7.19.2012

Sigur Ros live@MoMA

Il resoconto sul concerto alla Salle Pleyel sta occupando molto più tempo del previsto...ma è stata un'eperienza piuttosto contrastante... Comunque sia, per tappare il buco mi è venuto in mente questo live dei Sigur Ros:

Glósoli
Sé Lest
Við spilum endalaust
Sæglópur
Icelandic National Anthem
Inní mér syngur vitleysingur
Hoppípolla
Gobbledigook


Sigur Rós: 2008.06.17 MOMA (Current TV) from Sigur Rós on Vimeo.

Buona visione! :)

7.16.2012

Bonnie in Turin

Il 24 luglio uscirà il prossimo EP di Bonnie "Prince" Billy  dal titolo “Now Here’s My Plan”, in cui Will Oldham reinterpreta alcuni dei sui brani editi sotto pseudonimo Palace Brothers/Palace Music;ed  inoltre, a breve è prevista la ristampa di 6 album realizzati da Oldham sempre dalla sua produzione sotto diversi moniker, e quindi: "Arise Therefore", "Joya", "I See a Darkness", "Ease Down the Road", "Master and Everyone" e "Sings Greatest Palace Music", ma che verranno pubblicati questa volta sotto nome Bonnie “Prince” Billy.
Intanto questa settimana è in tour in Italia per 5 date: Bologna, Milano, Sestri Levante, Roma e poi anche qui a Torino con tutta la band  il 20/7 al Molodiciotto:



Buon concerto! :)

7.12.2012

Seconda incursione

Prima di riprendere con due album caratterizzati dalla solita consolidata cupezza, ma a cominciare dalla prossima settimana, lascio l' ennesima performance degli ExitMusic...ormai lanciatissimi!

Set List:
White Noise
The Modern Age
The Cold
Storms


Buona visione :)

7.06.2012

Other Lives/Wild Beast live streaming

Interrompo brevemente la pausa per far sapere che c'è la possibilità di vedere questa sera in diretta il live dei Wild Beasts e degli Other Lives (a Parigi), basta andare qui: www.citedelamusiquelive.tv (il sito ufficiale della manifestazione), scaricarsi l'applicazione iTunes su iPod/iPhone/iPad o pc e poi sincronizzarsi alle 20:00, ora d'inizio concerto.
Buona visione!
P.S. il concerto di Antony è stato incredibilmente sublime, ma riguardo ciò, ne scriverò tra qualche giorno! ;)

7.01.2012

Pausa vacanze

Due settimane di stop, vacanze! Ho ricaricato tutte le precedenti playlist che erano sparite insieme a magaupload, e le ho riunite in una pagina indipendente...se tutto funziona si acceda tramite quell'orrenda riga bianca poco sopra...col tempo migliorerò la grafica.
Sarò a Parigi per gli Antony and the Johnsons (poi ci sarà il reportage...), ma pochi giorni dopo, per combinazione a Parigi vedrò anche questi qui:

Other Lives - Live at Cafe de la Danse 23/03/12 from valerie toumayan / I Love Sweden on Vimeo.

Visto che circoleranno in Europa anche le Casady (sigh!), lascio la loro performance al Montreux Fest. del 2010:
Setlist
R.I.P BURN FACE
BLACK RAINBOW
HAPPY EYES
LEMONADE
MOON ASKED THE CROW
BEATBOX TEZ
HOPSCOTCH
GREY OCEANS
TURN ME ON
WEREWOLF
FAIRY PARADISE
CocoRosie - Live @ Montreux Jazz Festival 2010... di XasadoX

Buon week-end, e buone vacanze!! (se è già arrivato il momento) :)

6.28.2012

Ryuichi Sakamoto/Alva Noto - Insen Live

Data la partecipazione al MiTo di Ryuichi Sakamoto/Alva Noto, con una data qui a Torino il prossimo 21/9 al Teatro Colosseo, e dato che i miei ascolti si sono ridotti drasticamente a causa degli esami universitari...:

SETLIST
1- INTRO
2- BERLIN
3- NOON
4- UOON 
5- MORNING + IANO
6- BARCO
7- NOR
8- TRIOON
9- XEROX
10- SIISX + MUR - Encore
11- AX. MR. L. - Encore
12- TRIOON - Second Angle
13- MORNING + IANO - Second Angle
14- UOON - Second Angle


Buon ascolto! :)

6.22.2012

Portishead per il week-end

Mancano ormai pochi giorni ai due live italiani dei Portishead, allora per il week-end ripropongo un classico:


Buon week-end (e buon concerto se ci sarete)! :)

6.21.2012

Who is it?!? Who is it?!?

Giusto un paio di giorni fa il mio caro amico Davide mi manda l'ennesima mail contenente un link a cui seguiva la frase:
"...a quanto pare la fa da un po' e c'è pure l'iTunes session!"
...il tutto accompagnato da una sospettosa faccina sorridente. Per esperienza so bene che i link che lui mi manda nel mezzo della notte mi riportano sempre a cose agghiaccianti...nel caso, si trattava di questo:


Lo ammetto, Bon Iver non lo digerisco proprio; mi piacque molto il suo primo album, ma con l'uscita del secondo pomposissimo lavoro e la conseguente campagna promozionale senza precedenti operata da Pitchfork (tralasciando poi l'onnipresenza, le scarpe, i liquori ed i programmi fitness...), beh...lo trovo odiosissimo! :)
Per andare contro-corrente, nonostante una decade deludente e forse proprio per via un livello crescente di insofferenza generale, la Guðmundsdóttir mi affascina ancora e continuo ad aspettare una sua ripresa...sì, lo so che Biophilia è stato un'ulteriore tracollo, e so che ogni nuovo album è via via peggiore del precedente... :)
Comunque questa è la versione originale:


Archiviata la questione cover (io do un punto a Bjork), resta comunque aperto un altro contest...e su questo non so davvero decidermi...è peggio il completo panciotto-pantalone in una rivisitazione del "contadinotto-pseudo-indie" in un marroncino indefinibile con camicia bianca tirata su al gomito, oppure la blusa psichedelica con sotto dei panta-collant glitterosi, il tutto abbinato ad un trucco frontale multicolore e allucinogeno? ...questione aperta... :)

