9.01.2010

Last Day in July

Nuovo Ep per Julia Kent "Last Day in July" che fa da preludio al suo prossimo secondo full-length album da solista: "Green and Grey". E' disponibile in digital download qui: http://music.juliakent.com/ (e come bonus il videoclip per il brano "Last Day in July") oppure in formato fisico nei suoi shows (tipo stasera e domani al Cortile della Farmacia- Museo di Scienze Naturali- qui a Torino)...sto contando le ore :)
"Last day in July" è ispirato alla fine dell'estate, e suppongo in Canada corrisponda alla fine di Luglio...ma anche qui, è un paio di settimane che ho messo ormai la maglia...ed in vacanza addirittura la giacca!
La descrizione di un acquazzone che ci fa render conto che l'estate è al termine, talmente perfetta che ascoltandola questa  descrizione, si riesce ad immaginare come in un documentario naturalistico, le fasi di questo fenomeno.
Si inizia con "Ground", un temporalone estivo, quelli che arrivano d'improvviso verso sera con nuvoloni neri, dopo una giornata afosa e umida, un temporalone di quelli a gocce grosse che martoriano le piante ed i fiori sul terrazzo, le piante lungo i viali e quando termina rimane l'odore di terra ed erba bagnata, poi però la gente torna per le strade e cammina calpestando le pozzanghere ed  il rumore delle scarpe a contatto con l'asfalto cambia, è un rumore sordo, netto, facilmente distinguibile.
Restano l' umidità e l'aria un po' più fresca...ma in fondo mettersi una maglia in più ha il suo fascino.
Aspettando "Green and Grey" che a questo punto sono convinta sarà ancora più meraviglioso del precedente "Delay"...


01- Ground
02- Ailanthus
03- Last Day in July
04- Carapace


8.23.2010

Appuntamenti di inizio Settembre...con la Kent

Il MiTo Settembre Musica quest'anno è stato fatto su misura per le madame che vanno al Teatro Regio orrendamente impellicciate ed accompagnate dai loro tristi mariti industrialotti...NOIOSO! L'anno scorso però bisogna ricordare che nel programma sono rientrati Current 93, Nurse With Wound e...Julia Kent.
...e quindi per chi è di Torino (o si trova a Torino o dintorni), ma soprattutto a chi piace e molto Julia Kent (tanto da averla vista come me una ...entina di volte; sola, con Antony, con Palumbo e Beauchamp, o con la de Dominicis) ma piacciono anche Fabrizio Modonese Palumbo e Paul Beauchamp (compari nel progetto "Blind Cave Salamander"), beh...doppio appuntamento al Cortile della Farmacia (Museo di Scienze Naturali in Via Giolitti 36)...sì, lo so che bazzica spesso qui a Torino, ma è sempre un gran piacere!!

1 Settembre: Blind Cave Salamander + Cindytalk

2 Settembre: Julia Kent + Barbara de Dominicis (+ videoinstallazioni di Davide Lonardi)



...non so se mi spiego! :)


8.17.2010

Dreamland...sì con qualche °C in più

"Saper aspettare"...fosse così semplice... questo si riferisce anche al non farsi prendere dalla foga e dalla curiosità quando si viene a sapere che a breve uscirà un disco, un EP, o semplicemente un singolo (lo stesso per un film, un cortometraggio, un documentario) che sappiamo a priori non ci lascerà indifferenti, perchè è proprio opera di QUELL' artista, e nonostante le possibilità di avere tutto e con molto anticipo, invece, si sceglie di aspettare con pazienza, non leggendo nessuna recensione, nessun commento di coloro che invece hanno già "fatto", ma guardando stizziti il calendario...e le giornate sembrano non passare mai, fino al giorno in cui finalmente il nostro oggetto del desiderio arriva nel nostro negozio di dischi di fiducia (in cui, anche se non c'era alcuna necessità, lo abbiamo prenotato con larghissimo anticipo). Dopo una giornata stressante di lavoro, o di università, o di ospedale in cui tutto il resto del personale medico/infermieristico ti tratta da schifo perchè sei l'ultimo anello della catena :), si corre al suddetto negozio di dischi, si ritira il "pacchetto", ci si libera da ogni impegno, si corre a casa, ci si sistema e poi finalmente si posa il vinile sul giradischi, od il CD nello stereo o nel computer, e poi ci si adagia sulla nostra poltrona, o sul divano, o sul letto...poco importa e si pigia "play"...tutta la nostra attesa e pazienza vengono ripagate in un nanosecondo e quel primo ascolto ci rimarrà impresso condizionando quelli successivi, anche se trattandosi del primo, molti particolari ci sfuggono, ma pazienza (dopo 8 anni dall'acquisto di "Geogaddi" dei Boards of Canada sono ancora qui ad arrovellarmi senza esiti :D).
Bene, ci sono (quasi) sempre riuscita quando me lo sono imposta, e le mie intenzioni per l'EP "Thank You for Your Love" erano queste...ho resistito a  2 settimane di vacanze con 2 persone che hanno provato in tutti i modi a tentarmi, ho resistito alle mie "amicizie" youtubiane che mi mandavano links a tutto andare ed ho anche resistito al download ufficiale dell'EP (per il fatto di avere preordinato il libro ed il vinile Swanlights)...tanto, il 31, alla riapertura del negozio di dischi di "fiducia" (ormai ex) avrei avuto il mio EP ed il 7" con la/e cover di "Returnal" degli Oneohtrix Point Never...poi 4 giorni fa mi arriva una mail contenente un mucchio di faccine sorridenti dal proprietario del solito negozietto di dischi "Sono spiacente di comunicarti che la riapertura non sarà il 31 bensì il 6 settembre. Mi scuso...blablabla ci vediamo lunedì 6 settembre"...vaffanculo!! ti rivedrò sì il 6 per i miei due dischi, ma poi non ti rivedrò mai più! ...e così mi sono detta, scelgo solo un brano, uno solo e mi concedo il suo ascolto..."My Lord, My Love" l'ebbi con l'ordinazione di "The Crying Light", "You are the Treasure" la conosco, ho optato per "Thank You for Your Love"...sì, già accennato sporadicamente negli anni, ora è un brano completo e riporta un po' la mente a "Fistful of Love"...ma cacchio, in contrasto  con parecchi giudizi, a me piace, mi piace questo crescendo di intensità, i picchi che passano dalla disperazione all'appassionato al quasi isterico...insomma si sente che vi è del trasporto emotivo, eccome! e vederlo live in questo stato deve essere i-n-c-r-e-d-i-b-i-l-e...l'anno scorso ho battutto i miei record vedendolo ben 9 volte, sicuramente causa impegni mi dovrò limitare per il prossimo tour, ma se il resto dell'Ep è di questo livello, è in totale stato di grazia! E poi, va bene che ci ha abituato sempre molto più che bene, ma pretendere che superi l'Ep Another World, e quindi "Hope Mountain"(!!!), "Shake That Devil", "Crackagen", "Sing for Me" e la title track...non esageriamo! :)

