io li trovo eccellenti!
Qui
Buon ascolto!