6.18.2012

Faraway Close

PARALLEL 41 "FARAWAY CLOSE"
Esce sotto l'etichetta francese Baskaru con il titolo "Faraway Close" la prima release Parallel 41, progetto condiviso da Barbara De Dominicis e Julia Kent, inizialmente nato come una serie di improvvisazioni live sotto il nome "Intermittenze".
Il 41° parallelo non è che una linea immaginaria che collega circa la stessa latitudine la città di New York a Napoli (rispettive residenze delle due artiste)...due città così lontane, separate da un oceano, una differente mentalità, cultura, storia...però che proprio grazie a questa linea artificiale trovano un punto in comune, un groviglio di culture ed identità riunite in un unico luogo, una connessione capace di mischiare le due identità creando un ambiente a se.
Tra il settembre 2009 e l'agosto 2010 Julia Kent e Barbara De Dominicis si sono mosse lungo questo parallelo facendo tappa in luoghi piuttosto suggestivi: Forte Marghera (in una fortezza costruita a difesa di Venezia), in un tunnel abbandonato sito nelle montagne intorno Bolzano, a Valdapozzo in un casolare nella provincia di Alessandria, in un ex-lanificio a Napoli ed ancora a New York in un loft di Brooklyn. In ognuno di questi luoghi, munite di violoncello, loops, pedali e realizzando field-recordings e catturando found-sounds (come si può apprezzare nel contenuto del  DVD), hanno effettuato sessioni di registrazione del tutto improvvisate, influenzate soltanto dalle sensazioni sonore e percettive evocate da ciascun contesto.

Il risultato del progetto è racchiuso in 9 brani registrati in ognuna di queste location, accompagnati da "Faraway Close", film curato da Davide Lonardi (film-maker, video-artist e curatore dell'artwork del digipack), che fin dal periodo "Intermittenze" è stato parte integrante del progetto, accompagnando le performance live con le sue videoinstallazioni; film che riprende Kent e De Dominicis nel corso delle loro sessioni, trasducendo in immagini l'intero progetto. 


Faraway Close | trailer from Au Hasard media on Vimeo.



Buon Ascolto!! :)

6.15.2012

Per il week-end...

...Olivia Pedroli, musicista svizzera riguardo cui non voglio aggiungere altro se non gli estratti live sotto.


"A Path"


"Something in the Way" + "To be You"




"Raise Erase"


"The Day"


Buon ascolto e buon week-end! :)

6.13.2012

Transcendentalism

"TRANSCENDENTALISM" - DUSTIN O'HALLORAN /HAUSCHKA /JOHANN JOHANNSSON
EP che prende il titolo dall'omonimo tour che ha riunito i tre compositori per una settimana alla fine di maggio, tra Germania, Olanda, Irlanda, Belgio, Inghilterra e Francia. Sei brani in totale (due ciascuno), che includono live recordings, rivisitazioni di vecchio materiale con nuovi arrangiamenti in chiave cameristica, ed un paio di inediti, il tutto racchiuso in un 12" bianco in versione numerata e limitatissima pubblicato dalla FATCAT (in vendita soltanto durante i loro live)...od in versione digitale per tutti. 
Hauschka con l'accompagnamento del percussionista finlandese Samuli Kosminen, inserisce nel progetto un inedito dal titolo "Spark" ed un live improvvisato al Brighton Fest. del 2011 dal titolo "Great Escape"; Johann Johannsson rivisita il suo brano "Glima" con l'accompagnamento di un quartetto d'archi ed un live registrato per KCRW con il Formalist String Quartet dal titolo "The Cause of Labour is the Hope of the World". Dustin O'Halloran invece inserisce l'inedito "An Ending, A Beginning" ed una rivisitazione con il quartetto d'archi ACME String Quartet di New York, di "Opus 28", contenuta nel suo precedente "Piano Solos"...(sottinteso che è alquanto meraviglioso!).
"Opus 28"

Buon Ascolto! :)

6.08.2012

James Blake/The xx al Traffic Fest.

Visto che questa sera suoneranno entrambi qui a Torino in Piazza San Carlo per il Traffic Fest. e probabilmente tutti noi presenti domani avremo la polmonite od i reumatismi (ma fa lo stesso):





Buon concerto a chi ci sarà!! :)

6.07.2012

We Are on Fire

...oggi doppia razione, e se non è l'uno sono le altre (CocoRosie).
Il video per "We Are on Fire" diretto da Emma Freeman, la stessa regista del video per "Gallows":

...e dal risultato pare evidente. Sempre più in versione "witches", e ci piace :)
Buona visione!

A&tJ & the Metropole/MiTo

Prometto che poi Antony per un mese non lo menzionerò più...anche perché ultimamente si sfiora la monotonia, tuttavia il tour "Cut the World" è iniziato, la data parigina si avvicina...e sono un po' in fissa, sì! :)
Comunque, da quando si è lanciato con le orchestre, è venuto meno lo spazio per uno dei motivi principali di quella mole incredibile di registrazioni live che circolavano fino al tour del 2009, ossia le improvvisazioni (tutti quei brani senza senso improvvisati lì per lì, ispirati da notizie o ricordi assurdi, che però suonavano bene tanto che qualcuno è stato poi anche pubblicato), anzi, a dirla tutta i live orchestrali fino ad ora sono sembrati un po' troppo ingessati e studiati fin nel particolare.
Chi ha avuto la fortuna di essere l'altra sera (05/6) al Concertgebouw ad Amsterdam, occasione in cui il Nostro si è esibito accompagnato dalla sua orchestra di fiducia, ossia la Metropole Orchestra, mi conta invece finalmente di uno slancio e la storia dietro al brano poco sotto: guardando nei giorni scorsi in tv le celebrazioni per il Giubileo di Elisabetta II, è rimasto colpito da uno dei commentatori della BBC, che a quanto pare ogni 3 per 2 non faceva che ribadire con insistenza lo stesso concetto "tutti quanti sanno quanto la Regina ami i cavalli!!"...quindi dopo un lungo monologo a riguardo, è nata spontanea la domanda inversa: ma ai cavalli piacerà la Regina? :D (probabilmente no!)
...a rendere il tutto più assurdo, si aggiunge la presenza di parte della famiglia reale olandese tra il pubblico :)
"'The Queen is Very Popular Amongst the Horses"


...e già che ci siamo:
"Cut the World"



"Swanlights"


Passando ad altro, è stato pubblicato il programma della consueta rassegna MiTo www.mitosettembremusica.it
tra gli artisti (oltre ad ogni sorta di rivisitazione/omaggio a Debussy...fa piacere ma troppo Debussy in programma!), ci sono Ben Frost, Of Monsters and Men, Vladislav Delay che musicherà al Blah-Blah qui a Torino "Ho Affittato un Serial Killer" di Kaurismaki, e soprattutto sempre qui a Torino al Teatro Colosseo: Ryuichi Sakamoto con Alva Noto!!