Cambiando un attimo, quest'anno la mia compagna non ne aveva  abbastanza dell'inverno passato (il più lungo della storia :) con punte qui a Torino di -18°C!) ed ha voluto trasportare me e Davide in Islanda (viaggio scampato l'anno scorso grazie proprio a "quel" certo tour sinfonico)...insomma, in 15 giorni, la metà sono stati di pioggia, e l'altra metà di nuvole misto pioggia con temperature tra i 10/15°C...un'allegria...e bisogna dire che per carità, è un bellissimo posto, però Reykjavik la si visita in due giorni, e poi si vaga per questi paesaggi lunari che sono sempre uguali...due settimane sono troppe! Però quello che mi è piaciuto è la vitalità di Reykjavik, locali aperti tutta la notte, gente in giro 24h/24, tantissimi concerti e praticamente scopri che (per vincere la noia credo) più o meno la metà della popolazione fa qualcosa di artistico, anche solo a livello di hobby e dunque vi sono un mucchio di gruppi musicali che fanno i generi più disparati mischiando di davvero di tutto...e poi noi qui quando si dice Islanda pensiamo subito soltanto a Bjork, i Sigur Ròs o Jonsì...ad essere considerato moltissimo invece è Valgeir Sigurdsson (quello della Bedroom Community, che collabora con Sam Amidon, Ben Frost, Nico Muhly, Bonnie "Prince" Billy, Ane Brun, le baffute Cocorosie, che ha composto la soundtrack per il "Cremaster Cycle" e per "Drawning Restraint 9" opere geniali dell'ex marito di Bjork, Matthew Barney ed ha fatto gli arrangiamenti per "I've Seen it All", il duetto Bjork-Thom Yorke per il film "Dancer in the Dark" di von Trier), tra l'altro il live di Sigurdsson, Muhly e Ben Frost (mancava soltanto Sam Amidon), a cui andai qualche mese fa per il loro Whale Watching Tour  è il live più bello visto quest'anno, per fare un esempio:



Lascio il link di "Draumlandid" che fa da soundtrack all'omonimo documentario, album meraviglioso uscito quest'anno e da cui è tratto il video sopra "Past Tundra": (nella prima traccia è Amidon a cantare in islandese :D )

 
Tracklist:

01. Grylukvaedi
02. Dreamland
03. Past Tundra
04. "I Offer Prosperity And Eternal Life"
05. Laxness
06. Hot Ground, Cold
07. Draumaland
08. Economic Hitman
09. Cold Ground, Hot
10. Beyond The Moss
11. Nowhere Land
12. Helter Smelter


7.07.2010

Basinki, Current93, Baby Dee, Little Annie...cosa chiedere di più??

Comincio immediatamente linkando questo:  http://www.off.to.it/calendar.htm
guardando le date di Baby Dee del 18/2 e del 19/2 (2011) qui a Torino, figurano insieme LITTLE ANNIE e WILLIAM BASINKI!! Urca, sono decisamente emozionata, anzi molto più...potrei mettermi a piangere dalla felicità!! :D Manca solo Antony  e potrei rimanerci secca sul serio!!
Passando ai Current 93, l'ultimo loro concerto per me è stato l'anno scorso qui in Torino al festival "Torino Spiritualità" assieme alla "mia" Baby Dee, poi prontissima per andare a festeggiare i 50anni di Tibet alle due date di maggio a Londra, si sono andati a sovrapporre i soliti stupidi ed inutili impegni e quindi tristemente ho dovuto rinunciare, ma domani 8 luglio, ad un paio di settimane dalla morte di Sebastian Horsley, è la volta di Padova!! E sono così contenta che con la piena consapevolezza le mie azioni avranno delle conseguenze nefaste per me e chi mi sta accanto, ho deciso di postare ugualmente due  loro lavori per chi eventualmente non è ancora iniziato ai Current 93, e per questo mi porterò dietro i peggiori influssi malefici immaginabili per un po'...ma pazienza :)

BAALSTORM, SING OMEGA

1- I Dreamt I  Was Aeon
2- Whit Flowers in the Garden of Fires
3- December 1971
4- Baalstorm! Baalstorm!
5- Passenger Aleph in Name
6- Tanks of Flies
7- The Nudes Lift Shields for War
8- Night! Death! Storm! Omega!
9- I Dance Narcoleptic

Ormai la fa da padrone da un mese sul mio iPod, forse non il loro miglior album ma certamente  un gran album! Evito tiritere varie, tentativi vari di definire la mente di Tibet...che da affascinata da questo personaggio, negli anni ho già rotto abbastanza le scatole a qualche amico (che però alla fine ho contagiato),  e mi chiedo  solo se il bambino che figura dietro la copertina dell'album e che presta la sua voce  a qualche brano, rendendo tutto ancor più apocalittico, sotto l'influenza di Tibet, avrà incubi che lo accompagneranno nel corso dei prossimi anni :)

    LIVE IN TURIN, TEATRO JUVARRA 25 Settembre 2004

Questo è invece  il primo loro live che vidi, così, in termini affettivi tra i tanti possibili live, ho optato per questo.
DOWNLOAD

                                                     1-Time Of The Last Persecution
2-It Is Time Only Time
3-Maldoror Is Ded Ded Ded
4-Antichrist And Barcodes
5-Calling For Vanished Faces II
6-Hypnagogue 4
7-Black Flowers Please
8-Niemandswasser
9-Soft Black Stars
10-Mockingbird
11-Alone
12-Whilst The Night Rejoices Profound And Still
13-In The Courtyard
14-A Gothic Love Song
15-The Blue Gates Of Death

Ps: se poi vi fate un giro sul magnifico blog weescoosa: http://weescoosa.blogspot.com/2009/07/current-93-live.html
si trovano un sacco di gioiellini

7.06.2010

Raccomandazione ai bagnanti...

