4.11.2013

Shaking The Habitual

THE KNIFE "SHAKING THE HABITUAL"

Giunta all'ennesimo ascolto, non riesco ancora trovare un solo frammento che non mi convinca del fatto che i 7 anni di attesa per "Shaking the Habitual", pur contanto i progetti paralleli e quel fascinosissimo lavoro con Planningtorock ed Mt. Sims dal titolo "Tomorrow in a Year" che in qualche modo si continua nel brano "Raging Lung", i fratelli Dreijer non li abbiano spesi interamente alla lavorazione di questa ora e mezza abbodante di caotiche distorsioni, isterismi vocali di una Karen più fascinosa che mai, i beat sempre più pulsanti di Olof, strumentazioni inconsuete fino a ciò che appare come uno shamisen giapponese, ore di registrazioni ambientali dentro la cattedrale di Uppsala a Stoccolma, strumenti a fiato e sperimentazioni elettroniche spinte oltre ogni definizione. Un'ora e mezzo di rara complessità sonora, talvolta al limite dello sfinimento e riflessioni sociali/politiche frutto di approfondimenti universitari e gruppi di studio concentrati sul ruolo femminile, sul significato del termine "privilegio" e la responsabilità di essere un artista...tutte questioni espresse in maniera approfondita nelle interviste rilasciate ultimamente e nel contenuto grafico del doppio CD (o vinile)...ed ancora nel corto diretto da Marit Östberg (stessa regista del video "Full of Fire"):


Alle prese con la preparazione della playlist del primo quadrimestre, mi ritrovo con la certezza che inserirei in pratica tutto l'album dei The Knife e poco, davvero poco altro...sicchè, dato che l'obiettività non è il mio forte, non aggiungo altro, rimandando ad agosto la sintesi dei loro live che vedrò ad Oslo e Göteborg...e da spettatrice di una tappa del loro incredibile tour del 2006 "Silent Shout. An Audio-Visual Experience", nonostante le ottime premesse sul gruppo di lavoro, non mi è possibie immaginare come potranno superarsi, eppure sono certa che lo faranno!



Buon Ascolto! :)

4.05.2013

Frances-Marie Uitti

Potrei dilungarmi a dismisura riguardo l'ennesimo prodigio del violoncello suonato in maniera non-convenzionale...un po' Okkyung Lee in quanto a follia, un po' Hildur Gudnadottir quanto a grazia...ma poi tutto si può sintetizzare con una sola parola onomatopeica: BOOM! 

acamar from yota morimoto on Vimeo.


acamar from yota morimoto on Vimeo.


acamar from yota morimoto on Vimeo.

Buon Ascolto! :)

4.03.2013

William Ryan Fritch "the Waiting Room"

WILLIAM RYAN FRITCH "THE WAITING ROOM"

Negli ultimi anni è stato un continuo fiorire di trasmissioni tv incentrate su ciò che succede in sala operatoria o su ciò che si nascone dietro l'approccio medico-paziente in una sala visite (talvolta al limite del medical drama), dapprima focalizzate sugli interventi di tipo estetico e via-via di più ampio spettro andando a toccare un po' tutti i campi di specializzazione. RealTime in pratica ci ha costruito un intero palinsesto talvolta con cretinate del tipo "Non sapevo di essere incinta", "Malattie misteriose" oppure "Chirurgia XXL", talvolta invece ben riuscite tanto da essere diventate un appuntamento quotidiano come "Embarassing Bodies", che nonostante il suo fare diretto e piacevolmente esplicito scommetto che le due domande che ognuno si pone nel guardare ogni sera il programma sono: dove cavolo compra quelle camicie il Dr Jessen?? e perchè la Mckenna fa sempre quelle facce disgustate??
...o certamente più completo l'ottimo esperimento "24H in Pronto Soccorso".
Da medico posso constatare finalmente un minor tabù di fronte a tutto ciò che è "prodotto organico", ma dall'altra parte, una bizzarra convinzione del paziente nel sapersi fare autodiagnosi al punto che per avvalorare le sue tesi durante la visita porta con sè articoli di giornale, esempi presi da Embarassing Bodies, articoli su wikipedia...piccolo consiglio: questi atteggiamenti ai medici stanno davvero sulle balle, e se volete evitare di essere presi largamente per i fondelli e trattati in maniera sbrigativa come degli spregevoli idioti, limitatevi a guardare le serie sopra-citate al solo fine di andare incontro alle personali pruderie/curiosità...come facciamo tutti! (me compresa nonostante ne veda di tutti i colori ogni giorno)
Tutto questo prologo perchè "The Waiting Room" di William Ryan Fritch fa da colonna sonora ad un documentario che riprende in parte la formula di "24H in Pronto Soccorso", filmando ciò che accade in una sala d'attesa di un ospedale pubblico americano, che segue dunque pazienti appartenenti ai ceti più bassi e  sprovvisti di assicurazione sanitaria.
http://www.whatruwaitingfor.com
Quanto alla musica di Fritch, si tratta di 12 raffinate composizioni elettroacustiche che si compongono di violoncello, percussioni, basso, drone ed orchestrazioni riuscendo a muoversi tra diversi umori ma senza ricorrere ad inutili e pomposi slanci emotivi, giocando invece con toni soffusi:   
Buon Ascolto!! :)

4.01.2013

Nadia Sirota "Baroque"

NADIA SIROTA "BAROQUE"

Non bastasse il suo precedente (ed eccellente) lavoro solista e le sua presenza fissa nella cricca di Valgeir Sigurdsson, "Baroque" è ulteriormente impreziosito dalle partecipazioni di Shara Worden, Missy Mazzoli e buona parte della Bedroom Community (Nico Muhly, Paul Corley e Daniel Bjarnasson).
http://www.nadiasirota.com

 
Buon Ascolto!! :)