6.04.2012

The Knots

SONS OF NOEL AND ADRIAN "THE KNOTS"
Non so fino a che punto l'estetica della una copertina di un album possa influenzare la decisione di acquistarlo od anche solo ascoltare la preview di 60 secondi su iTunes, per quanto mi riguarda, moltissimo! Oltre che dare una percezione del suo contenuto, in qualche modo bisogna pur adottare dei criteri per sfoltire la costante massa di dischi in uscita. Detto ciò, ammetto che se non avessi già ascoltato (ed apprezzato) il primo full-lenght dei "Sons of Noel and Adrian", con una copertina del genere probabilmente non sarei ricorsa nememno alla preview... Mi da l'idea di un preparato istologico (biopsia), effettuato con coloranti andati a male da un sacco di tempo; tessuto epiteliale pluristratificato in superficie (in arancione), che poggia su una lamina basale (in bianco) ed al di sotto tessuto connettivo inframezzato da tessuto ghiandolare, quello in verde mi sembra tessuto muscolare liscio...vabbè, il criterio selettivo sulla copertina non è valido, l'album al contrario è molto piacevole.
I "Sons of Noel and Adrian" sono un collettivo di Brighton fondato nel 2008 da Jacob Richardson alla voce e chitarra (che sarebbe il figlio di Noel) e dal chitarrista Tom Cowan (figlio di Adrian), collettivo formato da 12 elementi in gran parte polistrumentisti (violoncello, chitarre acustiche, violino, piano, clarinetto, banjo, percussioni), e già membri delle band accompagnatrici nei tour di Laura Marling e Munford & Sons.
La voce di Richardson è di per se un elemento caratteristico, espressiva, soggetta a continue modulazioni, oscura e profonda, ma a questa si aggiunge la parte strumentale che non si limita ad un ruolo di accompagnamento; ogni brano (quasi tutti potenziali singoli) è caratterizzato anche da continue evoluzioni ritmiche e crescendi orchestrali piuttosto complessi. 
"The Knots" è la loro seconda pubblicazione dopo l'esordio nel 2009 con un album omonimo, e gli stessi Sons of Noel and Adrian lo riassumono più o meno così:
"Il primo brano parla di nonni, il secondo di gravidanze ed adolescenti, il terzo del corso della vita, il quarto di abusi alcolici, il quinto di divorzio, il sesto di salute mentale, l'ottavo di incendi dolosi ed il nono di amore. L'intero album dura 2598 secondi"
...null'altro da aggiungere! :) Qui


"The Yard"

"Matthew"

"Come Run Fun Stella Baby Mother of the World"

Buon Ascolto! :)

5.31.2012

Tearz for Animals

Settimana di latitanza anche se uscite interessanti non sono mancate affatto (Parallel 41, Johann Johannsson, Huschka/O'Halloran/Johannsson...), cercherò di recuperare la prossima, intanto:

...Tearz for AnimalZ comunque sarebbe stato più figo!
Buon week-end! :)

5.23.2012

Allow the Light

HILDUR GUDNADOTTIR "LEYFDU LJOSINU"

Il suo approccio alla musica sembra essere improntato all'instancabile ricerca di nuove forme espressive, la necessità di esplorare ed unire tecnologia, minimalismo, neoclassica, elettronica, arricchendo cosi via via l'elenco di collaborazioni, tra cui Fever Ray, Dustin O'Halloran, Hauschka, Valgeir Sigurdsson, fino ai Throbbing Gristle od i Pan Tonic; musicisti di cui, volendo trovare un punto di comunione, si può dire abbiano intenzioni simili. Nel suo percorso solista Hildur Gudnadottir non si è adagiata su uno stile consolidato per cui basterebbero giusto pochi accordi per poterli ricondurre immediatemente alla sua produzione, tuttavia al centro delle sue composizioni si possono trovare almeno un paio di punti in comune: lo studio dello spazio, inteso come luogo fisico e le ripercussioni sonore in esso in base alle sue variabili..."Without Sinking" esplorava e rifletteva su ciò che si scorge al di fuori di un finestrino aereo e "Mount A" fu registrato in gran parte nel nord dell'Islanda in una baracca appositamente scelta in base alla qualità di legno norvegese utilizzata per costruirla; un altro elemento comune è quel che si può definire "contemplazione"? Contemplazione espressa in musica diretta agli elementi naturali, la luce, i fenomeni che ci circondano...nonchè un distinguibile tratto nordico che lega le sue composizioni (ma per questo rimando ad un approfondimento sugli effetti dell'esposizione alla luce sulla melatonina :)...). 
"Leydfu Ljosinu", terzo album della Gudnadottir, uscito per l'etichetta Touch (http://www.touchmusic.org.uk/news/to90_hildur_gudnadottir_leyfdu_1.html), tradotto suonerebbe come "far entrare/dar spazio alla luce" e la stessa cover da l'effetto di una propagazione di fasci di luce od onde elettromagnetiche. Album registrato al Music Research Centre all'Università di York in un'unica sessione live della durata di 40 minuti in una sala priva di pubblico, per lasciare che il suono interagisse soltanto con la struttura stessa...non è poi stato adoperato alcun processo di rielaborazione, post-produzione o manomissione, ciò che si sente nell'album è il processo sonoro di quei 40 minuti, ed è alquanto impressionante. Strutturato in 2 brani: un breve intro "Prelude" che si sviluppa su pochi accordi ripetuti al violoncello, un terreno su cui cominciare a costruire i 35 minuti del successivo "Leydfu Ljosinu", le stesse due parole che verranno ripetute in loop come un eco in lontananza fino a che la lenta progressione lascia spazio man mano ad una fusione di stratificazioni compulsive di loops al violoncello, per poi frammentarsi e dissolversi...insomma, meglio ascoltarlo va...qui.
"Leydfu Ljosinu" oltre al formato CD/mp3/FLC e quant'altro è disponibile anche come chiavetta USB (il primo a decidere anche per questo formato sempre sotto Touch Rec. fu Fennesz con "Liquid Music")...senz'altro i puristi del vinile saranno ancor più sdegnati per questa ulteriore "tecnologizzazione" della musica, ma è meglio non inoltrarsi in questo discorso...a maggior ragione per una che compra vinili soltanto per questioni estetiche/edizioni limitate (ma senza mai metterli sul piatto) e che riserva il 99,9% degli ascolti al suo adoratossimo iPod... :)


Buon Ascolto! :)

5.10.2012

Vivian & Ondine - live excerpt

Forse qui non l'avevo ancora postato:


...Basinski è incluso nella line-up della prossima edizione del Meltdown Festival (edizione quest'anno a dir poco fantastica!!), e domenica 12 Agosto eseguirà "The Disintegration Loops"...
http://meltdown.southbankcentre.co.uk/

...buona visione...ma diciamo che dal vivo sarebbe decisamente meglio...!!

5.08.2012

Exitmusic

Exitmusic è un progetto nato a Brooklyn nel 2006, inizialmente composto dal chitarrista Devon Church e dalla vocalist/chitarrista/addetta alle componenti elettroniche Aleksa Palladino (tra l'altro anche attrice per Lumet, Solondz e presente nella serie Boardwalk Empire); la collaborazione tra i due porta alla pubblicazione nel 2008 del primo album "The Decline of the West", lavoro piuttosto acido ed orientato ad una unione caotica di elettronica e post-punk. Al duo si aggiungono successivamente altri componenti (batteria/percussioni ed elettronica), e nel 2011 si fanno notare per la pubblicazione dell'EP "From Silence", quattro tracce che prendono una direzione sonora differente dalla prima release, indirizzandosi verso atmosfere più intimiste e che riflettono sul rapporto dell'uomo con il tempo, lo spazio e la Natura...ma non si pensi a sonorità ambient o drone, quanto piuttosto ad una unione tra dark e pop. Ad esser obiettivi però, l'elemento attorno cui si accentra l'attenzione e che rende gli Exitmusic interessanti è senz'altro il fascino della voce di Aleksa Palladino, una voce particolarmente cupa, gutturale e maliconica senza però eccedere in slanci o fastidiosi virtuosismi:

Il 22/5 uscirà per la Secretly Canadian l'album "Passage", anticipato dal singolo "The Night"

...album che NPR ha messo a disposizione per intero in streaming: http://www.npr.org/2012/05/06/151872531/first-listen-exitmusic-passage

...se non altro, lei ha una bellissima voce! :)
Buon ascolto! :)

5.04.2012

Playlist: 1/3 2012

Non ricordo durante quale volo aereo ho scattato la fotografia sotto, ma mi è sembrata comunque piuttosto identificativa per questi primi 4 mesi del 2012...freddo e gelo fino a febbraio, giusto qualche giorno dall'atmosfera primaverile a marzo e poi sarà pure arrivata ovunque l'ondata di caldo portata dall'anticiclone Hannibal, ma qui a Torino ha piovuto quasi un mese di fila e le temperature sono state sempre piuttosto basse. Dunque una spessa coperta di nuvole ad oscurare la luce solare, mi è sembrata la sintesi perfetta...anche perchè come al solito, l'umore della playlist ne risente!

1- Mirroring "Fell Sound"
2- Orcas "Pallor Cedes"
3- Patrick Watson "Lighthouse"
4- Olafur Arnalds "The Land of Nod"
5- From the Mouth of the Sun "My Skin Drinks Light that Has Passed Through Leaves" 
6- Espvall/Jakobsons/Szelag "Lunar Tides"
7- A Whisper in the Noise "To Forget"
8- Hood "The Second Thought Abandoned"
9- Soap&Skin "Vater"
10- Xiu Xiu "Factory Girl"
11- Perfume Genius "17"
12- Danny Norbury "Bluebeard 6"
13- Orcas "Arrow Drawn"
14- A Whisper in the Noise "Every Blade of Grass"
15- Mirel Wagner "Red"
16- Peter Prautzsch "Skagerrak"
17- Matt Elliott "Dust, Flesh and Bones"
18- Peter Broderick "A Tribute to Our Letter Writing Days"
19- Mirroring "Mirror of Our Sleeping" 

Buon ascolto (spero) e buon week-end! :) 

5.03.2012

Soap&Skin live@Motel Mozaique

Domani la playlist del primo quadrimestre 2012, intanto lascio sotto 15 minuti del live di Soap&Skin del 20 Aprile al Motel Mozaique di Rotterdam:



Ricordo anche che la Plaschg ci concederà due date italiane, il 20 luglio a Ferrara per "Ferrara sotto le Stelle" ed il 21 luglio a Sesto al Reghena per "Sexto'Nplugged".

Buona (breve) visione! :)

5.01.2012

aBnomalie

Tornando agli eventi torinesi:
aBnomalie è una rassegna curata da Fabrizio Modonese Palumbo e Marco "il Bue" Schiavo, che si pone l'obiettivo di combinare insieme aspetti artistici differenti, unire dunque musica ed arte visiva.
Inaugurata l'8 marzo con la mostra di Stefania Pedretti ed una performance
?Alos, è poi proseguita giusto qualche giorno fa, il 26 aprile al BlahBlah, con un esperimento di live painting con sonorizzazione dal vivo ad opera degli stessi due membri Larsen, con percussioni, viola elettrica e chitarra. La pittrice in azione era Nicole Boitos, tra l'altro realizzatrice anche di artworks per Human Greed, Neurosis, Swans, James Blackshaw, Red Sparowes (qui già citati in passato con Emma Ruth Rundle) e Michael Gira...
Tra le prossime date della rassegna aBnomalie, il 17/5 il live Blind Cave Salamander + Nurse With Wound, che presenteranno in anteprima "Cabbalism", LP uscito in tiratura limitata il 2/4 (http://dirter.greedbag.com/buy/nurse-with-woundblind-cave-salam/), ed il 30/5 il live degli Human Greed, sempre al BlahBlah.
Se siete a Torino in quei giorni, direi sia un bel programmino!!

Qui sotto la ripresa integrale del live painting del 26/4:


Buona visione/ascolto! :)

4.13.2012

DOC week-end

A proposito della Bedroom Community, etichetta islandese fondata nel 2006 da Valgeir Sigurdsson, credo di averne già scritto abbastanza in passato. Non a caso, oltre a Sigurdsson (che basterebbe da solo), del collettivo fanno parte altri tre dei miei musicisti preferiti: il compositore Nico Muhly, Ben Frost e Sam Amidon (l'unico a rendermi gradito persino uno strumento come il banjo!), a cui poi si sono aggiunti la violinista Nadia Sirota (membro anche del collettivo yMusic con Rob Moose), ed i più recenti acquisti, Puzzle Muteson ed il compositore islandese Daniel Bjarnason.
Tra il 2009 ed il 2010 Sigurdsson/Muhly/Amidon/Frost portarono in giro per l'Europa il "Whale Watching Tour", che tra l'altro fece tappa anche qui a Torino (fortuna!!), esperienza in cui le produzioni dei singoli artisti vennero portate in scena come frutto di una rivisitazione collettiva. Presto verrà presentato il film-documentario che riprende per intero i 90 minuti della tappa conclusiva del tour, concerto tenuto a Reykjavik nel 2010, ma intanto l'anno scorso è stato presentato al CPH:DOX, rassegna internazionale di documentari che si svolge a Copenhagen (in cui tra l'altro a novembre è stata proiettata finalmente anche l'anteprima di "Turning", che riprende il noto tour di Antony), il film qui sotto: "Everything Everywhere All the Time", che si concentra invece più l'aspetto della preparazione e del dietro le quinte del Whale Whatching Tour, un'ora intera in cui non mancano anche certo frammenti live od in studio. Il tutto è visibile in streaming fino a domenica:



Se non avete voglia di guardare l'intero documentario sopra, allora lascio un paio di video estratti dal tour, in attesa del film vero e proprio:




Buona visione e buon week-end! :)
(e ricordo che è disponibile solo fino a domenica!!)

4.11.2012

Verso i ghiacci perenni.

PETER PRAUTZSCH "SCHWERE SEE"

Ciò che si scorge oltre le onde così scure e minacciose è un tratto di costa del continente antartico, e per il resto del post immedesimiamoci in un marinaio/esploratore di fine '800/inizio '900 che dopo una lunga traversata tra banchi di nebbia, iceberg galleggianti su cui la propria nave ha più volte urtato, ed il pack in cui si è rimasti intrappolati magari per mesi, riesce finalmente a vedere un tratto di terra ferma su cui approdare...oltre a tutto ciò non è nemmeno da sottovalutare la temperatura media che oscilla tra i -22°C ed i -85°C.
Dati i mezzi dell'epoca e le scarse finalità scientifiche a cui si poteva ambire, l'unica motivazione che poteva spingere avventurieri ed esploratori a tali pericoli non era che la "gloria", ed il "prestigio" (nonchè i riconoscimenti monetari da parte della propria nazione di appartenenza), oggi invece il fascino della zona più inospitale ed intatta del nostro pianeta è dovuto in gran parte alle immense risorse capitabilizzabili che custodisce sotto migliaia di metri di ghiacchio: petrolio, ferro, carbone, nichel e uranio.
Oltre a questo pattume per cui Cina/Russia/USA e svariate altre nazioni si stanno scannando da anni per averne la piena gestione, i ghiacci perenni custodiscono anche forme di vita sia vegetali che animali che procariote (batteri) e virus, che si sono sviluppati solo in questa zona del mondo...e sarebbe decisamente più affascinante scoprire come si siano evolute, quali siano i loro processi metabolici, nonchè capire dai carotaggi quali cambiamenti climatici l'Antartide ha subito nel corso di milioni di anni ed i conseguenti influssi sulle correnti oceaniche globali, piuttosto che cercare di capire a quale profondità sono i pozzi petroliferi od i giacimenti di uranio... (non nascondo la mia propensione alla Scienza piuttosto che all'Economia, ma sono punti di vista).
Comunque sia, l'album in questione non si concentra su questo aspetto, piuttosto, come da introduzione, sulle prime esplorazioni effettuate nel continente antartico...e siccome i riferimenti sono chiari, è bene prima riassumerne la storia.
Sebbene è facile associare la scoperta dell'Antartide alla Norvegia, per via del più celebre degli esploratori, ossia Amudsen e per via della porzione di terra confinante con l'Oceano Atlantico da lui nominata "Terra della Regina di Maud" in onore della monarca norvegese, la scoperta, intesa come primo avvistamento, da riportarsi al 1820 è avvenuta ad opera di una nave russa. Negli anni successivi più e più navi cercarono in qualche modo di costeggiarla e circumnavigarla, ma fu solo nel 1895 durante il Congresso Internazionale di Geografia tenutosi a Londra, che si decise di esplorare il continente.
La prima spedizione a finalità scientifiche, effettuata nel 1897, fu belga, ad opera di Adrien de Gerlache che salpò da Anversa con un team di zoologi, geologi, astronomi. Giunsero nella Terra Vittoria e diedero il nome allo Stretto di Gerlache...per poi rimanere bloccati nel pack per quasi un anno prima di essere soccorsi. Nel 1899 partì la prima spedizione inglese, la Southern Cross, attraccò a Cape Adare dove furono installate le prime costruzioni artificiali sul continente antartico...null'altro che due baracche prefabbricate in cui l'equipaggio trovò rifugio durante l'inverno...tra scorbuto, congelamenti e degenerazioni di tipo psichico anche in questo caso le vittime non mancarono.
Nel 1901 fu la volta della prima spedizione svedese, la Nordeskjold-Larsen che non ebbe fortuna, difatti la nave si distrusse tra i banchi di ghiaccio e l'equipaggio sopravvissuto rimase in attesa di soccorsi fino al 1903. Nello stesso anno salpò anche la prima nave tedesca, la Gauss che partì da Kiel, rimase incastrata trai ghiacci ma l'equipaggio riuscì a scoprire il monte nominato con molta fantasia "Gauss"; e sempre nel 1901 partì la Discovery dall'Inghilterra, spedizione che riuscì nell'impresa di installare la prima stazione meteorologica permanente su suolo antartico.
Negli anni successivi non si fermò l'ambizione di giungere sempre più all'interno dell'Antartide, nel 1907 Nimrod raggiunse il Polo Sud magnetico e fu solo nel 1910 che si disputò la sfida tra Amudsen e Ross alla conquista del Polo Sud...come noto l'esploratore norvegese ci arrivò per primo, mentre Ross perse quasi completamente il suo equipaggio.
Per terminare, nel 1914 fu la volta della spedizione Endurance, guidata da Ernest Shackleton, partita con l'obiettivo di attraversare l'intero continente per poi essere recuperati dalla parte opposta dell'Antartide dalla nave Aurora. La Endurance si distrusse contro il pack e gran parte dell'equipaggio morì.
Ebbene, tutto ciò è stato riassunto da Peter Prautzsch in "Schwere See" (Heavy Sea), suo secondo album dopo il più pacato "Vor Der Stadt" uscito nel 2007, un omaggio alle missioni esplorative del 19^ secolo.
Registrato nel corso di due anni tra Berlino, le coste danesi e Kiel (da dove partì la Gauss), "Schwere See" si sviluppa in 57 minuti (e non di facile ascolto), e si muove tra drone elettronici che orchestrali, ambient, neo-classica, e soprattutto utilizzando moltissimi field-recordings da lui registrati, che riprendono gli scricchiolii ed il fruscio del legno delle navi, il gracchiare dei gabbiani, le comunicazioni via radio e capaci di riprodurre un costante senso di acquaticità ed ondeggiamento.
Oltre alla componete elettronica si aggiungono anche un pianoforte, un vibrafono, un accompagnamento d'archi tanto aggraziato da dare l'effetto del vento gelido che soffia tra le onde, quanto maestoso in un crescendo d'intensità che ricorda a tratti il recente lavoro di Ben Frost con il compositore islandese Daniel Bjarnason nella rivisitazione della soundtrack di "Solaris" (l'originale di Tarkovskij eh!), ed ancora tamburi e percussioni ad enfatizzare il senso di drammaticità.
11 tracce che riprendono sia la solennità e la maestosità delle intenzioni che portarono alla conquista dell'Antartide, che la tristezza e la rassegnazione che segnarono invece l'esito infausto di molte delle esplorazioni sopra riassunte.
Brani più drammatici come "Wasser in Schiff" (acqua a bordo), "Nebelbank" (banco di nebbia), "Beaufont" (nave con cui partì Ross) ed il brano che ricorda molto Ben Frost "Skagerrak" (tratto di mare che separa la Norvegia dalla Danimarca e da cui partirono svariate missioni), si alternano a momenti invece più sereni ed eterei che sembrano intenzionati a dare un'immagine quasi visiva di un ambiente tanto estremo quanto affascinante, tra questi, il senso di spazio e vuoto in "Aurora Borealis", l'effetto di riverbero della luce che si riflette sul ghiaccio in "Auf-Grund" (sulla terra), "Windstille", "Tromsø" (da cui partì Amudsen) e "James Caird" (nave che salvò i superstiti della Endurance). Qui
Sarebbe perfetto per sonorizzare un documentario...sotto un piccolo estratto, ma si tratta di un lavoro che per quanto lungo e faticoso (un po' come essere arrivati a leggere fin qui questo lunghissimo post...), andrebbe ascoltato nel suo insieme.
La lezione è terminata, buon Ascolto! :)

4.10.2012

Giusto un po' di luminosità.

Il disco di domani parlerà di ghiaccio, freddo, esplorazioni verso l'Antartide e onde minacciose, sicché, per intervallare questi ultimi ascolti a tinte fosche con qualcosa di più confortante,ho pensato ad una piccola collaborazione live tra due musiciste qui piuttosto care, Zoe Keating e Kaki King:

C'è da augurarsi che questa possa diventare in futuro una collaborazione più corposa...sarebbe un album piuttosto affascinante, no?
Buon Ascolto! :)

4.06.2012

Improvisations for Strings & Electronics

ESPVALL /JAKOBSONS/ SZELAG
"IMPROVISATIONS FOR STRINGS AND ELECTRONICS"

 Procedendo per gradi, cominciamo con il progetto dal nome Myrmyr, duo formato nel 2006 al Mills College di Oakland dall'unione di due studentesse amiche e compagne di stanza. Le due ragazze in questione, entrambe polistrumentiste, sono Marielle Jakobsons al violino e pianoforte ed Agnes Szelag al violoncello e parti vocali. Attratte anch'esse dalla combinazione di strumenti classici ed elettronica, pubblicano nel 2009 "Fire Star" e successivamente nel 2011 "The Amber Sea", due album di raffinata elettroacustica, in cui oltre a sapere unire violini classici ed elettrici, violoncelli, autoharp, field-recordings, drone, strani strumenti di loro creazione, laptop, stratificazioni vocali, componenti elettroniche, hanno saputo unire anche un lato visuale alle loro performance, arricchendole ed integrandole con videoinstallazioni ed una ricerca estetica e scenica. Suggestive, affascinanti e sperimentatrici, in tre parole! :)
 Volendo si può approfondire il discorso, intanto consiglio i loro precedenti album, e per rendere l'idea di come suonano effettivamente e cosa facciano, non resta che vederle all'opera:




Premesso il capitolo Myrmyr, si può passare a questo "Improvisations for Strings and Electronics", progetto in cui la Jakobsons e la Szelag hanno voluto coinvolgere la violoncellista svedese (ma trapiantata a Philadelphia) Helena Espvall (di cui si era già trattato qualche tempo fa), anch'essa pratica di looping ed integrazioni elettroniche al violoncello. L'album è stato registrato ad Oakland e come il titolo suggerisce si tratta di improvvisazioni...anche se partite con idee ben chiare sul da farsi... Colpisce ugualmente l'intesa tra le parti, capaci di una perfetta sinergia tra fluttuazioni di toni, intensificarsi di drammaticità, alternanza di momenti drone piuttosto cupi a passaggi invece più delicati ed eterei, il tutto evocando sensazioni acquatiche ed ondeggianti, grazie anche ad un uso perfetto del glissando, ossia quell'effetto riprodotto dalle dita quando si trascinano sulle corde (è giusto??). I titoli dei 5 brani, che vanno dai 6 ai 14 minuti, sono piuttosto evocativi e certo, propensi magari a lasciar intendere un album piatto, pesante e dalle poche variazioni sonore, ma tutto al contrario ogni composizione racchiude più momenti caratterizzati da aspetti emotivi contrastanti (restando sempre però sul cupo eh!) :)  QUI
Il formato fisico è disponibile in soli 100 copie (...), ma è interessante la realizzazione della copertina (opera del duo Jakobsons/Szelag), disegni su carta lucida che sovrapponendosi vanno a formare il risultato finale...riprendendo l'idea di unione di elementi che propongono musicalmente. Sì, elettronica e classica insieme funzionano benissimo! ...e sì, tutti questi apporti femminili alla musica danno un sacco di soddisfazioni! :)

Buon Ascolto e buon week-end!! :)

4.03.2012

Una busta con interni fucsia e dettagli fluorescenti...

1) - GROUPER "VIOLET REPLACEMENT"
Ultimo post tappabuchi prima di ripartire con cadenza regolare e soprattutto con nuovi ascolti.
Non sto a riprendere tutto il discorso Grouper/Liz Harris, tra l'altro recentemente approfondito qui: omote-no.blogspot.com/2012/03/liz-harris.html , ma piuttosto rimando direttamente all'ascolto di "Violet Replacement", sua ultima uscita anche se di fatto si tratta di una raccolta di registrazioni e field-recordings non proprio di recentissima fattura, e che sono state oggetto di rivisitazioni e re-interpretazioni nel corso delle sue recenti date live tra Torino-Ravenna-Milano.
Che abbiate avuto modo di andarla a vedere (esperienza affascinante), oppure no...ecco Qui.




2) - Più o meno un anno fa, in questo periodo, scrissi un post che giustamente definii come "orrendamente autocelebrativo", ma tant'è...era questo qui: http://omote-no.blogspot.it/2011/04/un-biglietto-dalla-danimarca.html
...e nel corso dei mesi successivi in attesa del concerto non feci che angosciare con il binomio Antony (verso cui non nascondo una particolare predilezione che si nota anche dal numero di post a lui dedicati...)/Copenhagen (città in cui mi trasferirei all'istante).
Anche quest'anno mi tocca tornare nuovamente al post "orrendamente autocelebrativo...capitolo 2" :)...è vero che per il prossimo tour estivo purtroppo non sono previste date danesi, ma dopo varie indecisioni e ripensamenti ho optato per la data a Parigi del 3 Luglio (se solo fossero state comunicate prima Stoccolma e Molde...argh!!). Quella meravigliosa sala da concerti che è la Koncerthuset verrà sostituita dalla ben più antiquata e meno affascinante Salle Pleyel...tuttavia, posso dire di essere piuttosto contenta lo stesso!! :-D
Comunque va fatta notare la differenza nell'estetica dei biglietti:
sobrietà e minimalismo danese vs busta con interni fucsia e dettagli fluorescenti (kitschissima!!) :)


Buon ascolto! :)

3.30.2012

Vespers

REDHOOKER "VESPERS"
Sebbene ho avuto modo di ascoltare un po' di nuove uscite molto interessanti (Carter Tutti Void "Transverse", Espval/Jakobsons/Szelag "Improvisations for Strings and Electronics", Danny Norbury "Bluebeard" e Sachiko "Anro" che mi ha mandato in fissa), di cui approfondirò più avanti, mi prendo ancora del tempo andando a ripescare nel passato, ma non troppo dato che si tratta di un album uscito nel 2010. "Vespers", secondo lavoro dei Redhooker, dopo l'Ep "The Future According to Yesterday", pubblicato nel 2007. Quartetto di New York che combina post-rock con elementi orchestrali...una delle tante evoluzioni che la "musica da camera" ha intrapreso da qualche tempo, ne sono un esempio positivo i Balmorhea od il progetto Esmerine (costola Godspeed you Black Emperor!), i Clogs, Deaf Center, Rachel's...etc etc. Anche se bisogna dire che questo lavoro è molto più quieto. Alla chitarra elettrica, ponderata con estrema grazia e che non cerca di sovrastare la parte orchestrale, suona Stephen Griesgraber degli Slow Six, ai violini (ben 3), Ben Lively, Maxim Moston, ed Andie Springer ed al clarinetto Peter Hess. Non aggiungo altro
Qui.

Buon week-end! :)

3.28.2012

Puzzle Muteson live@Paradox

Approfondirò la prossima settimana con più calma, ma intanto per restare in tema di approcci femminili al drone, lascio il link diretto a "The Owl" di Félicia Atkinson:
http://feliciaatkinson.bandcamp.com/album/the-owls-cs-wunderkammer

Qui sotto invece, un live di 30 minuti circa registrato giusto un paio di settimane fa al Paradox (NL), con Puzzle Muteson accompagnato dall'ensemble olandese Lunapark. Tra l'altro "Bells" è un inedito.
Tracklist:
1. Water Rising
2. Alphabet Eyes
3. Perspex Disguise
4. En Garde
5. Flamingo Head
6. I was Once a Horse
7. Bells



Buon ascolto! :)

3.27.2012

Recollected

Dato il periodo povero di uscite interessanti, a cui si somma una mia mancanza di tempo, torno in un certo senso al passato ma soffermandomi comunque su una recente pubblicazione di inediti:
HOOD "RECOLLECTED"
Degli Hood, è vero, ho scritto più e più volte sia in maniera diretta che indiretta...gruppo di Leeds fondato dai fratelli Chris e Richard Adams, a cui negli anni si sono alternati svariati membri rotanti...etc etc (per la biografia andate ai post a loro dedicati in precedenza...).
Nulla di nuovo, come già anticipato, ma un mesetto fa la Domino Records ha publicato il cofanetto a fianco, una raccolta che non intende rivisitare completamente la discografia degli Hood, tenendo conto che nel corso degli anni hanno pubblicato ben 9 album e 17 tra singoli ed EP...ma piuttosto s'incentra sulla loro produzione dal 1998 in avanti, anno in cui sono entrati a far parte dell'etichetta. Un box che contiene 6 CD, di cui 4 sono full-lenght ben noti:
- "Rustic Houses, Forlorn Valleys" del 1998;
- "The Cycle of Days and Season" del 1999;
- "Cold House" pubblicato nel 2001;
- "Outside Closer" uscito nel 2005.
Gli altri due CD contenuti nel box contengono invece una raccolta di singoli dal 2001 in avanti, ed una pubblicazione di brani postumi ad Outside Closer e mai rilasciati prima.
E' da precisare che comunque non si tratta di una raccolta commemorativa, nonostante la lunga pausa di fatto gli Hood non si sono sciolti ed a quanto pare ci si potrebbe aspettare nuove uscite in futuro.
...comunque il box, pubblicato in 500 copie è esaurito! :) Ma il tutto, lo stesso...Qui.

Guardando un po' più in la comunque c'è da aspettarsi la rivisitazione completa dell'album del 1970 "Desertshore" di Nico, ad opera di Cosey Fanni Tutti e Chris Carter (Throbbing Gristle)...!!! (la notizia richiede effetti grafici sproporzionati!), a cui parteciperà anche Blixa Bargeld, poi un nuovo singolo delle CocoRosie a giugno, e poi come ampliamente riportato ieri...

Sigur Rós - Ekki múkk from Sigur Rós on Vimeo.

Buon ascolto!! :)

3.23.2012

Megapuss "Surfing"

Dopo tutto il carico di drone e tinte fosche che hanno caratterizzato buona parte degli ultimi post, è arrivato il momento di adeguarsi alla stagione primaverile. Tralasciando per un momento le nuove uscite discografiche, che sembrano vertere di regola su mood più cupi, sono andata a ripescare un album uscito qualche anno fa.

MEGAPUSS "SURFING"
Un po' perchè Devendra ha fatto perdere tracce di se, e qui si spera che dopo 3 anni di pausa abbia pronto abbastanza materiale per un nuovo album, ed un po' perchè la copertina stessa, opera di Lauren Dukoff, suggerisce che questo è un lavoro ben lontano da qualsiasi paturnia esistenziale e tratto malinconico.
Megapuss non è che un progetto parallelo che ha dato origine unicamente a questo album uscito nel 2008 e che molto probabilmente non avrà alcun seguito; progetto che vede riuniti oltre a Banhart appunto, Greg Rogova (Priestbird), personaggio che oltre a condividere un'essenza freak con Devendra, con lui aveva già collaborato all'album Cripple Crow, nonchè averlo accompagnato spesso in tour, ed il batterista dei The Strokes, Fabrizio Moretti.
"Surfing" è composto da 14 brani ovviamente freak-folk, caratterizzati dalla solita capacità di Devendra di saper coniugare melodie mai troppe ricercate o comunque mai interessate a particolari virtuosismi, a testi nonsense, folli e stravaganti a cui però si unisce il naturale tratto nostalgico della sua voce...un mix immediatamente riconoscibile.
A proposito di testi assurdi, bisogna citare "Duck People, Duck Man", brano che inevitabilmente porta a scuotere la testa chiedendosi cosa avessero in mente quando l'hanno scritto, od ancora "A Gun on his Hip and a Rose on his Chest", un concentrato di "fuck in the asshole" diretto un po' a tutti, anche a se stesso, e "Adam & Steve", invece un miscuglio di tutto capace di riprendere con un assolo di chitarra elettrica anche "Careless Whisper" degli Wham! :)  Si discostano da questo "fancazzismo", almeno nelle intenzioni, invece la title-track "Surfing", ricca di atmosfere oniriche ed elementi strumentali, "Sayulita", brano di 7 minuti che ruota attorno pochi accordi di chitarra e piano, ed "Another Mother" che suona un po' come una ninna-nanna. Qui

Un po' di sano "cazzeggio", ogni tanto ci vuole, no? :)

Buon week-end!! :)

3.19.2012

Digressions

GREG HAINES "DIGRESSIONS"
Terzo album del compositore e polistrumentista inglese (piano, violoncello), dopo "Slumber Tide" uscito nel 2006 e la successiva composizione per quintetto d'archi, organo, piano e componenti elettroniche, dal titolo "Until the Point of Hushed Support" uscito nel 2010.
"Digressions" è un album realizzato in due fasi, dapprima un lavoro di ensemble con un' orchestra costituita da giovani studenti, in un progetto volto ad indagare su nuove forme sonore nel tentativo di prevedere come la musica classica evolverà nel futuro. Esperienza da cui sono originate una serie corposa di registrazioni che sono servite ad Haines poi come base strutturale per elaborare una costruzione sonora capace di fondere la parte orchestrale alla componente elettronica...fusione appunto, una naturale evoluzione quasi a voler suggerire quale sia la sua visione personale sul futuro della Classica. 
Album composto di 5 tracce che si sviluppano in 57 minuti attraverso continue fluttuazione d'intensità emotiva (di cui "Caden Cotard" è l'esempio che più si fa notare), sfumature di toni e stratificazioni di elementi che gradualmente vanno a sommarsi. Idea ben resa nella realizzazione della copertina, una sovrapposizione di elementi che danno l'effetto ottico di completarsi l'un l'altro.
L'insieme ha un senso spettrale, malinconico ed indefinito, non sembra seguire un percorso preciso, sebbene il senso di continuità riesce a riunire l'intero album, le singole tracce traggono ispirazione da più suggestioni; "Caden Cotard" trae spunto dal personaggio interpretato da Phillip Seymour Hoffmann nel film del 2008 "Synecdoche, New York", per "Azure" invece, un po' il perno attorno cui l'intero album ruota, Haines dice che ha avuto origine in una mattina invernale, la prima mattinata di cielo limpido dell'anno, in cui l'effetto un po' dimenticato a causa della stagione, del sole che illumina ogni superfice, rende l'atmosfera irreale, se non artificiale. Sicchè, lasciando la finestra aperta ha cercato di assorbire parte di quel momento e di convertirlo in musica.
Alla realizzazione di "Digressions" hanno partecipato altri artisti che come Haines vivono a Berlino, quindi Peter Broderick, Dustin O'Halloran per la sezione al piano ed Iden Reinhart, meglio nota come Strie, per quanto riguarda la parte al violino. Qui


Buon ascolto! :)

3.14.2012

Telo bianco

Null'altro che uno dei video realizzati dal pubblico presente lo scorso 26 Gennaio al concerto-evento "Swanlights", evento commisionato dal MoMA e che si è tenuto al Radio City Music Hall (N.Y.), per cui gli Antony and the Johnsons si sono esibiti accompagnati, come ormai consuetudine, da un'orchestra sinfonica diretta da Rob Moose.
Per una volta, non è tanto la voce di Antony o l'esecuzione orchestrale di "Her Eyes are Underneath the Ground" a colpire (e nemmeno la maleducazione del pubblico che parte con l'applauso senza attendere la fine del brano), ma piuttosto l'effetto scenico, semplice quanto bellissimo:

3.12.2012

Perfume

PERFUME GENIUS "PUT YOUR BACK N 2 IT"
Il motivo principale che mi ha portata a rimandare per più di un mese il post riservato a questo album era legato al fatto che, dopo aver scritto una lunghissima "recensione", mi trovavo in assenza di un video relativo ad una performance dal vivo da inserire (come d'abitudine), sicchè quell'insieme di parole confuse ed inutili non avrebbe avuto alcun senso!
La Blogotheque, ha ovviato a questa lacuna pubblicando invece qualche giorno fa i due video poco sotto, sicchè, bastano da soli per rendere l'idea dell'album.
Riassumo dunque cercando di essere breve e di poche manfrine, proprio come Mike Handreas (Perfume Genius) che nel suo album di esordio uscito nel 2010 "Learning" (di cui scrissi qui), in soli 29 minuti era riuscito ad esplorare il suo trauma dato da un'esistenza complicata, segnata da abusi, molestie, dipendenze e pensieri suicidi. Ci riuscì senza troppe macchinazioni e senza avvalersi di orchestrazioni ad enfatizzare facilmente i toni languidi, ma soltanto con il suo piano, qualche sintetizzatore di poco conto, effetti eco e soprattutto grazie alla sua voce espressiva quanto pacata e timida, capace di esaltare il senso di inquietudine e disperazione. Il risultato fu un album volutamente poco curato, poco arrangiato ed infiocchettato, ed era proprio questo aspetto a colpire maggiormente, la capacità di Handreas di trasmettere con tale intensità le sue angoscie nonostante la scarsità di elementi.
Era difficile pensare ad un seguito all'altezza dell'esodio, più facile immaginare che il suo modo di esprimersi si sarebbe arricchito di elementi cercando forzatamente di imbellire il suo lavoro, a far sì che il suo tratto di unicità venisse meno...un aspetto esile, dolce, un'intimità sonora in qualche modo prossima a quella di Antony Hegarty e testi crudi per via degli argomenti trattati, che invece lo portano più vicino ad un soggetto come Jamie Stewart (Xiu Xiu).
Put Your Back N 2 It"
è un album che resta fedele a "Learning" per molti aspetti, certo il suono si è impreziosito di qualche elemento acustico e di un suono più nitido e pulito, ma Handreas è stato capace di mantenere il suo tratto di unicità legato ad un intimismo composto da elementi sonori scarni e privi di picchi emozionali o facili ruffianate. I temi sono relazionati in minor modo alle sue paure, ma non per questo meno cupi ed angoscianti, per "Awol Marine" Handreas si è ispirato ad un home-made video di tipo hard in cui uno dei partecipanti ammette che ciò che sta facendo è dovuto all'esigenza di raccimolare soldi per permettere alla moglie di curarsi, in "Floating Spit" si parla di dipendenza da droghe, in "Dark Parts" di abusi e violenze fisiche, in "Take me Home" del disperato bisogno di essere raccimolati da qualcuno pur di essere amati, mentre in "17" considerato un po' come la lettera di un suicida, esprime il totale disgusto e disprezzo per se stesso non risparmiandosi paragoni crudi e squallidi. Non mancano anche però piccoli accenni che si riferiscono ad aspettative per il futuro...anche se lontano! :)
E con questo concludo, anzi, mi sono dilungata fin troppo!!



Buon Ascolto!! :)