...se un' imbarcazione si sta dirigendo minacciosamente contro di voi, non cercate di fermarla con il vostro piede!!
Sono rincretinita più del solito?...beh sì, ma discutevo stamattina con la mia "tutor" di casi clinici anomali, ed in tal proposito mi sono ricordata or ora uno degli strani casi del programma "Bizarre E.R"; per questo devo ringraziare come al solito il mio amico ventennale (dai tempi delle elementari) Davide, che intorno ad Ottobre scorso si trovava ancora in "vacanza" in Svezia (perchè mai uno studente di Giurisprudenza dovrebbe fare 6 mesi di Erasmus in Svezia??...Vacanza!!) e mi telefonò ridendo come un cretino dicendomi che mi avrebbe mandato un link e che lo avrei senz'altro ringraziato...
Nel link c'era l'indirizzo di un programma BBC, che qui in Italia è stato poi trasmesso questa primavera su Sky con un certo successo: "Bizarre E.R.". Tutti i casi presentati sono reali quanto assurdi e divertenti, si va dal tizio che sbatte la testa violentemente e soltanto dopo una settimana decide di andare in ospedale chiedendo alla dottoressa se è normale che lui riesca ad infilare l'intera falange dentro la sua testa, ad attacchi animali insoliti, ad un uomo con un'ancora impigliata nell'inguine, ad (cito testualmente) "how a surgeon saved two lives after a pregnant was impaled on a microphone stand" :D, al caso che oltre ad essere uno degli episodi più divertenti, è ciò a cui mi riferisco nelle righe iniziali di questo post: la signora che tenta di fermare con il suo piede un'imbarcazione che si sta avvicinando troppo alla sua...con il risultato che la puntata viene intitolata "Peeled Heel", ma più che sbucciato, il suo tallone rimane attaccato al resto del piede soltanto grazie a qualche fascio muscolare, ma ciò che diverte di più è il fatto che la signora sotto effetto degli anestetizzanti ride come una matta della sua sventura, ecco qui (solo e soltanto se non vi infastidisce la vista del sangue!!):



enjoy it!!

6.30.2010

Buoni auspici...

Anche i fans più accaniti credo abbiano un po' rimuniginato riguardo gli ultimi lavori di Bjork: pensiamo a "Post", "Telegram", "Vespertine", "Homogenic", insomma dei capolavori,  poi decide di accettare la proposta di quel genio pazzo che è Lars von Trier ed eccola protagonista in "Dancer in the Dark" (per cui scrive anche la soundtrack "SelmasSong"), ruolo per cui vince meritatissimamente come miglior interpretazione femminile a Cannes nel 2000, ma vai a capire perchè, va in crisi profonda e qualcosa  cambia...s'incupisce. Nel 2004 pubblica "Medulla" (personalmente non mi piace poi così tanto),  e nonostante avesse detto basta al cinema accetta la proposta del compagno Matthew Barney (anch'esso un genio pazzo, artista contemporaneo, regista del "Cremaster Cycle"...per chi non lo avesse già fatto,  la visione di questo monumento cinematografico/artistico è da annotare nelle cose da fare almeno una volta nella vita!!...qui un estratto), ed è interprete del suo "Drawning Restraint 9", per cui scrive la soundtrack riprendendo molto lo stile "Medulla", e poi arriva la delusione di "Volta" (almeno per me), che include i duetti con Antony  "The Dull Flame of Desire" e "My Juvenile"...che uno si aspetta che il prodotto di questi due insieme sia qualcosa di sconvolgentemente bello...mah, il mio giudizio a riguardo cambia in base alla giornata.
Ora in questo EP "Mount  Wittemberg Orca" (che  ho avuto modo di ascoltare di sfuggita, ma credo necessiti di più attenzione) con i Dirty Projectors:

Nel prossimo album degli Antony and the Johnsons "Swanlights", che uscirà l'11 Ottobre, con una settimana di ritardo rispetto a quanto precedentemente annunciato (ma poco importa perchè la consapevolezza che conterrà "Everything is New" ripaga già da se la lunga attesa dei prossimi 3 mesi e 12 giorni), solo nella versione album, ma non in quella book+album (vabbè per chi come me ha già preordinato l'edizione extra, ci sarà la versione digital), sarà incluso un nuovo duetto Antony-Bjork, intitolato "Flétta".

6.15.2010

Chiedo venia!

Ognuno ha le proprie perversioni, aspetti del proprio essere di cui si vergogna tremendamente ma tanto non può farci nulla, sono peggio dei vizi e non te le levi più! Quindi tanto vale nasconderle perchè in un modo o nell'altro saltano sempre  fuori...


 Non certamente con orgoglio  ammetto di aver tutto ciò che le Scissor Sisters hanno prodotto fino ad ora (CD e DVD, che stonano non poco a fianco di tutto il resto dei miei album/Lp), ammetto di averli visti live per ben 3 volte, e che non vedo l'ora di arrivare a casa per ascoltare questo "Night Work", pur immaginando che difficilmente sia "migliore" (metterei un centinaio di virgolette al termine migliore...mi rendo ben conto si tratta di una cosa orrenda) del loro precedente "Ta-Dah!".
Tamarrosamente...ma talvolta ci si può anche concedere qualche momento di poca serietà, no?

17/6:
Mi è bastato un singolo ascolto per capire che si tratta di un album ancora più brutto e tamarro dei loro precedenti :).

6.10.2010

Connubio Hegarty-Ludlam.

Il 22 febbraio scorso a New York sono state presentate finalmente per la prima volta al pubblico, restaurate e digitalizzate (dopo vari tentativi ristretti a pochi privilegiati) due opere di e con Charles Ludlam :

-"Museum of Wax" (visibile qui: parte 1  parte 2  parte 3);
-"The Sorrow of Dolores" ;

io quella notte ero a casa a mangiarmi le mani pensando che con molta probabilità non li vedrò mai proiettati in un cinema, e quando seppi che alla presentazione era presente anche Antony Hegarty...arghh ho capito di essere proprio nata nella città sbagliata...è stata una nottata triste, avrei fatto un 2in1 perfetto!!:(

Charles Ludlam fa parte di quella comitiva che tra la fine dei '60 e la metà degli '80 ha proposto opere cinematografiche e teatrali d'avanguardia, ben lontano dall'ottica hollywoodiana di far soldi e non Arte, e se posso dirlo...erano ancora più "sfigati" (inteso come pochezza di budget) della cerchia di Warhol (Holly Woodlawn, Jackie Curtis & Co); nel 1967 fonda la "Ridicolous Theatrical Company" e scrive/interpreta/dirige opere teatrali quali: "Le Borgeois Avant-Garde", "The Mistery of Irma Vep", si da anche al cinema tra cui "Museum of Wax" ed "Underground and Emigrants", ma non disdegnerà anche la tv, partecipando ad un episodio di Miami Vice :). Come scritto poco fa, alla presentazione ed alla visione ha partecipato anche Antony Hegarty:

Ludlam muore nel 1987 a causa di un peggioramento del suo stato di salute dovuto all' HIV, lasciando incomplete alcune sue opere, che il compagno Everett Quinton man mano nel tempo ha riportato alla luce.
Ad oggi, riferendosi a questa tipologia di cinema (che coinvolge prettamente la comunità gay) che comprende l'avanguardia, l'horror di serie B, corti, medio-metraggi e tutto il cinema di nicchia immaginabile, è in parte "diffuso" e supportato da un personaggio qui praticamente sconosciuto: Peaches Christ, regista/produttrice/attrice/dispensatrice di film/factotum/drag queen che con l'ausilio di John Waters (quando non è in periodo "Hairspray" o cose alla Tim Burton), e grazie alla sua casa produttrice "Backlash Production", organizza le serate "Midnight Mass" in cui  riesce a portare ad un pubblico più vasto (in giro per gli USA ma è anche arrivata in Belgio, Olanda e Svizzera non molto tempo fa), prodotti così di nicchia.
...ed io qui mi mi DEVO sempre accontentare di qualche cine-forum in cui però per  fortuna, posso dire che qualche soddisfazione talvolta me la son tolta! (Holly Woodlawn presente per la proiezione di "Broken Goddes", per ultimo).
Ahhh...!!

