2.14.2011

Matteah Baim in uno strano ma funzionante connubio

Come segno di civiltà, è vero, avrei dovuto partecipare anche io alla manifestazione di ieri (tra l'altro qui a Torino l'adesione è stata altissima, 100'000 partecipanti su una popolazione che conta poco più di un milione di residenti!!), però dopo più di 5 mesi di fermo, data la frattura del piatto tibiale mi è stato dato il via per tornare a correre 2/3 volte a settimana e per tornare a fare snowboard, dunque nel week end ne ho approfittato...anche se con risultati molto scarsi...
Per fare snowboard ho sempre trovato che la musica perfetta sia quella dei Boards of Canada, ascoltare brani come "Dayvan Cowboy" o "1969" ti porta in un'atmosfera irreale già di per se, è come se questi due musicisti riuscissero ad illustrare in musica riflessi di luce e trasformarli in suono, il suono della luce che si riflette sulla neve, sull'acqua, su una superficie lucida...irreale sì, ma se potessimo percepirne il suono, secondo me sarebbe questo.
Invece ieri nel tragitto in auto mi sono trovata a  parlare, con il mio amico Davide, di Matteah Baim, ed una volta arrivati su, dato che era da un po' che non l'ascoltavo, ho pigiato play sul mio iPod scegliendo lei. E' stato altrettanto irreale, la sua voce pacata, soffusa, le sue melodie lente e profonde, insomma, la sua musica si è perfettamente abbinata allo scorrere veloce della discesa, all'ingombranza dell'abbigliamento, al fruscio della neve ad ogni curva...un'esperienza.
Sicchè, data la poca notorietà:
Matteah Baim nasce come artista visiva, pittrice, oltre che musicista;  forse è più nota sotto nome del progetto "Metallic Falcons", nato dalla collaborazione con Sierra Casady (CocoRosie) nel 2006, insieme pubblicarono un solo album "Desert Doughnuts", ebbe anche una certa eco...tra l'altro ci collaborò anche Antony nel brano "Nighttime and Morning", di cui loro aprirono svariati concerti. Nel 2007 pubblica il suo primo album solista "Death of the Sun", resta piuttosto sconosciuta ma la critica comunque la elogia e parecchio definendola una delle nuove promesse del folk; nel 2009 pubblica "Laughing Boy", album ispirato dall'omonimo libro del 1929, premio Pulitzer di Oliver La Farge...anche in questo caso la critica la premia accostandola a figure come Anne Briggs...ma comunque resta tutt'ora un'Artista di nicchia...è un peccato!

 
LAUGHING BOY (password: omote)

DEATH OF THE SUN (password: omote)

2.07.2011

Una bellissima presa per il culo!

(Ringrazio Davide per la dritta e per il link)
Non credevo trasmettessero ancora Top of the Pops...pensavo fosse ormai un programma defunto data la sua inutilità e bruttezza, invece... Sta di fatto che i Verdena hanno accettato l'invito per la puntata di sabato scorso, ed a questo punto verrebbe facile pensare "ecco, anche loro si sono svenduti per un po' di pubblicità" (fino ad un certo punto insomma, dubito gli spettatori di questo "eccellente" programma di Musica...con la maiuscola neh!:D...abituati ad ascoltare Katy Perry o Fabri Fibra, si possano spingere così in alto), invece niente paura, i Verdena non si sono smentiti affatto ed alla performance in playback imposta dal programma, hanno risposto così:

Anche se si tratta di una di quelle piccole soddisfazioni che poi tanto non portano a nulla, sono stati ugualmente Meravigliosi!! :)

2.04.2011

Maya Beiser plays "Kashmir"...

Maya Beiser è una violoncellista israeliana, suona decisamente molto più classica paragonata ad artiste come Julia Kent, Zoe Keating o chessò per fare un altro esempio di quella "generazione" più avanguardistica e sperimetale, Hildur Gudnadottir ed in certa parte Owen Pallett, ma anche lei non si fa mancare un approccio sperimentale. Per chi ama il violencello, sa che è considerata una dei maggiori talenti dello strumento in questione; ha collaborato con Philip Glass per le musiche di "Naqoyqatsi" (parte della triade "Qatsi" di Godfrey Reggio), con Brian Eno, ha composto diverse soundtrack, ha suonato come solista in posti come l'Opera House di Sydney, il Lincoln Center, il Barbican...
Fino al 2005 non sapevo chi fosse (seppur il violoncello è sempre stata una delle mie passioni), poi la mia partner (che il violoncello lo suona), mi ha portata a vederla al Lingotto qui a Torino per il MiTo e poi nel 2007 a Milano (quelle rare volte che arriva fin qui in Italia) e rimasi a bocca aperta, rapita, senza parole...e soprattutto perplessa! Comunque, il maggio scorso (2010) è uscito il suo ultimo album "Provenance" (l'ho solo in formato fisico, quindi non posso caricarlo qui), che contiene anche una sua cover di Kashmir (sì, proprio quella dei Led Zeppelin), che trovo davvero eccellente. Non sapevo però che nel luglio scorso fosse stata ospite per WNYC broadcast, ed avesse eseguito tra le altre cose, appunto anche Kashmir, poi stanotte bazzicavo su YouTube e mi sono imbattuta sul video della performance e sono rimasta senza parole...e di nuovo perplessa! Colpita dalla sua performance e dalla sua interpretazione...che dire, un tantino esagerata!?! così eccola qui sotto:

Non potendo caricare l'album (e non credo si possa trovare in download da qualche blog), qui sotto la sua ospitata alla WNYC , che include una mini-intervista e qualche brano live:

 P.S. Quando scrivo di essere perplessa mi riferisco a questo suo atteggiamento e look davvero sobri!! ahahah :D

1.31.2011

I fili sotto tensione illuminano la Scienza

Faccio un piccolo prologo che mi aiuta ad arrivare al punto di questo album (meraviglioso!):
E' capitato, da studentessa di Medicina, di trovarmi nella situazione in cui si ha la sensazione che manchino dei passaggi fondamentali, dei collegamenti che permettono di connetere più fattori ad uno specifico meccanismo che correla una patologia ad un determinato gene, ad una determinata proteina, ad un determinata trasduzione cellulare del segnale; passaggi mancanti che se trovati permetterebbero di creare dunque dei network per cui si potrebbero connettere patologie e sintomatologie apparentemente molto diverse e "lontane" tra loro e circoscritte nella loro decorrenza, ad un unico fattore che invece le lega, una proteina, dunque un singolo tratto  del DNA che le accomuna.
 Così più volte nella storia della Medicina questi network sono stati definiti, nel mio stesso percorso di studi spesso mi sono trovata nella situazione in cui un "topo di laboratorio con spiccate doti intellettive" (togliendo le spiccate doti intellettive, la mia figura poi è quella, la classica occhialuta...!), abbia scoperto questo punto mancante, smentendo o rivoluzionando le conoscenze precedenti...ma il fatto più importante è che, legandosi queste conoscenze precedenti, non portano ad un punto di arrivo, ma ad un punto di partenza per scoperte future, che a loro volta potranno smentire anche l'ultimo passo compiuto. Non è affascinate questo punto?
Questa è l'essenza di "Light Science", esordio del duo Wires Under Tension; abbozzi, intuizioni , consapevolezze, nozioni sparute ed a volte presunti punti saldi trovano un collegamento, si sommano, si combinano e così facendo, uniti insieme trovano un nuovo senso, una nuova consapevolezza, proprio ciò che si riflette nella forma e nella sostanza di quest'album...questi frammenti sommati trovano un nuovo senso che li integra in un concetto significativo e che può essere un apri-pista  per un percorso futuro ben delineato, ma incognito, poichè ancora privo di precedenti. Così sonorità scollegate tra loro: un classicissimo violino, dei classici fiati che danno anche una sensazione un po' "epica", una disarmonica batteria, ed attualissime sonorità elettroniche si combinano tra loro armonicamente, dando come  risultato un "qualcosa" di non ancora definibile; neo-classica, post rock, psicadelia, sperimentazione, avanguardia connesse tra loro come potranno essere definite?

Lo stesso è avvenuto più volte nella storia della Scienza, quando campi di applicazione differenti, dapprima ognuno per la sua strada tanto da decidere di individualizzarsi, hanno capito, mettendo da parte un po' di inutile orgoglio e scetticismo, della necessità di unirsi... Combinandosi poi le due parti, oltre alle conoscenze, si sono abbinati anche i metodi d'indagine, si sono ampliati i rispettivi orizzonti...e così sono nate la biochimica, le biotecnologie, le scienze della mente, la bioinformatica...etc, etc. E con la stessa procedura e con lo stesso spirito nasce questo progetto, che forse come unico appiglio "passato" ha qualcosa dei Boards of Canada...anche forse un po' l'intento di applicare una formazione scientifica, o più semplicemente una semplice passione per la Scienza, alla musica. 

Questa è una "recensione" decisamente disturbata, che probabilmente poi ha anche molto poco senso, ma è ciò che mi ha trasmesso questo album...insomma, così è come suonano questi "Wires Under Tension":

Io li trovo eccellenti!

Qui
Buon ascolto!

1.28.2011

Dez Mona leave me speechless!

La scorsa notte, data la mia insonnia, vagavo come al solito su YouTube, tra una performance radiofonica di Joan as Police Woman e l'altra, tra qualche "vecchia" performance di Diamanda Galas, ho guardato se c'era qualche nuovo caricamento a proposito dei Dez Mona...ho trovato una loro cover di "Four Women" (sì, proprio quella di Nina Simone!)...al chè non si può che pensare "e vabbè, ora esagerano, addirittura Nina!" (avevano già coverizzato Bob Dylan con "I Shall Be Released", con un risultato incredibile)...ma bastano i primi 90 secondi per capire che Gregory Frateur e compagni non vogliono affatto strafare...la questione è che ne sono perfettamente all'altezza!:

 e qui sotto "I Shall Be Released":

Certo Frateur ha spesso degli abiti che lasciano di stucco, anelli d'oro al mignolo, e si muove in maniera goffa improvvisando balletti improbabili, però la sua voce lascia a bocca aperta. Li ho visti live la scorsa estate, dopo circa un anno da quando li ho ascoltati la prima volta, e mi hanno davvero incantata!
Così, ho preparato (sempre durante la mia notte insonne che dura usualmente fino alle 4.00/4:30), una piccola playlist (8 brani per 50Mb) solo di loro versioni live, cover e non...:


  1. Carry On
  2. Four Women (Nina Simone)
  3. Blue Girl
  4. Lack of Love
  5. I Shall Be Released (Bob Dylan)
  6. Trial 
  7. Who Knows here the Time Goes (Sandy Denny)
  8. Blue Girl ("slow" version)




Ho creato una playlist YouTube dove sono inseriti i video da cui ho tratto i files audio, qui: