OKKYUNG LEE "GHIL"
La violoncellista sud-coreana Okkyung Lee sembra proprio non essere interessata al concetto di armonia e tantomeno ad una linearità sonora, seppur il suo strumento forse più di qualunque altro le permetterebbe di indagare all'infinito questi due aspetti. Se come me, nel suono di un violoncello cercate armoniose melodie malinconiche o persino melanconiche giocate su un raffinato minimalismo, nell'ascoltare per la prima volta le distorsioni della Lee è facile che rimarrete dapprima un po' perplessi e scossi, ma è altrettanto facile che le sue sonorità rincuoranti tanto quanto qualcuno che strofina le sue unghie su una lavagna od un povero animale mandato al macello e ben conscio di cosa gli stia accadendo, dopo poco vi catturino col loro senso di indefinito, lasciandovi però sfibrati esattamente come un suo archetto dopo pochi minuti di utilizzo:
L'album in questione, dal titolo "Ghil", è stato registrato in Norvegia con la collaborazione del musicista noise Lasse Marahug in parte avvalendosi del perfetto isolamento sonoro tipico di uno studio di registrazione, ed in parte sfruttando il contributo dei rumori esterni, ed in questo caso, il ronzio elettrico una centrale energetica, lo scorrere della vita nelle strade di Oslo od il vento tra gli alberi e gli scricchioli in una cabina situata nel bel mezzo di una foresta. E se ciò non bastasse, il tutto avvalendosi di un microfono da due soldi ed un registratore a nastro del 1976. Delle 3 ore e più di materiale realizzato l'album è stato editato fino a ridurre il lavoro complessivo a 44 minuti di pura distorsione, caos sonoro, disintegrazioni e "brutalità" che come i suoi precedenti lavori è risulta davvero difficile da ascoltare in una sola volta, al punto che dopo qualche brano è pressoché necessario fare una pausa e dare tregua alle orecchie, ma tuttavia, preso a piccole dosi, è un lavoro piuttosto affascinate ed originale.
Buon (faticoso) Ascolto! :)
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Premetto che per questa volta non ho potuto fare a meno di concedermi un certo grado di melensità e stucchevolezza, ciò non senza imbarazzi....
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