Cambio argomento, ieri purtroppo si è venuto a sapere che "Dispenser", trasmissione Radio2 condotta da Costantino della Gherardesca e Federico Bernocchi è stata chiusa dopo 10 anni per decisione della direzione, per motivi non ben precisati, ma non di certo legati all'ascolto! Scelte e contenuti troppo liberi? E' ovvia la speranza che da qualche parte possa ricominciare la trasmissione, ma sono molto tentata di boicottare del tutto Radio2 rinunciando anche a "Moby Dick"! http://www.dellagherardesca.com/2010/06/09/dispenser-chiude/#more-714

5.28.2010

Welcome to...Hood


Band, o meglio dire, collettivo di Leeds formatosi nel 1991 i cui componenti fissi (e fondatori) sono i fratelli Adams (Chris e Richard), che a loro volta collaborano con un'infinità di altri gruppi. Il loro operato include  6 album ufficiali:

- Cabled Linear Traction (1994)
- Silent '88 (1996)
- Rustic Houses, Forlom Valleys (1998)
- The Cycle of Days and Seasons (1999)
- Cold House (2001)
- Outside Closer (2005)

svariate compilations, svariati singoli, ed una vastità di edizioni super-extra limitate di b-sides e quant'altro, sotto la Domino Records.
Non ricordo chi mi indirizzò al loro ascolto, probabilmente come accade spesso,  il mio carissimo amico Davide, ma ricordo che era il 2005, era appena uscito l'ultimo "Outside Closer" di cui avevo sentito qualche brano ed andai subito in fissa, in poco tempo riuscii a trovare tutti gli album precedenti, eccetto l'ultimo...questa faccenda non l'ho ancora capita...sta di fatto che nel corso degli anni li ho abbandonati e ripresi più volte, ed ogni volta li ho visti sotto un profilo differente, non so mai che direzione prendere per interpretarli, qualcosa mi sfugge, soprattutto a livello personale, non riesco a capire che genere di sensazione mi diano... Gli Hood non hanno nulla a che fare con la primavera/estate, sono decisamente autunnali, freddi, depressivi, tristi, bui...etc etc, e quindi, dato che dopo un inverno esageratamente lungo, ora è finalmente è arrivata una stagione più gradita, perchè deprimersi così? Mah..credo sia tutta colpa del loro nuovo prossimo lavoro dedicato ai Mondiali di calcio (??!!??), binomio alquanto assurdo e per questo ne sono piuttosto curiosa!
 Ad esser sincera ciò che hanno fatto fino al loro secondo album non mi entusiasma, esageratamente TROPPO lo-fi, sonorità più rock, troppe chitarre per i miei gusti...na-na-na, poi la svolta: l'introduzione di sonorità elettroniche, l'utilizzo di qualche sintetizzatore , l'apparizione sporadica di una strozzata voce femminile, titoli dei brani piuttosto elaborati, ed ecco fatto. Così ecco una mia personale playlist del loro operato; mi ero prefissa di inserire 10 titoli (per restare nell'ottica dei loro album), ma poi mi è stato impossibile e stringendo-strindendo sono arrivata a quota 16 estrapolati dagli album: "Rustic Houses; Forlom Valleys", "The Cycle of Days and Seasons" (per questo ho fatto una faticaccia, andrebbe inserito per intero), "Cold House" e "Outside Closer".

01- Boer Farmstead                                                                
02- Hood is Finished
03- September Brings the Autumn Dawn 
04- L. Fading Hills
05- The Negatives...
06- Still Rain Fell
07- Branches Bare
08- ...The Cliff Edge of Workaday Morality
09- I Can't Find my Brittle Youth
10- Western Housing Concerns
11- How Can You Drag Your Body Blindly Through?
12- Enemy of Time
13- Lines Low to Frozen Ground
14- The Lost You
15- Closure
16- Houses Tilted Towards the Sea
DOWNLOAD (password: omote)

Piccola notazione: nella mia libreria iTunes li ho inseriti direttamente dal CD, quindi sono registrati come .m4v (leggibili appunto con iTunes oppure con un lettore VLC), eccetto i brani presi da Outside Closer che sono in mp3 (non avendo trovato il formato fisico:-)...), ho fatto la prova sul mio computer e tutto sembra funzionare (ordine brani, copertina e tutto il resto), ma potrebbe essere che fila tutto per il fatto che fanno già parte della libreria...nel caso carico tutto come mp3.

