6.25.2013

Gravity

BEN LUKAS BOYSEN "GRAVITY" 

Seconda uscita nel corso del 2013 per Ben Lukas Boysen che abbandonato, forse per il momento o forse definitivamente il moniker Hecq e la sua natura più dedita all'IDM al glitch ed all'elettronica più pulsante, sotto la sua vera identità si dedica con particolare bravura a sonorità dotate di maggior raffinatezza giocate sul delicato intreccio tra ambient, avant garde e minimalismo strizzando l'occhio alla classica contemporanea.
Mentre "Mother Nature", uscito pochi mesi fa (qui), per quanto piacevole si limitava ad essere una OST con molti spunti interessanti ma poca personalità, "Gravity" invece sembra aprire un nuovo percorso per Boysen.
La visione caleidoscopica del suolo terrestre vista dall'alto...da un satellite o da un aereo, poco importa, scelta come art-work del suo album, riflette l'essenza della sua sonorità: una fastosità di suoni ed elementi che racchiudono una fragilità di fondo giocata su sottili e melancoliche linee di piano (notevolissime in  To The Hills), sonorità soffuse, synth profondi e percussioni che accompagnano delicatamente le lente variazioni.
Buon Ascolto!

6.19.2013

Where We Were


GREG HAINES "WHERE WE WERE"
Sebbene i 4 precedenti lavori del compositore/sperimentatore e violoncellista inglese Greg Haines non abbiano mai seguito una linea precisa e consolidata, se non la sola costante caratteristica di rielaborare le componenti strumentali organiche in lunghissime sessioni studio volte  a "dronizzare" (mi si passi il termine) le note prodotte dal suo violoncello/vibrafono e pianoforte unendole ad esili texture cameristiche ricamate con estrema lentezza e cura dei dettagli, quest'ultimo lavoro dal titolo "Where We Were" crea una spaccatura netta con il passato, tracciando (quasi) in maniera irriconoscibile un nuovo percorso sonoro dello stesso. Abbandonato (per il momento) il suo violoncello e vibrafono così come ogni forma di orchestrazione e collaborazione con i fidati Nils Frahm e Peter Broderick e persino scarnificato il pianoforte, le 8 tracce di cui si compone "Where We Were" escono come dettate da un irresistibile impulso emotivo, sotto etichetta Denovali ad un anno e poco più di distanza dal suo precedente "Digressions". Fin dal primo brano si rimane sorpresi del cambiamento così radicale, così altrettanto di come questa sua rivoluzione personale suoni matura e corposa nonostante i nuovi territori esplorati. Un lavoro solitario caratterizzato da suoni ruvidi, percussioni, synth analogici, esplosioni di ritmi pulsanti, ma anche tracce più meditative in un insieme di umori che vanno a toccare l'ambient, il drone, suoni dal sentore tribale e persino l'IDM:




Buon Ascolto! :)

6.17.2013

Antony ed i tormenti di un live evitato

Sarà da più di una decina di post che non menziono Antony, sarà mica che la mia ossessione per lei stia pian piano passando? ...macchè, probabilmente complice l'avvicinarsi delle sue date italiane e quella strana sensazione di malinconica attesa che precede ogni suo live, ma sono giorni che non so se la mia scelta di evitare lo strazio di vederla esibirsi in un concerto di sole cover e per di più aggiungendo il timore di improbabili duetti con Battiato, sia stata una buona scelta o no...probabilmente sì, ma so che comunque passerò quelle due serate a tormentarmi (magari se andate a Verona o Firenze potrete infierire scrivendo qualche commento). Tuttavia mi rincuora e parecchio la prospettiva di rivederla per l'innumerevole volta, il prossimo anno, e questa volta sarà a Madrid per la sua unica data (in realtà saranno 3) europea di Swanlights...cui di consueto seguirà un mega-post come per Copenhagen o Parigi...o tutti gli altri :)
Un vecchio classico, solo con i suoi Johnsons: 
Buon Ascolto! :)

6.13.2013

Efterklang "The Piramida Concert"

La prima volta che visitai Copenhagen fu per il mio primo vero viaggio da sola al primo anno di università; mi rimase impressa da subito e dagli anni successivi pur avendo subito il fascino delle altrettanto incantevoli capitali scandinave e dell'Islanda, è sempre stata una delle tappe delle mie vacanze estive. Fu al quarto anno di università quando trascorsi qualche mese a studiare nella loro facoltà di medicina nel corso di una summer school (altrochè quella muffosa e decadente di Torino), che ebbi modo di capire la mentalità danese e del perchè tutto sia perfetto ed efficiente, grazie soprattutto alla mia compagna di appartamento che mi fece da guida e con cui è poi si è instaurato un saldo rapporto di amicizia (piccola parentesi: un paio di anni fa lei venne a visitare Torino, ed accompagandola all'aeroporto le chiesi che cosa le fosse piaciuto...mi disse che trovava i portici molto utili ed i giandujotti molto buoni! Tutto qui :D...). Da allora, complice la mia amica danese che infierisce mandandomi foto e filmati degli angoli che più amo di CPH, per tutto l'anno non faccio che pensare alla Danimarca ai suoi dolci, agli smørrebrød di Ida Davidsen, al canale di Nihavn, alla vista di Amalieborg che si gode seduti sulla scalinata dell'Operaen sita sulla riva opposta del canale principale...ed insomma, adesso che la mia consueta settimana di vacanza danese si avvicina, i miei pensieri diventano via via più ossessivi, sicchè, data la tempistica degli eventi, e dato che li vedrò alla KocertHuset tra un mesetto, gli Efterklang, gruppo di Copenhagen che secondo me meglio interpreta l'essenza danese, ha pubblicato il Piramida Concert registrato con la Copenhagen Phil alla Royal Academy of Music Concert Hall nell' Ottobre 2012. Cui sotto si possono ascoltare "The Living Layer" e "Vælv":


Altra sessione recente ma senza orchestra:

Ed anche se li avevo già proposti in questa veste, qui sotto con la Wordless Music Orchestra, live per il Metropolitan Museum of Art di New York
God lytning, god koncert og god weekend! :)