5.20.2010

Baby Dee e le de-calcificazioni ossee

L'ultima volta che sono riuscita a vederla è stato l'autunno scorso, mi ero accontentata di vederla in un festival in Svizzera (pubblico pessimo)...nemmeno un mese prima al Festival Torino Spiritualità con David Tibet (ed un mucchio di volte prima ancora, dovendo macinare Km un po' ovunque, ma anche un altro paio di volte qui a Torino)...insomma, ieri 19/5 era la data in cui Baby Dee si è esibita all'ex Cimitero San Pietro in Vincoli. La location ospita il "festival" Bija, organizzato da Fabrizio Modonese Palumbo (Blind Cave Salamander, Larsen...) che ha ospitato più volte Julia Kent (Antony And The Johnsons/Blind Cave Salamander), Nurse With Wound, Larsen, Blind Cave Salamander, e prossimamente (13/6) Larsen accompagnati da Jamie Stewart (Xiu Xiu), tutte date meravigliose ristrette ad un piccolo circolo di "nicchia" (difatti le facce sono sempre le stesse :D...la settimana scorsa per Nico Muhly con Ben Frost e Velgeir Sigurdsson, non ho contato le persone, ma non credo si superassero le 40 unità). Le performance si tengono in una piccola cappella che avrà una capienza massima di 50/60 persone e difatti un contatto così "intimo" e riservato permette di godersi in pieno le sonorità ricercate e sperimentali che l'associazione Bija si propone di offrire. Ieri sera, escludendo tutta la mia attesa ed impazienza di rivedere una delle mie icone per l'ennesima volta, si sono intromessi una serie di contrattempi che alla fine mi hanno rovinato in parte la serata: l'orario di inizio era fissato per le 21-30, quindi nei miei progetti c'era tutto il tempo di uscire dall'ospedale, correre a casa, sistemarmi, prendere il registratore ed andare...ma col cavolo, sono uscita dal tirocinio ad un orario spaventosamente tardo, e la mia compagna venuta a prendermi era incacchiata nera neanche fosse una novità io sia sempre in ritardo :),  e quindi niente reflex, niente registratore...niente! Arghhh!  Arriviamo alle 21-20, il cancello ancora chiuso e circa 10 persone ad aspettare...un po' pochine :); poco dopo arrivano Modonese Palumbo e Baby Dee, scendono dall'auto entrambe con una bottiglia di vino in mano :), e Baby Dee è al suo meglio: capelli tinti di un colore imprecisato, solito pigiama e ciabatte con tanto di calze bucate :), ci saluta ed entra al cimitero. Poco dopo riusciamo ad entrare, e Modonese Palumbo con Baby Dee sono tranquillamente seduti (continuando a bere la bottiglia di vino) disponibili a parlare con chiunque...e noi ne approfittiamo, tra una lettura di una lapide e l'altra. Il biglietto, spiacevolmente, per questi concerti parte del Bija, più che biglietti sembrano scontrini della Fnac...quelli che dopo un paio di mesi l'inchiostro si cancella del tutto e ti rimane un pezzo di carta bianco, ma vabbè :); sono le circa le 22-00 e prima della Sua esibizione assistiamo ad una performance di Eliana Amato; la mia compagna sostiene sia parte  dell'opera teatrale tratta da Jodorowski "Quando Teresa si arrabbiò di nuovo", a me ricorda "Psicosi delle 4:48" di Sarah Kane (visto anni fa in francese soltanto perchè lo interpretava la Huppert, ma io non so il francese :D)...mah, ci resterà questo dubbio a vita:), e mentre stavo prendendo la mia sedia in plastica, Baby Dee mi chiede se ne passo una anche a lei :). Finita la performance teatrale finalmente inizia il vero show ed io cerco di arrangiarmi con ciò che ho a portata di mano...tento di registrare con l'iPod...per poi rendermi conto che la registrazione (1h e 23) c'è, ma non riesco nè a sentirla direttamente, nè a riportarla sulla libreria iTunes nonostante ci abbia provato tutta la notte :(. Piano piano qualche persona in più è arrivata, raggiungendo forse, a malapena la cinquantina di persone...poco male; Baby Dee con tutta la  sua finta  timidezza sale sul piccolissimo palcoscenico, su cui sta giusto il pianoforte e parte con l' "Overture" in una versione più prolungata, forse ispirata dal suo riflesso sulla parete della cappella illuminata di blu...fissa a lungo la sua ombra e continua a suonare trasportata da quel momento. Tutta la serata ha giocato con il fatto di trovarsi in un cimitero, dicendo di essere a suo agio tra le ossa dei morti e dei vivi (noi del pubblico :D), poi non ricordo esattamente la scaletta, ma ovviamente parlando di ossa non poteva che eseguire "The Only Bones that Show", poi "The Early King", "Lilacs" (in cui si è emozionata ed una lacrimuccia è scappata anche a me), "Unheard of Hope" a dir poco da brividi, "A Book of Songs For Anne Marie", "As Morning Holds A Star", "Love's Small Song", "Black But Comely", "Morning Fire" (non sono per nulla nell'ordine esatto), e ci ha concesso un bis lanciandosi sul palco in una specie di scivolata mal riuscita (facendosi anche male alle ginocchia...non ha più l'età per certe cose e le sue condizioni di salute non sono splendenti...ha passato metà concerto a soffiarsi il naso e tossire :D)ed infine si è cimentata in un racconto in stile Alberto Angela su come le api circoscrivendo in volo una specie di "8", riescono a comunicare tra loro per darsi input precisi su quali fiori dirigersi. Terminato il concerto (io speravo vanamente eseguisse ""You'll Find Your Footing", sigh!), si è appostata su una panchina fuori dalla cappella, adiacente il giardino dell'ingresso nuovamente disponibilissima a conversare...ma a quel punto io non avevo fatto nè colazione, nè pranzo nè cena  ed urgevo  ingerire zuccheri!
Sono certa che a Bologna stasera farà un'altra data meravigliosa e chi ci andrà ha tutta la mia invidia!

4.28.2010

Godfrey Reggio e la trilogia Qatsi



Torno ora da una delle tante lezioni dedicate alla genetica del cancro incentrata sul moderno stile di vita, che si è trasformata inaspettatamente in una lezione pseudo-filosofica, a mio modo di vedere stupida, che mi ha ricondotto per chissà quali vie all' Opera di Godfrey Reggio. Valutando i pro ed i contro, il moderno stile comporta sì vantaggi in quanto comodità, possibilità di conoscenza, possibilità di scelta del proprio percorso avendo il paragone variegato di centinaia di altri stili di vita, possibilità di viaggiare, nonchè un colossale miglioramento (certo mi riferisco putroppo soltanto all' Occidente) per quanto riguarda salute, alimentazione, igiene, durata media della vita etc etc, ma valutando i "contro" si può parlare di fallimenti, delusioni, depressione, del fatto che l'aumento della vita media corrisponde all'allungamento del periodo più brutto dell'esistenza, ossia la vecchiaia, oppure corrisponde all'allungamento dell'agonia in conseguenza ad una malattia che lascia poche speranze. L'incidenza di patologie così gravi non è aumentata rispetto a 200/300/3000 anni fa se si valuta la durata media della vita (essendo frutto dell'accumulo di mutazioni, è più facile che insorgano dopo i 40 anni piuttosto che prima) e se si valuta il fatto non le si sapesse diagnosticare, ma ad oggi, nonostante i progressi fatti la mortalità resta sempre alta o comunque l'agonia e la sofferenza fisica che provocano, lasciano a prescindere residui psicologici anche dopo l'eventuale guarigione. In sostanza il "caro" docente ha sostenuto che forse è meglio non sapere nulla, ed andarsene in fretta senza tanti patemi; nel complesso, ha sostenuto una specie di visione leopardiana del tipo che l'allontanamento dallo stato di natura ha sostanzialmente portato all'infelicità, e ricordando sempre Leopardi nel "Canto di un pastore errante dell'Asia"..."correre, correre per arrivare dove?"
Fortunatamente ho ancora chiaro lo stesso discorso che fece un mio docente di Sociologia tempo fa, ribaltando completamente la questione e facendo capire quanto questo tipo di ragionamento sia insensato...come un organismo è destinato ad evolversi per rendersi adeguato all'ambiente che lo circonda, sono destinate ad evolversi anche le sue capacità sia fisiche che mentali. Ogni organismo di natura ha acquisito capacità, si è evoluto nel corso della sua storia, si è differenziato aggiungendo rami all'albero genealogico, ha accumulato riflessi e capacità filogenetiche che lo hanno reso migliore rispetto ai suoi precedenti; questo discorso non vale soltanto per le questioni prettamente genetiche e legate alla fisicità, ma anche alla mente (che è a tutti gli effetti fisica, in quanto il prodotto di interazioni di sinapsi, recettori, comunicazioni cellulari...). E' naturale pensare che un tricheco di oggi abbia più capacità mentali che fisiche (dovute ad accumuli filogenetici) rispetto ad un tricheco di "ieri". Lo stesso vale per l'uomo, perchè parlare di allontanamento dalla natura? La capacità mentale si è evoluta, ha acquisito caratteri, processi, connessioni neurali che abbinati al pollice opponibile hanno dato la possibilità di costruire oggetti complessi e tecnologici, fino allo stato attuale. Insomma, è curioso che un uomo di scienza cerchi di filosofeggiare banalmente "rinnegando" la sua professione, mentre un uomo con una cultura umanista e filosofica cerca di sposare le idee scientifiche con convinzione, no?
Tutto questo mi ha portato a pensare ad una (in realtà 3) visione che non lascia certamente indifferenti: la trilogia QATSI di Godfrey Reggio.
Si tratta di appunto 3 film (o meglio definirli documentari?) il cui titolo è in lingua Hopi (amerinda), cui quatsi ha il significato di "vita" (le musiche sono ad opera di un "certo" Philip Glass). La lingua Hopi è stata presa in considerazione per via delle tre profezie (presenti nei brani di Glass) che sono:
    "Se scaviamo la terra in cerca di oggetti preziosi, provochiamo calamità"; "Nel giorno della Purificazione, vi saranno ragnatele tessute ovunque nel cielo"; "E' possibile che un giorno un recipiente di cenere sia scagliato dal cielo, che arda la terra e faccia ribollire gli oceani":
Koyaanisqatsi: Life out balance(1983)
Powaqqatsi: Life in transformation(1988)
Naqoyqatsi. Life as war(2002)
Il tema principale è il percorso umano dai suoi inizi, in armonia con la natura, poichè parte integrante della natura...ed è inutile dire che sembra tutto bello, la musica è pacata, rilassata, ma man mano l'uomo si "allontana" dalla natura (che per il regista significa alienazione e stereotipia) tutto diventa frenetico, senza senso, la musica è sincopata, fastidiosa etc etc. Nel primo (Koyaanisqatsi), che è il più forte dal punto di vista visivo, per descrivere ciò si parte da pitture rupestri (nello Utah credo), dove tutto è tranquillo, fino ad arrivare al "fallimento" della tecnologia e del progresso rappresentato dall'esplosione di un convoglio aerospaziale e la sua lenta caduta infuocata verso la superficie terrestre...e tutto si chiude con lo sguardo nostalgico proprio a quelle pitture rupestri iniziali, insomma "corri, corri...per arrivare dove?"
In qualsiasi caso, concordando o meno con questa visione, questa opera visiva è un vero capolavoro, frutto del lavoro durato anni ed anni in sala di montaggio...l'importante è non farsi deprimere durante e dopo la visione! :P
(l'estratto del "fallimento" tecnologico in Koyaanisqatsi in alto, preceduto da un paio di minuti sul declino umano).

4.20.2010

Holly Woodlawn mi è passata accanto...

Finalmente domenica (18/04) ho potuto (ri-)vedere "Beautiful Darling" al GLBT Torino Film Festival!!
Arrivo con largo anticipo, pensando che insomma, dato il soggetto ci fosse la calca alla proiezione del film...con largo anticipo intendo ben 40 minuti prima, aggiungendo anche il fatto che ero sola come un cane, perchè trovare un amico/a a cui interessi il genere è un impresa, e l'esordio non è dei migliori, difatti arrivo alla cassa, chiedo il mio biglietto e mi viene chiesta l'età =_=...insomma, è vero che sembro ancora più giovane della mia età, però questo è stato imbarazzante!  Mi faccio i miei 35 minuti di attesa davanti la sala temendo (per il fatto di essere sola) di essere vista come una di quelle represse che vanno sole per farsi abbordare, dunque nel frattempo ho pensato a tutti i modi per far sì che il tempo passasse il più in fretta possibile, mando 8000 messaggi inutili a chiunque, prendo l'iPod (mannaggia non c'è disponibilità di connessione), così per 20 minuti non faccio altro che leggere gli orari universitari e creare palylist a casaccio...man mano arriva qualcuno davanti l'ingresso della sala, ma siamo in pochissimi e poi si sente una voce dire "fate passare", mi volto e con sorpresa vedo HOLLY WOODLAWN...non posso pensare altro che "noooo, non ci credo è qui??"!. Finalmente entriamo in sala (a parte i giornalisti saremmo stati una trentina, non di più), e da programma, prima del documentario "Beautiful Darling" viene proiettato il mitico cortometraggio "Broken Goddess", che avevo avuto l'opportunità di vedere qualche tempo fa ma in pessima qualità. Prima di queste due meraviglie visive, prende la parola Holly Woodlawn, racconta di questo straordinario corto, del fatto sia stato girato al Central Park in una ventina di giorni, registrando alle 7 del mattino, orario in cui non è ancora frequentato, per evitare problemi con la polizia (che ai tempi era ancora più restrittiva con le persone transgender e transessuali, tanto che vi era addirittura il reato di "travestitismo"), dell'abito di Balenciaga che indossa nel corto (prestatole da un amica e ridotto in pezzi per via del ruolo...una regina decaduta), parla di quanto non le sia mai fregato nulla di vendere se stessa facendo cinema hollywoodiano e di quanto sia orgogliosa di aver dato al cinema ("cose" di altissimo livello) senza mai aver avuto successo a livello monetario ed ha brevemente accennato agli anni in cui era una delle muse di Warhol (insieme a Candy Darling e Jackie Curtis)...devo ammettere che mi sono emozionata con tanto di lacrimuccia, insomma lei è una vera icona e l'adoro! E' stata simpaticissima, delicata ma con un filo malinconica, ma insomma, come potrebbe non esserlo una che ha vissuto la sua vita (per chi non la conoscesse può farsi una piccolissima cultura a riguardo: Holly Woodlawn )
Parte "Broken Goddess"...è stata un'emozione fortissima riverderlo (ed in qualità decisamente migliore), le musiche di Debussi accompagnano la sua interpretazione che si può definire essenzialente come breathtaking...una regina che ha perso tutto, la sua vita, il suo amore, il suo potere, disperata , malinconica, senza più speranze ma ancora stupenda ed elegantissima...insomma è da vedere!! Qui un piccolissimo estratto:



e qui si può ordinare la propria copia "lipstick kissed" da Holly in persona :)! BROKEN GODDESS DVD
Il brutto è stato alla fine del corto, dopo aver visto un performance del genere meritava un applauso formato famiglia, ma "Beautiful Darling" è partito subito dopo e dunque nulla:(.
Durante il documentario, che continuo a ribadire sia da vedere, Holly è scoppiata a ridere più volte quando appariva intervistata a ricordare Candy...è stata una serata meravigliosa!

Le "streghe" son tornate

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01 Trinity's Crying
02 Smokey Taboo
03 Hopscotch
04 Undertaker
05 Grey Oceans
06 R.I.P. Burn Face
07 The Moon Asked the Crow
08 Lemonade
09 Gallows
10 Fairy Paradise
11 Here I Come



Le sorelle Casady sono tornate  con "Grey Oceans", un album che mi ha mandata fuori di testa, ammetto di essere di parte, ossia fanno parte di quella piccola schiera di musicisti che potrebbero fare qualsiasi cosa (anche un disco di soli rutti) e per me sarebbe pazzescamente bello ugualmente. Ho letto diverse critiche e recensioni a riguardo ed ho notato una scissione netta delle parti: chi le vede cresciute, abbandonando un po' dei giocattolini che costituivano il 50% delle loro sonorità ( e l'altro 50% alla voce di Sierra), dando più forza alla musica "vera"...altri le vedono sempre come le due "alternative a tutti i costi" che non hanno saputo proporre nulla di nuovo e che cominciano a stancare. Se devo dir la mia...il termine "alternative a tutti i costi" non si abbina a loro, sono strambe, matte, innovatrici, fuori dai generi...e per fortuna! Che piacciano o no sono uniche e si sono sapute distinguere da chiunque altro. Adoro il rumore della mucca che sembra morire in "Black Poppies" (dall'album The Adevtures of Ghosthorse and Stillborn) e tutto il resto delle loro follie sonore, che le rendono le CocoRosie.  In Grey Oceans le vedo cresciute, sonorità ancora più particolari che non riesco ancora a paragonare, che non riesco del tutto ad assorbire, non riesco a capire se è un album che va ascoltato in un pomeriggio assolato od in un pomeriggio di pioggia, o di notte...ogni brano è un mondo a se. Si pare da Trinity's Crying, suoni cupi, voci angeliche, un piano che viaggia per i fatti propri ogni tanto, e finito di ascolatrlo lo rimetti su ancora ed ancora, poi si passa a "Smokey Taboo" dove vengono riprese sonorità (sintetiche) orientaleggianti, la voce rappata di Bianca si intreccia con la solita (meravigliosa) Sierra, poi "Hopscotch" sembra una filastrocca per bambini, una melodia infantile. "Undertaker" (una delle mie preferite) e la sua certa carica drammatica; fino a "The Moon Asked the Crow" così celestiale, fiabesca , Bianca da il meglio si se ed ogni volta pronuncia "twilght" non capisco più nulla, assolutamente perfetta, a "Lemonade" che mi emoziona non poco (uno dei loro brani che preferisco in assoluto), a "Gallows"...questo album lo attendevo e per quanto mi riguarda sono molto più che soddisfatta e non vedo l'ora di rivederle live per la 4^ volta.
Apro un piccolo capitolo sulla questione copertina: spiacevolmente ho letto da più parti che l'idea della barba posticcia non piace a molti...potrei scriverne pagine e pagine, ma parlando da spero futuro chirurgo plastico (specializzata in chirurgia del transessualismo), mi rattrista infinitamente leggere ciò. Finchè si tratta di un MtoF (male to female) la questione è più o meno accettata in quanto si vede in ciò qualcosa di delicato, sensibile, una liberazione dalla prigione del proprio corpo (e della società eterosessista), di artistico, ma quando si tratta di transessualità FtoM (female to male) la questione spaventa troppi e troppo, è un tabù ancora fortemente sentito (purtroppo), e la reazione è sempre quella di distacco e  di turbamento. Non sarebbe forse ora di smetterla con questi atteggiamenti retrogradi e bigotti? In facoltà (Medicina) putroppo mi rendo conto che è il ragionamento che va per la maggiore.
(L'album uscrà l'11maggio e conterrà un brano in più:   "St. Michael", nel frattempo è uscito su iTunes "Lemonade Ep"

Her Majesty: QUEEN OF DENMARK


01 – TC And Honeybear
02 – I Wanna Go To Marz
03 – Where Dreams Go To Die
04 – Sigourney Weaver
05 – Chicken Bones
06 – Silver Platter Club
07 – It’s Easier
08 – Outer Space
09 – JC Hates Faggots
10 – Caramel
11 – Leopard And Lamb
12 – Queen Of Denmark



Ormai si trova da qualche giorno un po' ovunque, molte riviste di musica lo hanno elogiato come uno dei dischi dell'anno...anche il "The Guardian", ed io non posso che confermare. John Grant, ex "Czars" da cui è riuscito a rigenerarsi dopo la rovina dell' alcol e delle droghe (band di cui, per motivi di età non ne sapevo nulla, ma mi sto adoperando a rintracciare tutto), con la collaborazione della band texana Midlake, ha tirato fuori questo album bello, bello, bello..."Queen of Denmark". Il tema di fondo è la tristezza di essere un ragazzo gay in una piccola cittadina americana bigotta dove la morale cristiana ti viene inculcata ancor prima tu riesca a dir "mamma" e dove il tuo destino sembra segnato: giocatore di football, poi perfetto marito e padre di famiglia...o se sei una donna, relegata al ruolo di moglie e madre...un posto da cui scappare quanto prima possibile e brani come "JC Hates  Faggots" dove dice "I felt uncorfotable since the day I was born..." "Jesus hates his homo sons, told you that when you were young..." parlano chiaro.  Ha molte parvenze con Rufus Wainwright, Elthon John, riprende sonorità '70/'80, ha una voce straordinaria, dolce, melodica, si muove da brani più intimi come "Tc and Honeybear" (la mia preferita), "Leopard and Lamb", "Caramel" (anche questa  è la mia preferita:D), "It's Easier", "Queen of Denmark", "Where Dreams go to Die" (anche questa è la mia preferita :D), a brani più critici come "Sigourney Waever", "I wanna go to Marz", "Chicken Bones" ed "JC hates Faggots".  Al primo ascolto non mi ha convinto, ma Caramel mi era restata in mente, come JC hates Faggots, così l'ho riascoltato e si ono aggiunti brani su brani al mio gradimento...infine: sono una decina di giorni che lo ascolto a manetta.

4.15.2010

You can't win, Charlie Brown

e poi, una mia piccola "deviazione": You Can't Win, Charlie Brown ( Download)

1- Little Beam
2- Device
3- Melòdica
4- Sort Of
5- Sad Song
6- The Song Below

Un album piccolissimo, un EP di un gruppo portoghese che mi ha incantata, triste, malinconico, intervallato da rumorini candidi di uno xilofono, da flauti, arpe, violini che
ogni tanto fanno la loro apparizione. Si comincia con Little Beam, forse il brano più radiofonico, passando per Device in cui l'eterogeneità delle molteplici sonorità in "contrasto" tra loce riesce incredibilmente a non creare l'effeto caos, ma una combinazione armonica di elementi. Melòdica è un continuo crescendo fino a giungere ad un'esplosione finale di intensità; con Sort Of si giunge ad una ballata che crea il giusto distacco per godersi gli ultimi due brani (che trovo i più belli di questo lavoro): Sad Song che per questioni di contrasto va ascoltata in un pomeriggio assolato, e si conclude con The Song Below un brano atto alla buonanotte, non in quanto noioso, ma in quanto particolarmente adatto al momento, il buio, i muscoli che si distendono la conseguente sensazione di rilassamento...un pianoforte cupo che accompagna una voce delicata ed ogni tanto una chitarra, sonorità elettroniche ed un violino arricchiscono ulteriormente il brano.

The Knife - Tomorrow in a Year



 The Knife with Mt. Sims & Planning-to-Rock-  Tomorrow In A Year 
(Download)
                                                                  
Se i loro lavori precedenti : "The Knife", "Hanna Med H Soundtrack","Deep Cuts" e "Silent Shout", nonchè il "prodotto" solista della parte femminile ddel duo (Karin Dreijer sotto il nome Fever Ray, che tra l'altro se non erro rientra nella lineup del Coachella Fest. di quest'anno), sono dei capolavori della musica elettronica, beh, per questa vera e propria opera lirica elettronica (o come è stato detto, si tratta di "post-elettronica"), non ci sono termini adeguati per descrivere tale genialità: ci avviciniamo al 150nario di Darwin, e questo monumento trae spunto da ciò...brani minimali (è dir poco), brusii ripetuti e sincopati, tutto questo ci trascina pian piano aggiungendo sonorità differenti, sempre più complesse, esattamente come nell'evoluzione delle specie, un organismo unicellulare dotato di pochissime funzionalità, con il tempo aggiunge a se funzioni, meccanismi, raggiungendo un sempre maggiore grado di differenziazione e specialità, si integra ad altri organismi unicellulari, formando complessi, un organismo formato da più organismi...ed è cio che questa OPERA fa durante il suo corso; seguendo la "teoria" (perchè si dice ancora teoria?) darwiniana: aggiunge"rumori" a "rumori" creando infine un "organismo" incredibilmente complesso, ricco di processi "metabolici" in grado di scindere e sintetizzare qualsiasi sostanza, mischiando perfettamente sonorità elettroniche a vocalità liriche che a loro volta si uniscono a vocalità prodotte da strumentazioni elettroniche. Tutto ciò (in un solo album) ha permesso la creazione di un genere musicale nuovo, definito da alcuni "post-opera", da altri "post-elettronica"...personalmente, concordo con il suffisso "post" a prescindere, parlando di evoluzione, dunque di qualcosa che "viene dopo" e che incorpora tutto quello che c'era prima...migliorandolo. Sicuramente di scarso successo commerciale in quanto a vendite, ma ascoltandolo si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un inizio, alla base di un nuovo ramo che si aggiunge evolutivamente ad un albero genealogico.

4.14.2010

A Book of Songs For Anne Marie (rivisited)

A BOOK OF SONGS FOR ANNE MARIE (Rivisited)


Tracklist:
01 Overture
02 Love’s Small Song
03 A Book of Songs for Anne Marie
04 Lilacs
05 Unheard of Hope
06 Black But Comely
07 And Anne Marie Does Love to Sing
08 Endless Night
09 Set Me as a Seal
10 As Morning Holds a Star
11 An Early Spring
12 Morning Fire
Parlai di Baby Dee (molto) tempo fa, preannunciando l'uscita della rivisitazione del suo gioiellino "A Book of Songs For Anne Marie" con il contributo, per quanto riguarda gli arrangiamenti, di Maxim Moston (Antony & The Johnsons), ebbene, l'album è uscito da un po' (qualche settimana) e sebbene non sia nulla di nuovo, l'ho divorato e continuo a divorarlo: emozionante, intimo, malinconico...insomma, Baby Dee al suo meglio! Risparmio altre parole perchè potrei decantarla per ore e commentare per altrettanto il suoi testi così poetici e raffinati:), ma invito ad ascoltare questo capolavoro, che come tutti i suoi precedenti, passerà inosservato al grande pubblico, ma che rappresenta uno dei massimi lavori di questa artista eccelsa.
Preannunciai anche due date a Torino (ex Cimitero San Pietro in Vincoli) ed uno a Milano (Spazio 139), sarei certamente andata a tutte e tre le date, ma putroppo sono state annulate a causa di problemi di salute della Dee, ma dopo un momemtaneo sconforto, credendo non sarebbero state recuperate, ho appreso che invece mi sbagliavo (per fortuna!), dunque:

19 mag 2010, 20.00 08:00 PM - Ex Cimitero San Pietro In Vincoli
, Torino, -

19/05/2010 @ Ex Cimitero San Pietro In Vincoli, Torino, Italy

20 mag 2010, 20.00 08:00 PM - Locomotive
, Bologna, -

20/05/2010 @ Locomotive, Bologna, Italy

22 mag 2010, 00.00 12:00 AM - Etcetera Fest
, Catania, -

22/05/2010 @ Etcetera Fest, Catania, Sicily, Italy:


Personalmente mi dovrò accontentare di 2 date anzichè 3, ma sono contentissima lo stesso!! (commenti e foto a concerti visti).

Contrastando il bigottismo...

La mia città (Torino) è stata (ed è) vittima di molte disgrazie nelle ultime settimane, partendo dalla sconvolgente vittoria della Lega alle elezioni Regionali (e parlo da Piemontese "D.O.C"), all'ostensione della Sindone (con tutti i disagi che comporta) alle conseguenti mostre dedicate alla Fede sia in città che alla Reggia di Venaria e dintorni...che poi, si dice che anche il turismo religioso porta soldi, sarà...siamo stati tutti ben contenti per le Olimpiadi, c'era un'atmosfera particolare, era tutto figo, la città era in uno stato di benefica movimentazione...ma per quanto riguarda questo "evento", beh...si respira un'aria di censura, vecchiaia, e bigottismo generico...e non dicano che è un tipo di turismo che porta soldi; arrivano in pullman, sono scaricati al percorso che porta al Duomo e quando escono risalgono sul pullman che li riporta a casa...in totale: una bottiglietta d'acqua. Vabbè, da miscredente non posso che criticare, ma per fortuna Torino a volte sa stupire...ed incredibilmente, nonostante tutto ciò si può trovare un angolo per respirare, difatti oggi 15 aprile (Cerimonia di apertura al Cinema Ideal con la partecipazione di Claudia Cradinale), al 22/4 vi è il GLBT Torino Film Festival , ricordo che è il terzo festival per importanza dopo l'ovvio San Francisco Film Festival ed il Festival di Los Angeles, e più "antico" in Europa, difatti siamo arrivati alla 25° edizione :). Avendo avuto modo di vederlo, ed essendo parte del programma, stra-consiglio il bellissimo documentario: "Beautiful Darling: the life and times of Candy Darling, Andy Warhol Superstar" (ovviamente incentrato sulla figura di Candy Darling), che ha partecipato allo scorso Berlino Film Festival, notevolmente apprezzato. Ovviamente consiglio di partecipare al Festival, inanzitutto per l'evento in sè: è ben organizzato e qualitativamente è cresciuto e poi, dopo che il nuovo "Presidente" di Regione ha stracciato il patrocinio al Torino Pride (accordato invece precedentemente con la Bresso), diventa quasi un obbligo!